Il dermatologo Gino Mattutini
Si avvicina l’estate. È questo il periodo dell’anno più particolare e delicato per la pelle. Da una parte c’è voglia della prima tintarella. Dall’altra è quanto mai importante prestare attenzione e proteggere la pelle che, dopo i mesi invernali, non può essere subito lasciata in baia del sole e delle sue radiazioni.
Ne parliamo con il dermatologo Gino Mattutini, responsabile delle tre sedi del Polo Dermatologico Kos, quella di Villa dei Pini a Civitanova, Villalba a Macerata e del Poliambulatorio Santo Stefano di Porto Potenza Picena.
Il dottor Mattutini, proprio in questi giorni, è impegnato in un mini-tour nel territorio per informare e sensibilizzare le più giovani generazioni sui benefici ma soprattutto sui potenziali effetti dannosi del sole sulla pelle. Nei giorni scorsi ha incontrato le scuole di Recanati, nei prossimi giorni sarà invece a Civitanova.
«Il sole – spiega il dottore – può provocare danni molto seri alla pelle. Esposizioni sbagliate e frequenti scottature sono fattori di rischio per gravi patologie della nostra pelle tanto che i tumori cutanei indotti dall’esposizione alle radiazioni ultraviolette sono le più comuni neoplasie tra la popolazione. In Italia ogni anno ne vengono diagnosticati circa 250.000».
Ci dia qualche suggerimento…
«È molto importante utilizzare sempre i filtri protettivi per prevenire i tumori della pelle, l’invecchiamento cutaneo, le dermatosi ed eritemi solari. Altrettanto utile e necessaria una sana alimentazione ricca di frutta e verdura di stagione, senza dimenticare di bere molta acqua».
Tra abbronzanti e filtri, quali privilegiare?
«Meglio i secondi, perché l’organismo è predisposto per sua natura all’abbronzatura. Inoltre l’abitudine più sbagliata è quella che, in due giorni di fine settimana, si prendono sei ore di sole al giorno. Se iniziassimo a esporci al sole in maniera graduale, ad esempio un’ora al giorno, poi dopo qualche giorno due ore e così a crescere, daremmoil tempo necessario ai melanociti di produrre in maniera del tutto naturale, la quantità di melanina che serve a proteggere la cute».
Nell’esposizione al sole, che accorgimenti devono essere seguiti con i bambini?
«Occorre fare particolare attenzione perché, non avendo i bambini ancora un sistema melanocitario ben sviluppato, sono molto più soggetti a eritemi e scottature. Inoltre, una grave fotoustione, ciò che viene comunemente chiamata scottatura, in età infantile può aumentare il rischio di tumore cutaneo anche del 50%».
Perché la luce del sole può essere nociva?
«Il calore della luce solare è dovuto prevalentemente alla presenza della radiazione infrarossa (raggi caldi), la radiazione ultravioletta invece non trasmette calore per cui non ne possiamo sentire la presenza sulla pelle come sensazione termica. La parte della radiazione solare che è dannosa per la nostra pelle sono proprio i raggi ultravioletti. Noi non possiamo vederli, ma quando dopo un’esposizione al sole, la nostra pelle è rossa e brucia, possiamo vederne e sentirne gli effetti. La luce del solare è composta da radiazioni a varia lunghezza d’onda, la luce visibile, gli infrarossi, gli ultravioletti. Gli ultravioletti sono suddivisi in tre tipi: gli Uvc sono arrestati dall’atmosfera e quindi non raggiungono la superficie terrestre, altrimenti ci provocherebbero gravi scottature; gli Uvb abbronzano, provocano eritemi e scottature, sono correlati ad un aumento di rischio per i tumori della pelle; gli Uva abbronzano, provocano l’invecchiamento della pelle, sono correlati ad un aumento del rischio per i tumori della pelle».
A giuste dose e con le accortezze di cui sopra, la luce solare comunque fa bene?
«Certo. Un po’ al sole fa bene in primis nella produzione della vitamina D che è fondamentale per la salute delle ossa, il sistema immunitario e molte altre funzioni corporee. Poi nella sintesi di melanina che è un pigmento che protegge la pelle dai danni dei raggi Uv. Nel miglioramento della circolazione del sangue, aumentando il numero di globuli rossi e bianchi.Per eliminare batteri e funghi perché la luce solare può aiutare in questo processo, accorciare i tempi di cicatrizzazione delle ferite, ma anche nella riduzione di alcuni sintomi di malattie cutanee, come la dermatite atopica e la psoriasi. Dulcis in fundo, l’esposizione solare può aiutare anche nel miglioramento dell’umore perché la luce solare stimola la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che contribuisce al benessere e alla riduzione dello stress».
(promoredazionale)
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Grazie, da chi un bel melanoma l’ha gia avuto… e comunque al mare ci vado lo stesso speriamo bene…..