Il tavolo di confronto
Materiali inerti provenienti da piccole lavorazioni domestiche, è allarme abbandono con l’avvio del Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti: al via un confronto sul conferimento. Si è tenuta nei giorni scorsi, nella sede di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, una riunione per affrontare appunto la questione del conferimento di materiali inerti provenienti da piccole lavorazioni domestiche nei centri di raccolta comunali del Maceratese. All’incontro hanno partecipato, per Confartigianato, il presidente del direttivo territoriale di Civitanova, Gabriele Lanciotti, il responsabile del settore Edilizia, Stefano Foresi, la responsabile Ambiente, Alessandra Giuli. Per il Cosmari erano presenti il direttore generale Brigitte Pellei, il presidente Paolo Gattafoni e il tecnico Servizi Esterni Michela Bussolotto. Hanno inoltre preso parte all’appuntamento, il dirigente della Regione Marche, Massimo Sbriscia, la dirigente della Provincia, Katia Pesaresi, alcuni responsabili dell’Arpam Marche e il responsabile del settore Costruzioni della Cna, Matteo Petracci.
Con l’avvio del Rentri (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti), non è più possibile garantire in maniera capillare il servizio di riciclo degli inerti in piccoli quantitativi nei centri preposti. Questo sta generando un incremento dei casi di abbandono dei rifiuti sul territorio. La problematica ha ripercussioni dirette sulla collettività, sia dal punto di vista ambientale, a causa dell’inquinamento, sia sotto il profilo economico, per i maggiori costi che i Comuni devono sostenere per bonificare i siti contaminati da un errato conferimento. Considerata la rilevanza della questione, che incide sulla vita e sulle economie dei cittadini, il tavolo tecnico costituito sarà ampliato e aperto ad ulteriori soggetti, dalle amministrazioni comunali alle imprese private attive nel riciclo di materiali edili. L’obiettivo è individuare soluzioni condivise. In questa fase transitoria, in attesa che la normativa definisca le regole di gestione nei centri di raccolta, i privati possono rivolgersi a impianti autorizzati operativi sul territorio che si rendono disponibili, rispettando tutte le norme di sicurezza per l’accesso allo scarico. Tra le prime misure discusse figurano il potenziamento dei servizi dedicati, l’attivazione di un’efficace campagna di comunicazione sul tema dell’abbandono dei rifiuti e il coinvolgimento dell’intera filiera.
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