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Incremento fondi per la costa,
ma esclusa Porto Recanati:
«Eppure abbiamo 800 ombrelloni in meno»

MARE - L'associazione dei balneari critica la decisione sui finanziamenti regionali straordinari: «Vanno a Comuni non in stato di emergenza. Non vogliamo fare guerre tra poveri ma qui ci sono gravi zone di erosione sparse su tutto il litorale»

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La spiaggia ridotta a una lingua di sabbia a Scossicci

Porto Recanati torna a chiedere attenzione sulla difesa della costa. Lo fa con una nota dell’associazione balneari con Diego Scalabroni, che replica alla Regione Marche e in particolare all’assessore Stefano Aguzzi, dopo il recente incremento di quasi 5 milioni di euro al progetto di difesa costiera dei Comuni di Potenza Picena e Civitanova.

«Siamo soddisfatti di aver ricevuto subito una risposta – scrive l’associazione – che conferma il senso di vicinanza alla problematica locale. Ma non possiamo essere altrettanto soddisfatti del suo contenuto. Facciamo chiarezza».

I balneari ricordano lo stanziamento del 2024 da 40 milioni per sei progetti, con una quota inizialmente rilevante destinata proprio a Porto Recanati. Tuttavia, sottolineano che l’emergenza attuale deriva da una mancanza di interventi strategici negli ultimi trent’anni.

Nel comunicato della Regione del 20 novembre 2023 si parlava di uno stanziamento complessivo di 34,425 milioni, con 25 milioni da fondi Fesr e quasi 9 milioni e mezzo da Rfi. Potenza Picena e Civitanova avrebbero dovuto ricevere 11 milioni.

«Ma nel nuovo comunicato regionale del 20 giugno – si legge nella nota dell’associazione – è stato annunciato un incremento del cofinanziamento regionale, salito a 10 milioni e 389mila euro, portando l’investimento totale a 16 milioni. Critichiamo la decisione di aver allocato questi fondi regionali straordinari a comuni non in stato di emergenza – affermano i balneari –. Porto Recanati avrebbe dovuto avere la priorità, destinando quei 5 milioni al secondo o terzo stralcio del progetto delle scogliere emerse di Scossicci».

Nessuna volontà di alimentare conflitti da parte dell’associazione balneari: «Lungi da noi il voler creare tensioni o guerre tra poveri, siamo consapevoli che la coperta è corta. Ma chiediamo la stessa solidarietà che pretendiamo tra i nostri associati anche ai colleghi dei comuni vicini».

L’associazione ricorda che la città è in emergenza da anni. «Quest’anno abbiamo 800 ombrelloni in meno e gravi zone di erosione sparse su tutto il litorale. Capiamo la volontà di chiudere un cantiere altrove, ma, data la nostra situazione, non possiamo accettarla».

L’appello conclusivo è rivolto alla politica: «Anche il tempo, ora più che mai, è una risorsa. Chiediamo scelte con priorità, come si addice a un buon padre di famiglia. Bisogna curare quel figlio trascurato da troppi anni, prima che il tempo ci dica che ormai è troppo tardi».

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