
Angelo Sciapichetti
di Luca Patrassi
Il segretario provinciale del Pd Angelo Sciapichetti ricorda al segretario provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Belvederesi che, da circa cinque anni, a governare è il centrodestra e gli rinfaccia le mancate scelte per la nuova discarica e la gestione del Cosmari.
L’approccio di Sciapichetti è natalizio: «Sui rifiuti, la favola raccontata da Belvederesi é come quella di Babbo Natale, la credono solo i bambini». Si parte con le accuse: Gli errori e ii ritardi accumulati, l’inerzia politico-amministrativa di una destra che a livello provinciale e regionale governa di più cinque anni e non è in grado di prendere nessuna decisione sta paralizzando il ciclo di gestione dei rifiuti mettendo in ginocchio un sistema, quello del Cosmari, che a differenza di quanto sostiene Belvederesi era fino a cinque anni fa, un fiore all’occhiello nell’intero panorama regionale e nazionale che oggi la destra, grazie alla dimostrata incapacità politico amministrativa rischia di distruggere. Le favole hanno in genere un lieto fine ma quella raccontata da Belvederesi &C. finisce con l’incubo per i cittadini che sono già stati chiamati a pagare in bolletta aumenti consistenti della Tari già aumentata dal 20 al 30% e saranno chiamati purtroppo a farlo anche nei prossimi anni grazie ad errori, incapacità politico amministrative miste ad opportunismo elettorale addebitabili alla tanto sbandierata filiera istituzionale che a livello regionale in cinque anni non è stata capace di approvare il nuovo piano regionale dei rifiuti, a livello provinciale ad individuare il sito della discarica che dovrà prendere il posto di quella di Cingoli e a rinunciare a progetti e investimenti strategici a cominciare da quelli previsti dal Pnrr».
Il leader provinciale del Pd introduce il tema Cosmari: « Come se non bastasse, assistiamo al ridicolo balletto tra il presidente del Cosmari che annuncia l’approvazione definitiva del progetto per la nuova vasca di Fosso Mabiglia di Cingoli che dovrebbe mettere fine all’emergenza mentre contemporaneamente il sindaco dello stesso comune afferma pubblicamente che fino a quando non sarà individuato il sito della nuova discarica, la nuova vasca non si farà. Di chi è la colpa se non parlate neanche tra di voi caro Belvederesi? Dei cittadini? Di chi è la colpa se i lavoratori del Cosmari a cui va tutta la nostra solidarietà vivono nell’incubo di un bilancio fortemente in crisi che lascia prefigurare scenari drammatici tipo cessione di azienda e/o ingresso di privati?Se avete deciso di rinunciare per la prima volta nella storia del Cosmari ad una gestione unitaria/ bilanciata, assumendovene per intero la responsabilità della gestione chi dovrebbe essere chiamato in causa dai cittadini per il drammatico stato delle cose?». Le fatture non emesse: «Corrisponde al vero, come scritto dal presidente (e poi subito cancellato) che “il Cosmari non ha emesso fatture nei confronti dei comuni per svariati milioni”? Ne vogliamo parlare? Anziché continuare con la favola da voi preferita dal titolo “la colpa è di chi c’era prima”,non è arrivato il momento di assumersi la responsabilità delle scelte non fatte in questi 5 anni? Se siete politicamente paralizzati e incapaci di decidere,non è giunto il momento di trarne tutte le dovute conseguenze? Cosa ci dobbiamo aspettare ancora? Per il Partito democratico prioritario è procedere all’individuazione del sito della nuova discarica di appoggio, al fine di mettere fine allo spaventoso aumento dei costi per l’abbancamento fuori provincia che ricadono inevitabilmente sulla testa dei cittadini» .
L’affondo finale: «Quanto alla favola della governance raccontata da Belvederesi e alla presunta rinuncia del centrosinistra, mi preme ricordare che è vero l’esatto contrario. Avevamo proposto di continuare la gestione in maniera unitaria come sempre fatto quando la maggioranza dei Comuni della provincia era governata dal centrosinistra. Pronti ad assumerci le nostre responsabilità in un’ottica di collaborazione istituzionale, la destra ci ha risposto che era giunto il momento di cambiare metodo offrendoci qualche “strapuntino” che non ci interessa e per questo abbiamo rifiutato. Alla luce di quanto sta avvenendo diciamo: fermatevi, la favola è finita. Così ci portate a sbattere e con voi un’intera comunità provinciale formata da cittadini e lavoratori che non hanno nessuna responsabilità. Il momento è straordinario, azzerate la situazione e ripartiamo rimboccandoci le mani condividendo un progetto straordinario di rilancio ognuno facendo la propria parte al di la degli schieramenti con spirito costruttivo».
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