
Il rettore Graziano Leoni e la vicepresidente della Croce Rossa, Debora Diodati
Patto tra Croce Rossa e Unicam per promuovere una collaborazione in ambito multidisciplinare e multisettoriale legato allo sviluppo di progetti innovativi e attività di comune interesse. Una sinergia che andrà a vantaggio dei docenti e degli studenti dell’università, così come di volontari e personale della Cri. L’accordo è stato firmato oggi dal rettore Unicam, Graziano Leoni e dalla vice presidente nazionale della Cri, Debora Diodati.
Avrà una durata di tre anni e prevede la realizzazione di attività formative, organizzazione di convegni e dibattiti, la facilitazione dell’accesso di volontari, soci e personale Cri ad attività di interesse scientifico e didattico svolte da Unicam e il coinvolgimento degli studenti dell’ateneo nelle attività di volontariato della Croce rossa (con eventuale riconoscimento di crediti formativi) e ancora partecipazione a progetti europei e nazionali, la facilitazione nella realizzazione di progetti di tirocinio curriculare o extra-curriculare.
Il rettore Graziano Leoni ha sottolineato che la collaborazione che si è rinnovata oggi «è una storia che cresce nel tempo e che oggi trova un nuovo e importante capitolo con la firma di questo protocollo d’intesa. Sin dal 2017, anno in cui abbiamo avviato un percorso comune che ha portato al fondamentale sostegno per la realizzazione di una nuova ala di alloggi nel Campus universitario, abbiamo potuto constatare quanto la condivisione di valori e visioni possa tradursi in progetti concreti a beneficio della comunità. Questo accordo rafforza ulteriormente un’alleanza fondata su principi solidi quali solidarietà, impegno civico e formazione. Per Unicam rappresenta un’opportunità preziosa per ampliare le occasioni di crescita per le nostre studentesse ed i nostri studenti e per sviluppare insieme alla Cri iniziative formative, culturali e scientifiche di alto valore sociale».
Diodati ha aggiunto: «La Cri è sempre in prima linea ovunque ci sia chi ha bisogno: siamo arrivati a Camerino con l’emergenza del terremoto e non siamo mai andai via, lavorando per far diventare il nostro impegno qualcosa di stabile e concreto. L’università era ed è una parte fondamentale della comunità, era stata duramente colpita dalla tragedia e supportarla significava fare un passo in più verso il ritorno alla normalità. Qualche anno fa abbiamo consegnato 43 posti letto per gli studenti, ma sappiamo che, dopo un terremoto, non basta riedificare i muri. Quel che si deve ricostruire è l’intera comunità, sono i legami, anche quelli tra le persone e le istituzioni del territorio. Per questo siamo doppiamente orgogliosi di questo accordo: sancisce un rapporto che si è creato in un momento di crisi ma che poi si è consolidato nel tempo e ora ci vede pronti a costruire un futuro di sinergie e supporto reciproco che sarà un valore aggiunto per tutti: studenti, volontari, personale dell’ateneo e della Cri».
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