«Viviamo Civitanova non convocata?
Rumore costruito ad arte,
era un incontro con Federalberghi»

TURISMO - Il sindaco risponde a Manola Gironacci che ieri lamentava il mancato coinvolgimento della sua associazione. «Parlare di esclusioni o mancati inviti significa costruire una polemica artificiale». Ma Aldo Ascani rincara la dose: «Quando si organizzano incontri tra le categorie commerciali, devono essere invitate tutte»

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Il sindaco Fabrizio Ciarapica

Incontro sulla stagione turistica solo con un’associazione, a rispondere alle critiche arrivate da Manola Gironacci, presidente di Viviamo Civitanova, associazione esclusa dall’incontro è il sindaco Fabrizio Ciarapica: «Si tratta di tanto rumore, costruito ad arte, attorno a un fatto che semplicemente non esiste, non è stato convocato alcun tavolo sul turismo né avviato alcun percorso istituzionale, si è trattato esclusivamente di un incontro richiesto da Federalberghi, come avviene regolarmente con associazioni di categoria e operatori del settore.

Parlare di esclusioni o mancati inviti significa costruire una polemica artificiale, che non sorprende, perché si tratta dell’ennesimo attacco costante e quasi ossessivo che da tempo la Gironacci rivolge all’intera città».

Un attacco che Ciarapica (la nuova assessora Mara Orazi pur chiamata in causa non interviene nel comunicato di replica) rispedisce al mittente parlando di «siparietto ridicolo» e «logica da polemica permanente che non gli permette di essere interlocutore autorevole».

«Un metodo che rifiuto con fermezza – conclude Ciarapica – perché basato più sul clamore che sulla sostanza. L’amministrazione comunale ha sempre mantenuto apertura e disponibilità al dialogo con associazioni, operatori economici e cittadini, ma il confronto richiede correttezza, serietà e rispetto delle istituzioni. Chi non rispetta questi principi si pone automaticamente fuori da qualsiasi percorso costruttivo.

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Aldo Ascani

Chi è animato dalla logica della polemica permanente, non può pretendere di essere considerato un interlocutore autorevole. Il problema si aggrava quando a tenere comportamenti di questo tipo è chi, come la presidente, ha ricoperto ruoli istituzionali. Chi ha avuto responsabilità pubbliche ha il dovere di dare l’esempio, contribuendo al bene collettivo e alla crescita della comunità. Fortunatamente, la città si è accorta di chi la usa per dare fiato a risentimenti personali, trasformando ogni occasione in un siparietto ridicolo».

In realtà a non essere stati convocati non è stata solo Viviamo Civitanova, ma anche i balneari e perfino Aldo Ascani con una riflessione su un suo post ha voluto sottolineare la mancanza istituzionale, al di là della polemica politica fra le parti: «quando si organizzano incontri tra le categorie commerciali, devono essere invitate tutte – dice Ascani -. Non si può pensare di parlare di turismo escludendo le associazioni dei balneari. Ricordo a tutti che l’80% dell’estate esiste perché si vive il mare: si va in spiaggia, si prende il sole, si vive lo stabilimento balneare. Solo dopo si va in centro, si fa shopping, si partecipa a eventi, spettacoli, manifestazioni culturali. Il turismo non si costruisce a compartimenti stagni. O si lavora insieme, o non si fa turismo».

(l. b.)

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