Giovani “fanno fatica”:
tanti lavoretti per Fiastra

ALL'OPERA - Al progetto hanno partecipato 10 ragazzi tra i 14 e i 21 anni. Hanno svolto lavori manuali riscoprendo il valore del lavoro di gruppo

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I partecipanti

Riqualificare gli spazi pubblici per prendersi cura del bene comune. E’ questo il senso dell’iniziativa “Ci sto? Affare fatica – Facciamo il bene comune” che ha toccato anche Fiastra. Si è conclusa l’esperienza di dieci ragazzi che hanno partecipato al progetto finanziato dalle Politche giovanili della Regione e dalla presidenza del consiglio dei ministri – Dipartimento per le Politiche giovanili – e dal servizio civile universale, con il coordinamento di Csv Marche Ets.

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Quella appena conclusa è la sesta edizione del progetto di cittadinanza attiva giovanile, ma per Fiastra si tratta della prima volta che riesce a partecipare.

Sono scesi in strada un gruppo di dieci ragazzi di età compresa tra i 14 e i 21 anni. La settimana appena trascorsa si sono dati da fare per il territorio in cui vivono.

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Giovani al lavoro

Guidati da un tutor e da un “handyman” esperto, i giovani partecipanti hanno svolto una serie di lavori manuali, riscoprendo il valore della fatica e del lavoro di gruppo. Un impegno concreto che non solo riqualifica gli spazi pubblici, ma che costruisce anche un più forte senso di appartenenza e di comunità.

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A riguardo, l’assessore alle Politiche giovanili, Caterina Belli, ha sottolineato la valenza del progetto per il territorio: «Si tratta di un progetto importante, sia perché nonostante Fiastra sia un piccolo comune è riuscito a partecipare, sia perché i ragazzi hanno contribuito a sistemare le panchine, i cestini dei rifiuti, le fioriere e le ringhiere di piazza Dario Conti, la piazza principale di Fiastra capoluogo, riaperta alla fruizione dei cittadini da pochi giorni, dopo il sisma del 2016. Il fatto che siano stati proprio i ragazzi a lavorare per rendere di nuovo fruibile la piazza rappresenta un simbolo di ripartenza importante, per una zona colpita dal terremoto del 2016. Voglio ringraziare i dieci ragazzi che sono stati parte attiva del progetto e la loro tutor, Ambra Lana, che li ha guidati in questa avventura».



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