«La Guardia medica non c’è, va a Macerata:
chiesti 20 euro per un certificato»

SANITA' - Il consigliere del Pd, Francesco Micucci, segnala un episodio avvenuto ad un civitanovese: «La richiesta perché non risiede nel capoluogo. È illegittimo, l’assistenza deve essere gratuita per i residenti delle Marche»

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L’ospedale di Macerata

di Laura Boccanera

Un altro week end con la guardia medica scoperta a Civitanova. E se tocca andare a Macerata viene presentato il conto. E’ quanto denuncia Francesco Micucci, capogruppo del Partito democratico riportando un episodio avvenuto domenica ad un cittadino civitanovese e annunciando un esposto qualora l’Ast non prenda provvedimenti.

Continua a far discutere la mancanza di continuità assistenziale sanitaria, tanto più che anche oggi la guardia medica risulta sguarnita e domani il servizio sarà garantito solo nelle ore diurne.

«Domani, domenica, la guardia medica sarà attiva solo nelle ore diurne, mentre dalle 20 in poi non sarà disponibile – spiega Micucci –. Una situazione che si ripete puntualmente nei fine settimana e nei festivi, lasciando i cittadini senza alcun riferimento sanitario. Il tutto nel silenzio del sindaco, troppo preso dalle inaugurazioni elettorali per occuparsi della comunicazione istituzionale su un tema fondamentale come la salute pubblica».

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Francesco Micucci

A rendere ancora più tesa la questione è un episodio verificatosi la scorsa domenica e di cui Micucci dà notizia, quando un cittadino civitanovese si è visto costretto a recarsi alla guardia medica di Macerata. Non solo il disagio dello spostamento fuori Comune, ma anche la richiesta di un pagamento di 20 euro per il rilascio di un certificato – riferisce Micucci -, poiché non residente nel comune maceratese.

«Una richiesta – sottolinea Micucci – totalmente illegittima. La carta dei servizi sanitari della Regione stabilisce chiaramente che l’assistenza è gratuita per tutti i residenti. Il pagamento è previsto solo per i turisti o per i non residenti. Se non ci sarà un intervento immediato della direzione dell’azienda sanitaria, presenterò un esposto formale».

Il consigliere parla senza mezzi termini di «fallimento amministrativo e gestionale», una situazione che definisce inaccettabile: «Non solo non si garantisce il servizio nei festivi, ma si costringono le persone a spostarsi e a pagare per un diritto che dovrebbe essere garantito gratuitamente. Serve un cambio di passo urgente».



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