L’ex scuola media Alighieri
di Luca Patrassi
“Contaminazione”. Dopo la vicenda dell’ex discarica della Pieve indicata inizialmente dal Comune per la realizzazione dell’ospedale (e costata all’amministrazione comunale che è seguita, quella a guida Parcaroli, la spesa per la bonifica del terreno e il controllo dei siti inquinati) spunta un’altra vicenda nell’area occupata dall’immobile già sede della ex scuola media Alighieri in via Giuliozzi ed ora di proprietà di Cassa depositi e prestiti.
Il terreno risulta inquinato in due punti da idrocarburi, la Provincia ha formalizzato l’avvio di un procedimento ed ora il Comune dovrà esporre le proprie considerazioni nell’arco di 30 giorni. Poi la Provincia definirà l’atto e le operazioni da compiere. Cassa depositi e prestiti aveva acquisto l’immobile con l’ex Mestica di via dei Sibillini dal Comune dal 2017, l’immobile è inagibile per gli esiti del sisma del 2016 e da allora non è stato fatto oggetto di alcun intervento.
Cdp, nel novembre scorso, ha fatto eseguire delle analisi sull’immobile e la società incaricata ha riscontrato in due siti la presenza di idrocarburi oltre i limiti di legge. Ne è nato un articolato intreccio di corrispondenze, nelle migliori tradizioni italiche, tra Cassa depositi e prestiti, Comune nella sua qualità di ex proprietario dell’immobile, Arpam e Provincia, che nei giorni scorsi ha pubblicato all’albo pretorio del comune di Macerata l’avviso di avvio del procedimento ordinando una serie di interventi.
Le conclusioni dell’atto della Provincia: «Per le scuole come quella in oggetto dunque, la competenza esclusiva di spesa ed in particolare per le manutenzioni è dell’ente locale, diversamente da quanto indicato dal Comune sulla gestione del fabbricato e del relativo piazzale, “di competenza dell’istituto scolastico”. In base alle verifiche condotte è emerso quindi che il sito in questione è stato utilizzato, gestito e mantenuto per circa quattro decenni dal comune di Macerata il quale ha rivestito la qualità di gestore dell’immobile e del sito con responsabilità diretta nella conduzione delle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprese attività potenzialmente inquinanti (ad esempio gestione di impianti termici a combustibile liquido).
Inoltre, il Comune non ha fornito ulteriori indicazioni specifiche riguardo a diverse modalità di approvvigionamento del Btz a partire dall’attivazione della scuola negli anni ’70, né ha fornito chiarimenti in merito ai contratti per la gestione dell’energia dell’edificio scolastico, compresa la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, dal 2010 al 2013, data di dismissione del serbatoio.
Si può ragionevolmente ipotizzare che il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione per il parametro “idrocarburi pesanti sia, con elevata probabilità, riconducibile all’utilizzo storico di combustibili fossili per il riscaldamento della scuola, contenuti nel serbatoio. In virtù di tale nesso di causalità, si ritiene che la responsabilità sia da attribuire al comune di Macerata, in qualità di gestore operativo pregresso del sito, e che lo stesso possa essere identificato come “responsabile della contaminazione”. La tipologia di contaminazione riscontrata è coerente con il possibile deposito/dispersione di sostanze da attività manutentive o incidenti occorsi nell’area parcheggio. Per tale evento, sulla base della documentazione agli atti e delle indagini istruttorie svolte, non è possibile identificare i responsabili. La norma prevede comunque l’obbligo del Comune, nel caso in cui non sia possibile individuare il responsabile della contaminazione, di provvedere ad avviare la procedura di bonifica sul sito potenzialmente contaminato».
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