L’inaugurazione della sede del corso di Odontoiatria della Link university a Macerata
di Leonardo Giorgi
E poi ha aperto la Link. All’insaputa generale, senza particolari annunci, dopo mesi di polemiche alla fine è successo: l’Università privata Link ha aperto a Villa Cola di Macerata la nuova sede del corso privato di laurea in Odontoiatria. Una cerimonia poco partecipata, dove si fa notare l’assenza del sindaco Sandro Parcaroli. C’erano però il vescovo Nazzareno Marconi – a cui è stata affidata la benedizione della struttura – e, per le autorità civili, Luca Buldorini, vice presidente della Provincia; l’onorevole Francesco Battistoni; Francesco Polidori, fondatore del gruppo a cui fa capo la Link; Katiuscia Cassetta, assessora alla Cultura di Macerata.
Il corso della Link prevede attualmente 60 posti e ha una durata di sei anni, nei quali viene offerta sia una preparazione teorica che un’attività clinica. Il test di ammissione al corso si svolgerà il prossimo 23 ottobre. La Link offrirà incentivi specifici (fino al 20% di sconto sulla retta) a chi è residente nelle aree colpite dal terremoto del 2016 e in generale a chi viene dalle Marche, favorendo chi vive in provincia.
Villa Cola
«L’apertura della nuova università link a Macerata, avvenuta oggi con un’inaugurazione a cui hanno partecipato solo 20 persone, solleva alcune perplessità – commenta Deborah Pantana, consigliera di Parità nel Consiglio comunale di Macerata – Se da un lato l’apertura di un nuovo corso di laurea in una città storica come Macerata avrebbe potuto rappresentare un’opportunità, questa scelta, non condivisa e avulsa dal contesto del nostro ateneo, rischia di sottrarre risorse, minando l’alta qualità dell’offerta formativa già presente sul nostro territorio. Da noi ancora tutti possono permettersi da fare l’università in quanto le rette sono alla portata di ogni studente. Minare lo sforzo dei nostri rettori di Macerata e Camerino è un danno a tutto il territorio provinciale».
Tristezza infinita
Le scelte della destra... e Prezzemolino Marconi sempre in mezzo...
Leggere certi post mi sembra che le persone non capiscano cosa serva studiare seriamente e laurearsi preparati per una professione a servizio di una utenza che tra l'altro sta sempre di più invecchiando. Volete mettere una preparazione al policlinico Sant'Orsola di Bologna con un corso a 20000 (così qui è stato detto) in una palazzina anonima di macerata? Dico ciò perché ne ho avuto, purtroppo, esperienza diretta ed è tutto un altro mondo
Panem et Circenses
È una scorciatoia per chi se lo può permettere economicamente, diventare medico senza grandi sforzi ed essere aiutati ad entrare nel mondo della professione in spregio a chi studia e si forma nelle facoltà statali.
Come siamo caduti in basso...
Io pur laureato con tanto sudore sono favorevole all eliminazione del valore legale dei titoli di studio, lasciamo che sia il mercato a farli scannare . PS: Non significa che domani puoi diventare medico e operare con la laurea di "peppino o professore".
Sempre peggio
Non mi affiderò mai alle cure dei professionisti formatisi allinterno di questi laurifici!
Jacopo Maria Casaroli perché lei quando và da un medico le chiede dove ha studiato?
Rosario Fiorentino certo. Non vado dal primo che capita solo perché magari costa poco.
Rosario Fiorentino Si va per sentito dire, che te pare che siamo capaci di giudicare un medico? Di solito si fa un nome in questo modo , poi' quando fa danno grossi ci pensano le assicurazioni a farli chiudere.
Per carità!!!
Scuole pubbliche...
auguri di buon lavoro
Mi vergogno come Marchigiano, Maceratese e padre per questo schiaffo alle Istituzioni pubbliche e alle nuove generazioni. Spero che Lunedì i responsabili di questo schifo se ne vadano a casa e venga tolta l'autorizzazione alla link
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Come si fa a non condividere le parole della.sa Pantana. Complimenti
Premetto che sono a favore dell’istruzione pubblica, ma l’Italia è una ben strana nazione: prima si autorizzano e disciplinano le università private poi quando aprono c’è subito chi ha da ridire. Sono disciplinate già dai tempi del Regio Decreto del 33 e normate dalla legge 243 del 1991 e successive integrazioni ma c’è chi se ne accorge adesso. Qual’è il problema? O si sopprimono con una nuova legge o chi vuole ci si iscrive il resto è fuffa. Se avesse aperto una filiale della Bocconi(datata 1902) o della Luiss(datata 1974) ci si lamentava di meno? C’era più o meno danno per le pubbliche? Se apriva ai confini della regione cambiava qualcosa?
Senza tanti annunci non mi sembra.
Passando in macchina mi sembra di aver notato un enorme cartellone pubblicitario con su scritto pressappoco :
” Scuola di Arte Circense tenuta dai maestri del Circo Takimiri”…… Oops, ho forse travisato e sbagliato soggetti ?