San Severino, Castelli cittadino onorario
«Ci ha permesso di riavere speranza»

LA CERIMONIA con la sindaca Piermattei questa mattina nella sala del Consiglio comunale in occasione della festa del patrono. Il commissario alla ricostruzione: «Mi emoziono poco, ma questa volta mi è capitato. Tante sono le cose fatte, moltissime quelle da fare». L'arcivescovo Massara: «Guido in questi anni è sempre stato disponibile a tutte le ore, ha sempre risposto»

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Il commissario straordinario Guido Castelli riceve la cittadinanza onoraria da Rosa Piermattei, sindaco di San Severino

 

Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione, è cittadino onorario di San Severino. Nel giorno del santo patrono, all’interno della sala del Consiglio comunale, il Comune ha conferito la cittadinanza onoraria al senatore Castelli. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, il presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata, la Giunta comunale con gli assessori Vanna Bianconi, Sara Clorinda Bianchi, Michela Pezzanesi e Jacopo Orladani, e il consigliere di maggioranza Alberto Capradossi, insieme ai consiglieri di minoranza Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini e Gabriele Pacini.

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Presente anche l’arcivescovo di Camerino – San Severino, monsignor Francesco Massara, e una delegazione del Comune di Comiziano, guidata dal sindaco Severino Nappi, che ha siglato un patto di amicizia nel segno del comune patrono, San Severino vescovo.

Prima della consegna della pergamena, opera dell’Antica bottega amanuense di Recanati del maestro Malleus, il sindaco Rosa Piermattei ha dato lettura alle motivazioni dell’onorificenza accompagnandole con parole di stima e amicizia nei confronti del Commissario Castelli.

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«È con profonda emozione e con un senso di autentica gratitudine che oggi, in questa aula consiliare, in una giornata speciale per tutti noi perché ricorre anche la festa del santo patrono, ci apprestiamo a un gesto che non è soltanto formale, ma che racchiude il cuore e l’anima della nostra San Severino» ha detto il sindaco Piermattei, sottolineando come questa decisione racchiuda «un profondo e sincero riconoscimento da parte di tutta l’Amministrazione e della comunità settempedana nei confronti dell’impegno concreto e della sensibilità che il commissario Castelli ha dimostrato verso un territorio duramente colpito dal sisma».

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Il sindaco ha poi evidenziato il ruolo determinante del Commissario nello sblocco di opere chiave per la comunità. «Penso, in particolare, al caso dell’istituto tecnico Divini. La ricostruzione di una delle più importanti scuole dell’intera regione era bloccata, sembrava un’impresa impossibile vederla avanzare. Senza l’intervento personale, la tenacia, la capacità di “studiare le carte e trovare soluzioni” del commissario Castelli, oggi non saremmo qui a vedere un’opera avviata concretamente. Questo è solo un esempio, ma emblematico, della sua opera». Tra gli altri interventi che hanno trovato nuovo slancio grazie all’azione di Castelli, il sindaco Piermattei ha menzionato la nuova caserma dei Carabinieri, il nuovo asilo nido e la scuola materna in via Talpa, il Centro operativo comunale (Coc) e l’ammodernamento infrastrutturale del ponte dell’Intagliata. Quest’ultimo, pur non direttamente legato ai danni sismici, è stato reso possibile grazie a fondi commissariali, risolvendo una storica criticità viaria.

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«Lei ha rappresentato il volto visibile di una filiera istituzionale che oggi ha permesso di riavviare la speranza nei nostri territori – ha aggiunto il sindaco, ringraziando anche i precedenti commissari e tutti coloro che hanno lavorato per il ritorno alla normalità -. Questa cittadinanza onoraria non è solo un titolo, ma un legame indissolubile con la nostra comunità, un simbolo tangibile della nostra gratitudine e della nostra speranza. Benvenuto, senatore, nella nostra comunità, non solo come ospite illustre, ma come concittadino».

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Il senatore Castelli ha risposto esprimendo profonda riconoscenza al sindaco Piermattei e all’intera comunità settempedana: «Mi emoziono poco, ma questa volta mi è capitato. Ho capito che questo gesto è molto di più un pezzo del cammino fatto insieme, è un pezzo di dolori affrontati, di sensazioni ipotizzate, di difficoltà superate insieme anche se molte ce ne sono ancora da superare – ha affermato il commissario, per aggiungere – Il mio sentimento è anzitutto di gioia, perché è bellissima una cosa così e perché ho sempre avuto un grande amore per le istituzioni». Castelli ha sottolineato la ricchezza storica e culturale di San Severino. «Questa è una città che ha una storia straordinaria, è una delle città più pregiate, più belle, più cariche di storia. San Severino ha consegnato alla storia dell’arte campioni della capacità dell’Italia di promuovere la bellezza e la cultura. Mi ci portava da bambino mio padre quando ci veniva a far vedere i Salimbeni».

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L’arcivescovo Francesco Massara

Castelli ha poi ribadito l’importanza del lavoro di squadra, condividendo il riconoscimento con quanti lo affiancano quotidianamente: «Tante sono le cose fatte, moltissime quelle da fare e io devo comunque dire che questa cittadinanza la condivido con tante altre persone che insieme a me hanno reso possibile le cose che abbiamo fatto nel verso giusto».

Un ringraziamento particolare è stato rivolto all’arcivescovo Massara: «In questo lavoro ho incrociato anche persone straordinarie come monsignor Francesco Massara. L’incontro con Monsignor Massara è stato molto utile perché lui è un grande committente della ricostruzione e, come mi ricorda, oggi è anche il mio vescovo. Quando mi trovo di fronte a una situazione complicata faccio mio un suo motto: “ad ogni problema c’è una soluzione e se non c’è la soluzione quello non è un problema”. E quindi a fronte di questo realismo cristiano, Dio ci assista, procediamo con la ricostruzione di San Severino e di tutto il resto del cratere».

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Anche sua eccellenza monsignor Francesco Massara ha preso la parola, evidenziando il legame profondo di Castelli con il territorio: «La cittadinanza è un gesto, diciamo, formale perché il commissario Castelli è già cittadino del nostro territorio. Dalle mie parti si dice che la porta è aperta, ma il cuore lo è ancora di più. Credo che il commissario, lo chiamo Guido, stia dando un grande apporto alla ricostruzione, è visibile, questo dà una grande speranza e una grande fiducia anche nei nostri cittadini, nonostante le tante difficoltà. In questi anni è sempre stato disponibile, a tutte le ore, ha sempre risposto. È un onore per me essere anche tuo vescovo ora che sei cittadino anche di San Severino».

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Monsignor Massara ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni, citando il successo della mostra giubilare del Marec e il prossimo obiettivo della ricostruzione dell’oratorio Don Orione a San Severino: «Se abbiamo raggiunto e possiamo raggiungere ulteriori traguardi in questo territorio è perché c’è una collaborazione, però l’importante è tendere a quell’unità del bene del territorio».

Lo stesso arcivescovo, oggi, ha officiato la messa per il santo patrono. Tra i passaggi della sua omelia, Massara ha detto: «La grazia che io oggi chiedo per questa comunità è che San Severino ci aiuti innanzitutto a bagnare il nostro cuore che tante volte vive di tanta rigidità, che ci è venuto soprattutto a piegare le nostre rigidità che non ci aiutano a vivere nell’unità, a vivere nella pace, a vivere nella misericordia. A scaldare ciò che è freddo. Perché nonostante il caldo che noi possiamo vedere di questi giorni, a volte la nostra vita è fredda. È fredda quando non sappiamo essere accoglienti. È fredda quando ci odiamo noi stessi. È fredda quando non facciamo il cammino di fede. È fredda quando cadiamo nella nostra presunzione. E allora che oggi possa essere un giorno di grazia, un giorno di pace, un giorno di misericordia. Un giorno in cui riscopriamo la bellezza della nostra vita».

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