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«Il fallimento dell’accoglienza a Macerata,
è l’integrazione a creare sicurezza»

POLITICA - I consiglieri pentastellati Roberto Spedaletti e Roberto Cherubini contro la scelta della giunta Parcaroli di abbandonare il progetto Siproimi: «L’unica alternativa concreta al degrado sociale e all’insicurezza è un sistema pubblico e trasparente che accompagni le persone in un percorso di conoscenza di lingua, cultura e regole»

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Intervento di polizia locale e carabinieri nel corso delle indagini dopo la rissa. Un episodio che ha allertato allarme in città

«Il fallimento dell’accoglienza a Macerata: quando l’ideologia supera il buonsenso». La polemica arriva da Roberto Spedaletti e Roberto Cherubini, consiglieri del Movimento 5 Stelle che puntano il dito contro l’amministrazione Parcaroli in merito alle scelte che hanno riguardato il progetto Siproimi (oggi Sai – Sistema di accoglienza e integrazione).

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I consiglieri 5 Stelle Roberto Spedaletti e Roberto Cherubini

«Nel 2020, con l’insediamento della nuova amministrazione di destra, il Comune di Macerata ha compiuto una scelta ideologica, abbandonando il progetto Siproimi – ricordano – con la pretesa di dare una risposta immediata alla “pancia” dei propri elettori. Una decisione presa più per rincorrere slogan da campagna elettorale che per affrontare con lucidità e responsabilità una questione tanto complessa quanto delicata: l’integrazione dei migranti. È bene chiarirlo: la gestione precedente, affidata al Gus, presentava diverse criticità. Ma eliminare un sistema senza costruirne uno migliore significa solo far esplodere un problema che, invece, va governato. Chiudere gli occhi non serve a far sparire la realtà, serve solo a peggiorarla».

Ecco allora la critica dei pentastellati che arriva dopo l’analisi di quanto accaduto nel periodo in cui il progetto è stato assente: «Oggi, a distanza di anni, vediamo con chiarezza gli effetti di quella scelta miope: a Macerata l’accoglienza è stata smantellata senza alternative serie, lasciando nel vuoto decine di migranti, che ora si ritrovano ai margini, senza percorsi strutturati, senza formazione, senza assistenza. Il risultato? Maggiore insicurezza percepita, tensioni sociali in aumento, e una città che ha perso il controllo della situazione. Il Movimento 5 Stelle non ha mai difeso modelli di gestione opachi o inefficienti, ma ha sempre creduto nel principio di accoglienza come primo passo verso l’integrazione».

Spedaletti e Cherubini parlano allora di alternative: «L’unica alternativa concreta al degrado sociale e all’insicurezza è un sistema pubblico e trasparente che accompagni le persone in un percorso di conoscenza della nostra lingua, della nostra cultura e delle nostre regole – dicono -. Chi pensa di risolvere tutto con espulsioni e abbandono, in realtà sta solo alimentando un disagio destinato a esplodere. Rivendichiamo quindi l’importanza di politiche responsabili e lungimiranti, lontane dalla propaganda e vicine ai reali bisogni della comunità. È tempo di tornare a una gestione seria dell’accoglienza, perché solo integrando si costruisce sicurezza. Tutto il resto è solo illusione». 



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