«Non ha diffamato l’ex sindaco Carancini»
Bommarito assolto pure in appello:
«Sempre scritto partendo da dati oggettivi»

SENTENZA - L'avvocato, difeso da Gabriele Cofanelli, era già stato prosciolto in primo grado dalle accuse legate a tre articoli che aveva scritto su Cronache Maceratesi per la vicenda delle piscine mai realizzate a Macerata. Oggi la Corte d'appello ha respinto il ricorso della parte civile. «Ho vissuto molto male questa vicenda perché ho sempre cercato di dire la verità e di documentarmi al massimo. Il Pd a livello nazionale attacca il centrodestra per le querele ai giornalisti, qui è successo il contrario». L'ex consigliere regionale dem dovrà pagare le spese processuali

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L’avvocato Giuseppe Bommarito

di Gianluca Ginella

Mentre le piscine di Macerata, oggetto di questa vicenda, sono quasi ultimate, c’è stato il tempo (sei anni sono passati) di una doppia assoluzione per l’avvocato Giuseppe Bommarito che proprio per i lavori per realizzare le tanto attese piscine (vicenda che parte dal 2010) aveva scritto tre articoli di critica che hanno portato alla denuncia presentata dall’allora sindaco Romano Carancini.

Carancini si riteneva diffamato per quanto scritto dal suo collega avvocato su Cronache Maceratesi. In primo grado Bommarito è stato assolto con formula piena: il fatto non costituisce reato. Dopo quella sentenza Carancini, tramite l’avvocato Paolo Giustozzi, che lo assisteva al processo in cui si è costituito parte civile, ha fatto appello. Oggi la Corte d’appello di Ancona ha respinto il ricorso, confermando l’assoluzione e condannando l’ex consigliere regionale del Pd al pagamento delle spese processuali. Carancini chiedeva un risarcimento di 75mila euro.

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Romano Carancini, ex consigliere regionale Pd

«Ho vissuto molto male questa vicenda perché nei miei articoli ho sempre cercato di dire la verità e di documentarmi al massimo – dice l’avvocato Bommarito -, ho parlato di cose reali e ho espresso giudizi anche severi e pesanti ma sempre partendo da dati oggettivi, riscontrati e riscontrabili. Vedermi indagato e poi imputato per diffamazione mi ha colpito molto negativamente. Anche perché la querela è arrivata da un sindaco che in quanto uomo politico avrebbe dovuto essere preparato all’esercizio da parte dei cittadini e dei commentatori delle critiche anche più accese. La critica politica è sempre molto polemica e molto forte. Sono rimasto molto male anche perché Carancini era ed è del Pd, un partito che critica il centrodestra per le querele per diffamazione che qualche esponente fa a giornalisti vicini all’area della sinistra. Mi sarei aspettato che il Pd intervenisse quantomeno per criticare l’iniziativa di Carancini proprio sulla base dei principi che propugnano a favore di diritto di cronaca, diritto di critica. Nel mio caso nessuno ha fatto niente. La cosa ancora più grave è che dopo l’assoluzione in primo grado, ha voluto anche fare appello. Anche in appello, comunque, è stata dimostrata l’assoluta legittimità del mio comportamento condannando l’appellante al pagamento delle spese di processo».

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L’avvocato Gabriele Cofanelli

Gli articoli: il primo è del 11 aprile 2019 dal titolo “Piscine, il grande flop di Carancini: un delirio di favori non dovuti che ha ferito e lacerato Macerata”. Il secondo articolo è del 20 luglio 2019, dal titolo: “Piscine un decennio da favoletta il rapporto studio Carancini – Paci in contrasto con la deontologia forense”. Il terzo articolo, del 3 febbraio 2020, dal titolo “Carancini e il suo #parlocoifatti. Le perle del sindaco dalla A alla Z”. Quella della realizzazione delle piscine era stato un cavallo di battaglia di Carancini durante la campagna elettorale per la seconda elezioni a sindaco.

Bommarito nel corso del primo grado e del processo di appello è stato assistito dall’avvocato Gabriele Cofanelli: «Siamo particolarmente soddisfatti per l’esito raggiunto con la conferma dell’assoluzione, ritenendo peraltro che l’operato di Giuseppe Bommarito sia stato improntato sempre ad una grande serietà argomentativa senza alcuna volontà di ingiuriare né di diffamare nessuno».

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