di Luca Patrassi
Il proprietario dell’Apm, vale a dire il Comune, chiede ai vertici della municipalizzata un cambio di passo sul fronte della gestione delle farmacie.
L’esigenza di una maggiore remunerazione dell’investimento rappresentato dalla presenza nel patrimonio comunale di tre farmacie è stata ribadita a chiare note nei giorni scorsi dal sindaco Sandro Parcaroli nel corso di un incontro con i vertici della società municipalizzata maceratese.
Le tre farmacie continuano a produrre utili che non sembrano rispondere appieno alle dinamiche di mercato. Da tempo Parcaroli analizza la situazione del ramo farmaceutico dell’Apm e sembra maturata, anche all’interno della maggioranza di governo, la volontà di rendere più remunerativa la proprietà delle farmacie o – nel caso l’intenzione si dovesse rivelare irrealizzabile – di vendere. In estrema sintesi Comune e vertici Apm sarebbero orientati a ricorrere a una situazione del tipo adottata ad Ascoli dove il sindaco Fioravanti anni fa – a fronte anche da quelle parti di andamenti on esattamente esaltanti – ha nominato un professionista per meglio seguire la gestione delle farmacie ottenendo un netto miglioramento di incassi ed utili. Possibile dunque che Parcaroli voglia seguire la strada percorsa ad Ascoli, ultimo tentativo appunto prima di passare alla vendita.
Di recente aveva suscitato scalpore il fatto che il margine operativo netto degli anni dal 2020 al 2022 delle tre farmacie comunali maceratesi sia stato complessivamente di circa 67mila euro. Una media di circa 7.400 euro l’anno di utile a farmacia. Dunque subito la nomina di un consulente per mttere mano alla gestione eppoi – nel caso negativo – la vendita. Peraltro è utile ricordare che il valore delle tre farmacie comunale è stimato tra i sette e gli otto milioni di euro. Una cifra importante in tempo di Enti locali, e di municipalizzate, a corto di liquidità.
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Una saggia politica degli sconti (5%, 10%) attirerebbe clienti sottraendoli alle farmacie private. Non ci vuole molto a capirlo: il bar in cui il caffè costa un euro è più affollato di quello ove il caffè costa un euro e 10.
Sono curioso di conoscere quantità ed importo dei farmaci ordinati e di quelli scaduti e smaltiti, ordinare troppo può generare perdite