Piazza Matteotti svela le sue radici:
reperti piceni riscrivono la storia?

POTENZA PICENA - L'ex sindaco Mario Morgoni: «Un’occasione unica, ora servono indagini archeologiche serie»

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I lavori in piazza Matteotti

Una scoperta che potrebbe riscrivere le origini di Potenza Picena. Durante i lavori di rifacimento di piazza Matteotti, sono emerse testimonianze archeologiche che potrebbero appartenere all’età picena, la civiltà italica che popolava le Marche tra il nono e il terzo secolo avanti Cristo. Un ritrovamento che, secondo l’ex sindaco Mario Morgoni, imporrebbe un cambio di passo nelle indagini storiche e archeologiche sul territorio.

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«Com’era ampiamente prevedibile – commenta Morgoni – durante i lavori di rifacimento della piazza Matteotti sono venute alla luce antiche testimonianze della storia della nostra città. Negli ultimi giorni sono emersi altri reperti tra i quali alcuni potrebbero risalire all’età picena, una civiltà italica stanziata nel territorio della Regione Marche tra il nono e il terzo secolo prima di Cristo. Poiché anche qualche anno fa, alcuni volontari rinvenirono in una grotta sotto il complesso di Sant’Agostino dei materiali contenenti reperti dell’età picena, sarebbe necessaria una ricerca molto approfondita per capire se l’origine di Potenza Picena sia appunto antecedente all’età romana».

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Un’ipotesi che, se confermata, cambierebbe radicalmente il racconto delle origini della città. «Se così fosse – prosegue Morgoni – cambierebbe quella che è la storia fino ad oggi conosciuta, quella di un centro abitato, Montesanto, nato in epoca alto medievale a seguito della fine della città romana di Potentia. Se invece si potesse accertare l’origine picena della nostra città, questo vorrebbe dire collocare la sua origine mille anni prima di quanto oggi riteniamo. Sarebbe un fatto molto rilevante per la storia cittadina».

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Per Morgoni, la città è di fronte a una concreta opportunità di valorizzazione culturale e identitaria. «Per questo io avevo proposto prima dell’inizio dei lavori della piazza un’indagine archeologica preventiva, molto accurata. Quello che non è stato fatto allora va fatto oggi, perché è un’occasione che non possiamo perdere per conoscere meglio le origini e le radici della nostra comunità e per valorizzare il centro storico». Un appello diretto, infine, alle istituzioni: «Chiedo pertanto all’amministrazione comunale e alla Soprintendenza regionale di farsi carico di questa esigenza». Morgoni ha già informato il soprintendente, l’architetto Giovanni Issini, auspicando che la nuova scoperta possa dare il via a un’indagine archeologica sistematica, all’altezza dell’importanza dei ritrovamenti. Potenza Picena, dunque, potrebbe rivelarsi molto più antica di quanto finora immaginato.

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