Fabio Renzi e la sfida di Symbola (Video)
Soft economy per il rilancio dell’entroterra
«Trasformare l’abbandono in valore»

TREIA - Da giovedì a sabato il seminario nazionale “Comunità presenti e beni comuni” con cento relatori. Temi cruciali: contrasto allo spopolamento delle aree interne, sviluppo sostenibile, rigenerazione e valorizzazione del territorio. Il programma e la videointervista al segretario generale della Fondazione Symbola e al sindaco Franco Capponi

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Fabio Renzi e Franco Capponi in redazione a Cronache

di Francesca Marsili (foto-video Federico De Marco)

Treia si prepara ad accogliere le Giornate della Soft Economy. “Comunità presenti e beni comuni”, questo il focus della 13esima edizione, in programma dal 20 al 22 novembre al teatro comunale.

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Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola

Al centro temi cruciali: contrasto allo spopolamento delle aree interne, sviluppo sostenibile, rigenerazione e valorizzazione del territorio. Promosso da Fondazione Symbola, comune di Treia e numerosi altri partner, il seminario vedrà la partecipazione di cento relatori e relatrici che animeranno tre giornate di dibattito e confronto in sette diverse sessioni.

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Fabio Renzi e il sindaco di Treia Franco Capponi ospiti della redazione di Cronache

Alla tavola rotonda conclusiva siederanno i tre commissari straordinari che in questo momento sono chiamati a gestire il post eventi catastrofali più importanti del nostro Paese: Guido Castelli, sisma 2016, Giovanni Legnini, ricostruzione a Ischia e Fabrizio Curcio, post- alluvione Emilia Romagna, Marche e Toscana 2023.

«L’attenzione quest’anno è rivolta al ruolo che possono svolgere le comunità presenti, quelle che abitano e frequentano questi territori montano e alto-collinari, nelle politiche di rigenerazione territoriale – spiega Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola -. Il 70% di questi territori è bosco, in gran parte abbandonato e sottoutilizzato, il 25% agricoltura, in contrazione purtroppo. Dobbiamo capire come trasformare questi tanti beni privati, che costituiscono un fattore di diseconomia e insicurezza territoriale, in beni comuni, affinché tornino a generare e distribuire ricchezza alimentando le filiere dell’economia circolare come quella del legno e dell’agroalimentare, assicurare condizioni di sicurezza contrastando gli effetti e gli impatti della crisi climatica, rianimare e rimotivare le stesse comunità presenti e proporre condizioni di attrattività che favoriscano il neopopolamento».

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Un momento dell’evento dell’anno scorso

La sfida è quindi come sollecitare la coscienza di ruolo delle comunità presenti, depositarie del patrimonio immateriale – antropologico e culturale ma anche proprietarie del patrimonio materiale – case e terreni -, che deve essere necessariamente rimesso nella circolarità economica per sottrarlo al sottoutilizzo e all’abbandono.

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Franco Capponi

«Grazie a Fondazione Symbola abbiamo affrontato i temi più scottanti che contraddistinguono le crisi dei nostri territori e le possibili soluzioni a queste – sottolinea il sindaco di Treia Franco Capponi -. Questa ultima edizione interroga soprattutto i comuni sul loro ruolo, su come essere i mediatori tra la situazione di abbandono delle aree interne, soprattutto delle superfici forestali, e lo sviluppo di nuove economie. Il nostro obiettivo è di creare delle associazioni fondiarie che possano valorizzare i beni abbandonati, che sono anche un grande rischio dal punto di vista del dissesto idrogeologico. Da questo tema – prosegue Capponi – si guarda al futuro, alla possibilità di generare nuove economie. Come quella della filiera del legno: oggi le tecnologie ci consentono di valorizzare al meglio legni che precedentemente venivano definiti di scarso valore e soprattutto valorizzare questi beni abbandonati che non hanno valore, e l’intero territorio. Come comuni abbiamo bisogno di essere nuovi attori protagonisti, perché questa operazione la si fa mettendo insieme beni comuni del Demanio pubblico con i tanti beni privati abbandonati».

IL PROGRAMMA – Il primo giorno, giovedì 20 novembre il seminario si apre, dopo le riflessioni introduttive di Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola, con la prima sessione: “Comunità presenti e beni comuni” con l’intervento di Ugo Bacchella, co fondatore Fondazione Fitzcarraldo. La seconda sessione: “Generative, femminile plurale”, è dedicata al ruolo delle donne nel processo di rigenerazione, dove la relazione introduttiva è affidata a Catia Zumpano, Centro politiche e bioeconomia Crea Rete Pac.  “Communitas – la sfida territoriale dell’economia sociale e circolare”  è il tema della terza sessione che approfondisce il ruolo del Terzo settore, che opera appunto nel bene comune, con l’introduzione di Luigino Quarchioni, portavoce Forum terzo settore. Il secondo giorno, venerdì 21 si inizia con la quarta sessione: “La ricchezza del bosco – bilanci pubblici, patrimoni privati e beni comuni”, la cui relazione introduttiva è affidata a Paolo Pigliacelli, Comitato scientifico Fondazione Symbola, mentre le conclusioni sono del commissario straordinario Sisma 2016 Guido Castelli. La quinta: “Siamo green communities – Rete di reti. Perché non possiamo restare nell’io. Il noi che ci salva” è introdotta da Giampiero Lupatelli, economista territoriale. Un momento di confronto tra esperti, amministratori e rappresentanti della Green communities sullo stato di attuazione delle strategie territoriali sostenute dal Pnrr.

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Al termine dell’incontro, presentazione del progetto nazionale “Siamo green communities”, con la consegna dei cartelli della rete ai Comuni e agli Enti territoriali.  Al tema come l’Ia può dare un contributo al progetto attraverso la conoscenza e la gestione dei dati è dedicata la sesta sessione: “Genius loci – l’intelligenza artificiale per l’innovazione sociale e territoriale”, con l’introduzione di Roberto di Vincenzo, amministratore Fondazione Symbola e l’intervento di Emanuele Frontoni, ordinario di Informatica dell’università di Macerata e co-director del Vrai, Vision robotics & artificial intelligence lab. Sabato 22 novembre la settima e ultima: “Le radici del futuro”, una sintesi politico-culturale di tutti i temi affrontati nelle tre giornate della Soft Economy con gli interventi dei tre commissari Castelli, Curcio e Legnini. Le conclusioni finali sulla sfida allo spopolamento, la salvaguardia del patrimonio per incentivare la “restanza” e la “tornanza”, le opportunità per attrarre creatività, innovazione e nuove iniziative imprenditoriali anche grazie alla tecnologia e lo sviluppo di queste aree affinché non perdano la loro identità integrandoli con il futuro del Paese, sono di Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola.



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