di Alessandro Luzi
Dopo la fine della relazione con la moglie, un 53enne e la nuova compagna non avrebbero più permesso ai figli di lui di vedere la mamma. Questa in sintesi la contestazione (maltrattamenti in famiglia) rivolta a un 53enne e una 60enne del maceratese, finiti sotto accusa dal gup del tribunale di Macerata. Oggi si è svolta l’udienza davanti al giudice Daniela Bellesi che ha deciso per il rinvio a giudizio.
Tutto ha inizio a luglio 2020 quando, secondo l’accusa, l’uomo si era separato dalla moglie e sarebbe andato a vivere con un’altra donna in un comune dell’entroterra maceratese, portando con sé i due figli all’epoca minori di 14 anni.
L’avvocato Tiziano Luzi
Dicendo loro che la mamma era sulla direzione del “diavolo”, la 60enne avrebbe negato ogni possibilità di vedere, sentire o poter comunicare con la donna. Inoltre avrebbe descritto la mamma dei ragazzini come un demone mentre lei era dalla parte del bene. Così facendo, dice l’accusa, la 60enne avrebbe manipolato gravemente i due fratellini. In particolare, quando uno di loro diceva di voler vedere il genitore, lei si infuriava e faceva in modo di distruggere la figura della madre davanti ai loro occhi.
A volte, prosegue l’accusa, la 60enne li avrebbe picchiati e schiaffeggiati.
L’avvocato Roberta Ippoliti
Poi i due ragazzini sono stati affidati a una struttura e sia il papà che la convivente avrebbero consegnato loro un cellulare dicendo di avvisarli se la mamma fosse andata a prenderli così sarebbero intervenuti. Tutti episodi che sarebbero continuanti fino al 26 novembre 2021.
Secondo l’accusa il papà avrebbe assecondato i comportamenti della convivente e non avrebbe protetto i due figli.
I due ragazzini, tramite il tutore l’avvocato Dalia Bernabucci, si sono costituiti parte civile e sono tutelati dal legale Roberta Ippoliti. Sono parte civile anche i nonni, assistiti dagli avvocati Tiziano Luzi e Maria Squillaci. Il processo per i due imputati, difesi dall’avvocato Riccardo Radi, si aprirà il 9 giugno davanti al Tribunale di Macerata.
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