
Le grandi vetrate del corridoio del Palazzo son diventate anch’esse spazi espositivi di Ctrl+Z
di Marco Ribechi
Palazzo Buonaccorsi si apre alla mostra “Ctrl+Z”, un duplice sguardo sugli incubi della contemporaneità. Porta la firma dell’artista romano Matteo Costanzo, vincitore del Premio Pannaggi/Nuova generazione 2025, il percorso immersivo allestito al piano nobile di Palazzo Buonaccorsi di Macerata. Un vero e proprio scontro con i simboli della contemporaneità che pervadono e invadono le vite e con cui il pubblico si trova necessariamente a fare i conti.

Le istallazioni nella sala dell’Eneide
Seguendo le tecniche del collage, dello sticker painting, del video loop e delle installazioni Costanzo costruisce un universo visivo in cui la materia stessa della comunicazione viene scomposta e ricostruita con un nuovo senso. L’obiettivo? Disorientare l’identità di chi guarda, diviso tra i simboli della modernità e gli esiti catastrofici della contemporaneità.

Le opere infatti emergono dalla sovrapposizione di tre ambiti figurativi: quello relativo alla guerra, quello della pubblicità e infine quello della pornografia. «I tre campi vengono sovrapposti da un elaboratore di immagini che contiene un ampissimo database che continuo a popolare ininterrottamente da anni – spiega l’artista – seguendo l’arte generativa, in cui un’opera è il prodotto di un sistema autonomo non deciso dall’artista, vengono elaborate nuove immagini che diventano protagoniste delle mie opere». Il titolo, Ctrl+Z, vuole richiamare la sequenza di tasti necessari per abortire un processo in un programma, forse un’incitazione ad un’inversione di marcia.

L’assessore Katiuscia Cassetta
All’inaugurazione presente l’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta e la vicesindaco Francesca d’Alessandro: «Sono molto felice che il Premio Pannaggi continui a crescere e a dialogare con la città – spiega l’assessore Cassetta – Ogni volta riceviamo stimoli diversi dagli artisti e allo stesso tempo Palazzo Buonaccorsi, in cui oggi inauguriamo la 18esima mostra da quando ricopro questo ruolo, si dimostra essere un luogo ideale per ricevere questi stimoli. Nel dettaglio quella che abbiamo inaugurato è una mostra in parte inquietante ma allo stesso tempo giocosa poiché utilizza anche i linguaggi della cultura Pop. Un’operazione ben riuscita per riflettere sul contemporaneo».

«E’ un’occasione a Macerata per parlare di arte contemporanea – spiega la curatrice Paola Ballesi – significa entrare nel vivo della contemporaneità e nel caos della quotidianità. Ecco quindi che l’arte diventa uno specchio con cui guardarsi, da cui la nostra identità non deve chiamarsi fuori. Se queste immagini che ci vengono restituite sono angoscianti la colpa non è dello sguardo dell’artista, che anzi si fa portavoce, ma degli attori che le agiscono».

La vicesindaco Francesca d’Alessandro
All’apertura la vicesindaco Francesca d’Alessandro: «La mostra rappresenta questo eterno tentativo di cancellare ciò che ci accade e che però guardiamo attraverso i dispositivi tecnologici. Si tratta di una contemporaneità a cui bisogna adeguarsi, in perfetto dialogo con la collezione di Palazzo Buonaccorsi. L’arte contemporanea quindi, immersa in quella antica, non è disarmonica ma anzi ci fornisce una chiave di lettura ulteriore per una comprensione più profonda».
La mostra resterà visibile fino al 29 marzo 2026.


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