
Mati Marsel con l’avvocato Gabriele Cofanelli
Accusato di aver simulato un credito inesistente a favore di una società edile di Tolentino, prosciolto Marsel Mati. Così ha deciso il giudice Domenico Potetti del tribunale di Macerata che ha assolto il 34enne dall’accusa di ricettazione fallimentare.
Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal pm Vincenzo Carusi, Mati avrebbe depositato alla cancelleria del tribunale di Macerata una domanda di ammissione al passivo fallimentare simulando fraudolentemente un credito nella realtà inesistente per 205.700 euro. Un episodio che, dice l’accusa, avrebbe reiterato anche con la successiva opposizione al provvedimento di rigetto.
«Il nostro assistito – dicono gli avvocati del 34enne Gabriele Cofanelli e Massimiliano Cofanelli – aveva sempre sostenuto di aver effettivamente eseguito una sera di lavori in favore della committenza, ma per i quali, tuttavia, non aveva ricevuto il corrispettivo maturato. Il dibattimento si è quindi articolato nell’esame di una serie di testimoni, sentiti sull’effettiva esistenza del credito maturato dall’imputato ed oggetto della domanda di insinuazione al passivo».

L’avvocato Massimiliano Cofanelli
Durante la requisitoria il pm ha chiesto la condanna dell’imputato a 3 anni e 6 mesi. I due legali hanno sostenuto che l’imputato «aveva depositato una domanda creditoria assolutamente conforme all’opera eseguita». Il Tribunale ha assolto il 34enne perchè il fatto non sussiste.
«Siamo sempre stati convinti dell’estraneità del proprio assistito riguardo una vicenda di certo articolata e complessa» hanno detto gli avvocati. A parlare anche Marsel: «Dopo anni di processo è stata restituita e riconosciuta la correttezza del mio operato e della ditta da me rappresentata, e che, ancora una volta, all’esito di un procedimento penale ha visto riabilitata la mia figura imprenditoriale e della propria famiglia».
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