S’incatena davanti alla fabbrica:
«Non ci pagano da due mesi»

MATELICA - La Tempus di Fabriano aveva inviato 34 lavoratori full time a tempo indeterminato alla Manifattura, storica impresa che produce abbigliamento per grandi marchi, entrata in difficoltà nell'ultimo periodo. Oggi pomeriggio il sit-in in via Crescentini. Belinda Barbato, una delle dipendenti: «Non ce l'abbiamo con la ditta, è l'agenzia interinale che ci deve pagare». Domani il confronto con i sindacati

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Belinda Barbato incatenata davanti alla Manifattura di Matelica

di Marco Pagliariccio

L’azienda va in crisi, l’agenzia interinale che gli ha trovato il lavoro non li paga. È la situazione che stanno affrontando 34 lavoratori di Matelica e dintorni, che lamentano il ritardo di due stipendi dalla Tempus di Fabriano, l’agenzia che ha trovato loro lavoro alla Manifattura di Matelica, storica azienda cittadina che da quasi mezzo secolo produce abbigliamento per grandi marchi della moda.

Oggi i lavoratori e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil si sono dati appuntamento nel primo pomeriggio fuori dallo stabilimento di via Crescentini per far sentire la loro voce all’impresa, che naviga in cattive acque. Una delle lavoratrici, Belinda Barbato, si è persino incatenata davanti ai cancelli della fabbrica. «Ma noi non ce l’abbiamo con la Manifattura, ce l’abbiamo con la Tempus, sono loro che ci devono pagare – rimarca la donna, originaria di Caserta e da 28 anni residente a Matelica – noi abbiamo un contratto “staff leasing” full time a tempo indeterminato sottoscritto con la Tempus di Fabriano, è questa agenzia che ci ha trovato anni fa il lavoro alla Manifattura. A quanto abbiamo saputo, un marchio di livello internazionale per il quale lavoriamo non ha pagato una fornitura alla Manifattura, che quindi si è trovata in difficoltà e sta andando verso la cessazione dell’attività. Noi però siamo dipendenti della Tempus, è l’agenzia che ci paga, non l’impresa. Loro sostengono che finché l’impresa non li paga, non possono pagarci. Ma non è così che funziona: il nostro datore di lavoro è la Tempus».

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Il cartello posizionato dai lavoratori davanti alla Tempus di Fabriano

Quando sono iniziati i ritardi, ovviamente i lavoratori si sono rivolti in primo luogo all’agenzia. «Il 16 giugno ho chiamato la Tempus e mi hanno detto che non avevano intenzione di pagare e che ce la dovevamo prendere con la Manifattura – continua la donna – ma se tu come agenzia vieni a sapere che l’azienda dove ci mandi a lavorare è in difficoltà, invece di continuare come nulla fosse mandaci da un’altra parte, no? E invece ci hanno mandato allo sbaraglio. Siamo andati a Fabriano e abbiamo lasciato un cartello davanti alla sede della Tempus con scritto “Vogliamo i nostri soldi”, ma nel frattempo abbiamo iniziato a coinvolgere i sindacati».

Sindacati che hanno cercato un confronto con la Tempus, ma l’agenzia di Fabriano sembra fare orecchie da mercante. «La situazione della Manifattura è quella che è, ma ci sono obblighi contrattuali e legali da parte dell’agenzia: i lavoratori li devono pagare lo stesso – ribadisce Loredana Guerrieri di Nidil Cgil, che sta seguendo il caso insieme ai colleghi di Felsa Cisl e Uiltec Uil – abbiamo avuto confronti con il loro ufficio legale ma ci hanno letteralmente preso in giro fino ad ora: Tempus deve pagare, non ci sono giustificazioni, è una situazione che non sta né in cielo né in terra. Domani avremo un incontro online con i vertici dell’agenzia, speriamo in novità positive».



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