
Trattori in corteo
«Sfileremo a Macerata, in concomitanza con la grande manifestazione europea a Bruxelles, per dire no alla nuova Politica agricola comune che potrebbe mettere in ginocchio decine di migliaia di aziende agricole. Sono misure che non mettono al centro i temi della produttività, della competitività e dell’innovazione». Così Confagricoltura Macerata torna alla carica e lancia una nuova manifestazione. Il corteo si svolgerà giovedì, con turni di 10 trattori l’ora che partiranno da Piediripa.
Il raduno, concordato con prefettura, questura e polizia locale, è previsto per le 9. Il primo convoglio di mezzi agricoli muoverà alle 10 per raggiungere la rotatoria a Corridonia che si trova all’altezza di Mediaworld e ritorno. Il secondo blocco di trattori partirà alle 11 sul medesimo percorso ed un terzo, sempre di 10 trattori, alle 14,30. Con il ritorno di quest’ultimo convoglio, comincerà, a partire dalle 16 il deflusso di tutti i mezzi agricoli che terminerà alle 17.
«L’iniziativa – prosegue l’associazione – vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che, qualora l’Unione europea non cambierà le nuove condizioni previste con politiche agricole adeguate ai tempi e alle necessità, tra una decina di anni non sarà più in grado di reggere il mercato ed anche le aziende della provincia ne pagheranno un altissimo prezzo, con il rischio di non poter più garantire le proprie produzioni di qualità ai consumatori. Gli agricoltori non chiedono sussidi ma essere messi nelle condizioni di garantire la produzione, la qualità e la sicurezza alimentare, oltre al futuro dei giovani agricoltori.
«Lo scorso 10 dicembre – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Macerata, Andrea Pettinari – l’Unesco ha elevato a patrimonio dell’umanità la cucina italiana. Il successo appartiene a tutti ed è espressione della creatività, della intraprendenza e spesso della caparbietà di chi sa custodire e valorizzare le proprie radici, le proprie tradizioni, in primis agricoltori italiani e marchigiani a cui non viene equamente riconosciuto il loro lavoro. Ed è sconfortante vedere che le istituzioni che dovrebbero tutelare coloro che vivono e si conformano ad una attività produttiva di prodotti alimentari d’eccellenza, impongano astruse, inadeguate ed infondate regole».
Così Confagricoltura Macerata si attiverà in un presidio nelle vicinanze della propria sede «con il proposito di declinare a livello locale il dissenso alla nuova Politica agricola comune: le nostre aziende che producono eccellenze nel settore dei cereali, del vino, dell’olio, della zootecnia, degli ortaggi, della frutta e del miele e che si fanno carico tutti i giorni della custodia dell’ambiente, orgogliosi di fornire alla comunità carne, latte, pasta, frutta e verdure avranno a disposizione un miliardo di euro in meno all’anno per bilanciare la mortificazione di trovarsi a vendere i propri prodotti a prezzi inferiori ai costi di produzione; subiranno tagli ai contributi derivanti dalle domande Pac compresi tra l’8% ed il 39% se non del 60% per le aziende più grandi e strutturate rispetto a quanto attualmente percepito. Il tutto in norme di quelle buone pratiche agricole oramai a tutti ben note con i vari appellativi di condizionalità rafforzata, eco schema, patiche agro-climatico-ambientali che troppo spesso sembrano ideazione di abili cesellatori piuttosto che di uomini non disdegnosi di avere scarpe infangate».
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