Studenti fuori dall’università
di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)
Scienze della formazione cresce, ma la logistica resta un problema irrisolto. Serve un parcheggio aggiuntivo a quello attuale, parcheggio già previsto dall’accordo sottoscritto tra il Comune e l’imprenditore Intermesoli molti mesi fa. L’Università di Macerata ha sollecitato a più riprese la creazione di questa area di sosta di 180 nuovi stalli che si aggiungerebbero agli attuali 170, con una cinquantina di posti ulteriori disponibili nell’area che risolverebbe definitivamente questa esigenza, anche in funzione dell’ampliamento del polo Bertelli in corso. Così oggi, per l’arrivo di centinaia di studenti e studentesse dalle Marche, ma pure da Abruzzo, Puglia e Romagna, per le prove di ammissione ai corsi 2025-26 l’ateneo ha dovuto attivare un servizio navetta da Valleverde, area indicata per la sosta, sino al Polo Bertelli, per evitare di bloccare il traffico del quartiere Vergini vista la carenza di parcheggio.
«Sono aumentate tantissimo le iscrizioni a Scienze della formazione, oggi siamo qui per i test di ammissione – ha esordito il rettore John Mc Court – sono 445 i giovani che hanno effettuato la preiscrizione e dobbiamo fare la selezione visto che i posti disponibili sono 350. Questo dato per Unimc è confortante in quanto altri atenei stanno subendo un calo mentre noi non solo manteniamo i numeri ma stiamo crescendo, come potete constatare anche voi dall’afflusso che c’è oggi. Scienze della formazione si è organizzata al meglio per accogliere questi ragazzi e ragazze provenienti non solo dalla nostra regione ma anche da fuori. Però come può notare chiunque passi a Vallebona la logistica per la sosta e il parcheggio delle auto non è decisamente delle migliori. Ringrazio il comandante della Polizia locale, Danilo Doria, che ha mandato dei vigili urbani per disciplinare il traffico e dare una mano nell’assenza di un adeguato parcheggio per questo polo Bertelli che stiamo peraltro ampliando. Da parte nostra per facilitare l’arrivo dei ragazzi qui abbiamo attivato un servizio navetta da Piediripa (ndr. zona ex centro vaccinale) che ha funzionato e che alla fine delle prove riporterà i ragazzi ai loro veicoli».
Il rettore John McCourt
La vicenda del nuovo parcheggio sulla carta è risolta da tempo, ma concretamente nessun lavoro è mai partito. «La cosa frustrante di tutto questo è che c’è un accordo sottoscritto tra il Comune di Macerata, il nostro ateneo e l’imprenditore Domenico Intermesoli per la consegna del parcheggio qui accanto e stiamo aspettando da mesi. – ha continuato il rettore – Faccio un forte appello alle istituzioni ed in particolare all’imprenditore che ci tiri fuori da questa situazione di emergenza e che si acceleri la costruzione e consegna di questo parcheggio. Altrimenti noi ci troveremo ogni venerdì e sabato con i nostri corsi con numeri non gestibili per le auto. Il servizio autobus è del tutto inadeguato per le esigenze del polo Bertelli, c’è la fermata del treno che aiuta ma non risolve la problematica. Stiamo peraltro ampliando il Dipartimento perché abbiamo necessità di nuove aule, questo polo universitario cresce ma senza un parcheggio adeguato tutto diventa complicato. Docenti, studenti, chi lavora qui si arrabbia poi con noi, gli stessi residenti della zona protestano perché non vogliono vedere le auto parcheggiate ovunque. È una situazione risolvibile e bisogna risolverla il prima possibile».
L’attuale parcheggio è peraltro ridotto nella capienza a causa del cantiere per l’ampliamento del polo Bertelli, così le auto vengono posteggiate anche ai lati di una stradina di campagna che circonda l’ateneo. «Il parcheggio nuovo dovrà essere allestito vicino alla fermata della stazione ferroviaria: il terreno c’è, l’accordo firmato tra Comune e imprenditore esiste, bisogna solo che ci sia consegnato questo nuovo parcheggio che si può realizzare in tempi rapidissimi. –affonda Mc Court -. Ci hanno rassicurato che si sarebbe fatto tutto in un paio di mesi ma ad oggi nulla è accaduto. L’appello che faccio è di fare in fretta perché la situazione è pesante, le persone che vengono al polo Bertelli, dagli studenti a chi ci lavora, sono esasperate al pari di chi vive in questa zona con cui noi vogliamo invece avere dei buoni rapporti. Gli accordi ci sono, non c’è nulla da decidere ma c’è solo da fare per chiudere il prima possibile questa vicenda».
Anche perché raggiungere Scienze della formazione da parte degli universitari non è semplice, visto che i bus urbani non riescono a soddisfare esigenze e tempi degli studenti. «Per quanto riguarda il trasporto urbano per raggiungere il polo Bertelli lo scorso anno c’è stato un potenziamento della linea bus Apm nelle ore di punta al mattino ed alla sera però il servizio purtroppo rimane inadeguato. – conclude il rettore di Unimc – Se qualcuno passa di qua alle 17 vede alle fermate una folla che aspetta il bus: una città universitaria come la nostra che vive anche per la presenza di diecimila studenti deve mettere a disposizione un servizio trasporto adeguato e magari anche gratuito. Molti studenti hanno problemi economici e spesso sono costretti ad andare a piedi su e giù per la città e questo non è accettabile».
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Questo la dice lunga ..Parcarò . su come vengano date le priorità ai cantieri.
C’è chi parte con tanto di inaugurazione..taglio del nastro.. foto sui social e articoli sulla stampa…Poi ci sono quelli che servono ma non portano voti…
Sig.Rettore.preghi che questo cantiere parcheggi. non somigli a quello di Via Dei Velini o a quello dei Giardini Diaz..Perché vedra’ che ora si rimpalleranno le responsabilità fra il Comune e Intermesoli..e allora Si troverebbe con i ragazzi a fare l’ autostop …per altri 2/3 anni…
Per la gioia di noi che abitiamo nel quartiere Vergini che ci troviamo, immancabilmente macchine parcheggiate in modo selvaggio. Oltre a non trovare più parcheggio rischiamo di non poter uscire con le nostre auto già, eventualmente, parcheggiate…
Ci sono parcheggi enormi a Piediripa dove c’era il COVID center. Basterebbe organizzare seriamente un servizio navetta da lì. Con il “potere” che ha l’Università ci vorrebbe molto poco.