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Accordo integrativo coi medici di famiglia,
Acquaroli: «Provvedimento strategico,
potenzia la sanità sul territorio»

REGIONE - Siglato con i sindacati, introduce una serie di novità e secondo il governatore «può rappresentare un pilastro fondamentale della nostra visione per una sanità più moderna, efficiente e vicina alle persone». L'assessore Filippo Saltamartini: «si individuano dei percorsi per far sì che i medici di medicina generale possano essere impiegati nelle case di comunità, negli ospedali di comunità»

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repertorio_medico_ospedaleMedici di famiglia, presentato in Regione il nuovo accordo integrativo sottoscritto con i sindacati Fimmg, Snami, Smi, Fmt. Cisl Medici. Alla presentazione il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore Filippo Saltamartini. Sono intervenuti il direttore del dipartimento Salute Antonio Draisci, il rappresentante Fimmg Paolo Misericordia, e la rappresentante Smi Alessandra Moraca.

«L’accordo rappresenta un provvedimento strategico che introduce importanti novità per potenziare l’assistenza sanitaria sul territorio – dice la Regione -. Si inserisce in un quadro complesso, segnato dalla carenza di personale medico, e mira a rendere pienamente operative le Case della Comunità e a riorganizzare i servizi per garantire una risposta più efficace e vicina ai bisogni dei cittadini marchigiani».

«Sono convinto che con questo accordo si potrà potenziare la sanità marchigiana e il territorio e rafforzare la collaborazione con i medici di medicina generale – ha detto il presidente Acquaroli – perché può rappresentare un pilastro fondamentale della nostra visione per una sanità più moderna, efficiente e vicina alle persone. E’ tra i primi in Italia ad essere sottoscritto in questo ambito. Si tratta di un accordo integrativo che prelude al potenziamento dei servizi del territorio. Speriamo in particolare che con questo accordo si possa raggiungere maggiore efficienza per decongestionare i Pronto soccorso, a ridurre le liste d’attesa e a favorire un accesso più appropriato alle prestazioni».

Saltamartini ha sottolineato che l’accordo arriva «dopo ben 18 anni dal precedente ed è di particolare significato, perché le Marche risultano essere la seconda regione in Italia ad aggiungere l’accordo integrativo all’accordo nazionale dello scorso anno. Qui si riempie una lacuna che è costituita dal fatto che, avendo costituito l’accordo nazionale un ruolo unico, si individuano dei percorsi per far sì che i medici di medicina generale possano essere impiegati nelle Case di comunità, negli Ospedali di comunità, attraverso un percorso che riconosce trattamenti aggiuntivi a questi medici. Rispetto al passato questo sta a significare che con la realizzazione di nuovi ospedali di primo livello, quali Pesaro, Macerata e San Benedetto in progettazione, con i cantieri che hanno in costruzione 9 Ospedali di comunità e 29 Case della Salute, una volta che questi presidi saranno aperti, si potrà disporre di una struttura operativa per garantire quei servizi territoriali in mancanza dei quali in questi anni sono sorte numerose criticità».

I punti chiave dell’accordo – Attuazione del “Ruolo Unico”: i medici di medicina generale bilanceranno l’attività di studio per i propri assistiti con ore di servizio dedicate a specifiche attività orarie, specialmente all’interno delle Case della Comunità Hub e Spoke, a garanzia di una maggiore copertura e della gestione di ambulatori per prestazioni non urgenti, con l’obiettivo primario di ridurre gli accessi impropri ai Pronto soccorso. Potenziamento delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft): le attuali forme associative dei medici evolveranno in “moduli base di Aft”, creando una rete strutturata e coordinata su tutto il territorio. Viene istituita la figura del “referente di Aft”, un medico che fungerà da collegamento operativo con il Distretto sanitario per ottimizzare le azioni sul campo. Flessibilità contro la carenza di medici: per far fronte alla grave carenza di personale, l’accordo introduce in via straordinaria, fino al 31 dicembre 2028, la possibilità per i medici di svolgere, su base volontaria, fino a 10 ore settimanali aggiuntive. Prevenzione e Governo Clinico: vengono definiti nuovi obiettivi per la prevenzione del rischio cardiovascolare, basati sul modello “Score2”, e viene potenziata la gestione sanitaria dei pazienti nelle strutture residenziali, sistematizzando le buone pratiche già avviate.

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