Matteo Ricci (al centro) con alcuni degli esponenti della lista
di Luca Patrassi
Presentazione dei candidati maceratesi della lista civica “Matteo Ricci presidente” questa mattina al Campo dei Pini negli spazi gestiti dalla caffetteria Tuttincluso.
Protagonisti il candidato governatore Matteo Ricci, alcuni dei candidati (due assenti per impegni di lavoro) mentre tra il pubblico spiccavano le presenze del segretario provinciale dem Angelo Sciapichetti, della civitanovese Sara Giannini e del sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili. Ad aprire l’incontro il candidato governatore Matteo Ricci: «Abbiamo una alleanza del cambiamento, siamo soddisfatti per avere sette liste vere di persone che vogliono il cambiamento che serve alla nostra regione. Purtroppo le Marche non crescono, sono ferme: ce lo hanno detto Bankitalia, poi Svimez e infine Confindustria. Tutti dati negativi che dimostra come le Marche siano ferme nonostante la mole di investimenti straordinari che stanno cadendo in regione. Se noi sommiamo i 14 miliardi per il terremoto (stanziati dal governo precedente) i 4-5 miliardi di Pnrr al quale il centrodestra ha votato contro, ci troviamo a una fase di investimenti mai vista prima ma nonostante questo le Marche sono ferme. A questi dati economici si abbinano i dazi del 15% con gli Usa che avranno un impatto devastante sulle nostre imprese. Non vedere questi dati significa essere irresponsabili. Questi dati iniziano a comprenderli anche i nostri avversari, se è venuto mezzo Governo a proporre la Zes significa che hanno preso atto che l’economia delle Marche non va, hanno preso atto del loro fallimento visto che governano da cinque anni. Dobbiamo avere chiaro cosa fare dopo il 29 settembre, quando vinceremo: dovremo aiutare le imprese a trovare nuovi mercati, dieci milioni per l’internazionalizzazione. Poi dobbiamo sostenere l’innovazione, magari rivedendo la società Svem che non ha portato nulla alle Marche. Quindi internazionalizzazione, innovazione e buon lavoro. Voglio aiutare le imprese che investono nella sostenibilità».
Matteo Ricci
Ricci insiste sulla Zes: «E’ un bluff elettorale, non è la Zona economica speciale, è la Zona elettorale speciale: la chiediamo da due anni e la danno soltanto ora. Se volevano fare una cosa urgente facevano un decreto legge che entrava in vigore in 15 giorni, poi non c’è un euro, infine hanno detto che è per tutte le Marche e invece tanti Comuni sono fuori. I marchigiani non vanno presi in giro, l’attuale governo regionale va a Roma a prendere gli ordini: in questi anni, a parte l’alluvione, non è arrivato un euro dal Governo. Sarà una campagna elettorale molto intensa, mettiamocela tutta fino alla vittoria».
Ricci poi indica i candidati della lista che sono la maceratese Stefania Monteverde, già assessora alla cultura nella giunta Carancini e consigliera comunale di opposizione, il già annunciato (leggi l’articolo) assessore comunale di Pollenza Andrea Primucci, Francesca Della Valle, grafica di Civitanova, la studentessa universitaria di Macerata Eleonora Domesi, il consigliere comunale di Recanati e broker assicurativo Giorgio Lorenzetti e Saleem Laveed, referente della comunità pakistana di Morrovalle.
Stefania Monteverde
La parola ai candidati, inizia Stefania Monteverde: «Energia, competenza, il racconto di tanti anni di lavoro sul territorio dietro la mia candidatura: dentro questa cornice c’è un programma condiviso da tutto il centrosinistra di 50 pagine che si basa su un sistema pubblico che funzioni, dall’università alla scuola pubblica, alla sanità e qui posso dire che del nuovo ospedale non abbiamo visto nulla. Siamo da Tuttincluso che è la dimostrazione di un progetto che si realizza, puntiamo a un sistema sociale che funzioni nella logica di un’economia di distretto. Un altro elemento che mi è particolarmente a cuore è un distretto culturale che funzioni, in questi anni invece abbiamo visto l’eventificio che non funziona, non è di questo che hanno bisogno i nostri laureati in Beni culturali. Il salario minimo è fondamentale, la radice su cui costruire lo sviluppo. La filiera di cui dobbiamo parlare è quella delle imprese, quella sociale non quella politica».
Giorgio Lorenzetti: «Quando Matteo Ricci ha chiesto una mano al gruppo civico che rappresento non ci sono stati dubbi nel dargli appoggio visto che rappresenta quella leadership che al centrosinistra mancava da troppo tempo. Sono convinto che con le sue capacità riuscirà a garantire quel cambio di passo di cui le Marche hanno particolarmente bisogno».
Giorgio Lorenzetti
Francesca Della Valle: «Sono alla mia prima esperienza politica istituzionale nonostante sia attiva nell’associazionismo anche politico: ho scelto di mettermi in gioco perché Matteo è stato il sindaco di Pesaro che patrocinò il Marche Pride ed è venuto a Civitanova, nella mia città, quando il sindaco di Civitanova si rifiutò di partecipare il Marche Pride. Inizio con questo perchè sono una donna omosessuale di 35 anni, madre di due figli che ha deciso di rimanere nelle Marche, in un borgo storico nonostante in tanti mi chiedevano perché non andassi altrove. Sono marchigiana da generazioni e non riesco a immaginarmi una vita al di fuori dalle Marche. Non voglio nemmeno pensare a condizioni di vita, a pericoli che potrebbero spingermi fuori. Resterò a perorare l’esigenza di un’educazione all’affettività per i giovanissimi e per gli adulti. Dico anche che ho ricevuto un’accoglienza straordinaria nella via dove abito, abbiamo trovato persone splendide, la maggioranza che non fa rumore».
Infine Andrea Primucci: «La candidatura nasce in maniera molto semplice: finalmente c’è stata attenzione per un gruppo che amministra un Comune e che rappresenta le aspettative di un territorio che va al di là dei confini comunali, un gruppo longevo a livello amministrativo della provincia di Macerata visto che amministriamo Pollenza da 16 anni: è cambiato il sindaco, sono cambiate le persone, il gruppo è rimasto molto coeso. E’ arrivata questa richiesta di candidatura al sindaco che, essendo stato eletto da poco, ha preferito correttamente mantenere il ruolo per cui è stato citato appena un anno fa e non ha voluto neanche sprecare questa opportunità e mi ha chiesto la disponibilità, disponibilità a candidarmi che ho dato. Siamo convinti di portare a casa un ottimo risultato».
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Più noiosa dell’usato
Auguri vivissimi e buon lavoro.
Leggendo quanto scrive il signor Giovanni Franceschetti, sembra di leggere il signor Sergio Bartoloni che non si è ancora presentato !
Attendo anche il suo commento.