La festa dei biancorossi al Del Conero dopo la vittoria nello spareggio con il Montecchio
di Mauro Giustozzi
Una settimana a fare ancora tanta festa per la promozione in serie D da parte di società, staff tecnico e calciatori della Maceratese ma adesso è giunto il tempo di programmare il futuro nella categoria nazionale molto impegnativa che attende la Rata nella stagione 2025-26. Bruciare i tempi adesso vorrebbe dire potersi assicurare gli elementi migliori o magari quelli più adatti alla costruzione della nuova squadra. Per questo sarà determinante capire le intenzioni della proprietà del club, innanzitutto se puntare ancora sul gruppo vincente composto dalla triade Stefano Serangeli, Nicolò De Cesare e Matteo Possanzini oppure apportare mutamenti.
La festa in piazza a Macerata
E’ chiaro ed evidente che il presidente Alberto Crocioni e la società tutta abbia un debito di riconoscenza verso i protagonisti di questa stupenda annata vincente ma si dovrà fare una valutazione complessiva perché la serie D impone un salto di qualità e di livello davvero notevole, il che comporta una necessaria crescita della società a tutti i livelli se non si vuol fare la fine invece dei ‘cugini’ rossoblu che si sono trovati impreparati all’impatto col calcio nazionale ed hanno pagato duramente questo con una fulminea retrocessione. In questi giorni sono previsti contatti tra la parte dirigenziale del club e la proprietà proprio per approfondire tutti gli aspetti di un possibile proseguimento del rapporto di collaborazione e, soprattutto, su quali basi e progetto ripartire perché dopo l’entusiasmo riportato in città e nella tifoseria nessuno vuol sbagliare mossa affinché si possa ricominciare su basi solide e condivise un po’ come è accaduto lo scorso anno a giugno.
Dunque situazione di stand-by che però non potrà durare all’infinito, visto che la Maceratese potrebbe sfruttare la promozione diretta in D per pianificare il proprio mercato e quindi catturare quegli atleti indispensabili per costruire la nuova squadra anticipando altre società. Andando a ritroso va ricordato come la Maceratese, in occasione delle ultime due promozioni ottenute nella sua storia centenaria, abbia sempre optato per un cambio radicale nell’organizzazione del club. Nella stagione 2014-15 la presidente Maria Francesca Tardella non ebbe alcuna esitazione a mettere alla porta il mister degli Invincibili, Beppe Magi, che aveva portato la squadra in serie C dopo oltre quaranta anni di assenza, e con lui gran parte della rosa calciatori, per virare decisamente su Cristian Bucchi come allenatore, scelta che gli valse poi un campionato da protagonista in terza serie fino allo spareggio playoff perso contro il Pisa.
Il rigore decisivo
Ma anche il presidente Alberto Crocioni ebbe un analogo comportamento all’indomani della vittoria del campionato di Promozione 2021-22: la squadra degli Inarrestabili, così fu ribattezzata per il rush di vittorie consecutive finali, fu di fatto smantellata e anche il tecnico vincitore, Sauro Trillini, non fu riconfermato ed al suo posto gli fu preferito mister Guido Di Fabio. Salvo poi richiamare l’ex difensore della Maceratese quando ci fu l’addio fulmineo del tecnico di Martinsicuro, il secondo giorno dopo l’inizio del ritiro estivo. Scelta che non pagò perché poi già a novembre Trillini fu esonerato ed al suo posto arrivo Peppino Amadio che chiuse il torneo lontano dalle prime posizioni. Dunque i prossimi giorni saranno determinanti per capire che scelta stavolta farà il club, se nel segno della continuità gestionale affidandosi allo stesso gruppo che ha portato la Rata a vincere allo spareggio il campionato di Eccellenza o se ci saranno novità.
Niccolò Marras
Sul fronte dei calciatori al momento gli unici che pare abbiano la certezza di restare sono Marras, decisivo nella metà campionato disputata in biancorosso, e Nasic reduce dal grave infortunio che lo ha tolto di mezzo a metà stagione. Sarebbe importante mantenere anche gli under Ciattaglia e Bongelli (su cui la Rata vanta un diritto di riscatto per tenerlo) ma entrambi, dopo l’ottimo campionato disputato, sono finiti nell’orbita di club di categoria superiore e quindi non è certo che restino in biancorosso.
Infine uno sguardo a quello che, salvo stravolgimenti geografici, potrebbe essere il probabile nuovo girone F della serie D 2025-26 (che tornerà alla formula con 162 squadre, suddivise in 9 gironi da 18 formazioni ciascuno): Ancona, Atletico Ascoli, Avezzano, Castelfidardo, Chieti, Teramo, Fossombrone, Giulianova, L’Aquila, Maceratese, Notaresco, Recanatese, Sora, Termoli, Vastogirardi, Vigor Senigallia alle quali andranno aggiunte due squadre tra le vincitrici della fase nazionale dell’Eccellenza o retrocesse dalla serie C.
nel 2015 eravamo tornati in C dopo 12 anni di assenza (dalla C2) comunque 12 anni di assenza dal professionismo, 40 anni dalla C intesa come terza serie nazionale..
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