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«Picchia uno sciatore
che aveva abbracciato sua figlia»
Assolto un 50enne

SARNANO - I fatti di cui era accusato sarebbero avvenuti sulle piste La Maddalena-Sassotetto. L'uomo era imputato al tribunale di Macerata per lesioni, oggi il pm ha chiesto l'assoluzione

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Sassotetto

di Alessandro Luzi

Accusato di aver picchiato uno sciatore sulle piste da sci dopo che quest’ultimo avrebbe abbracciato la figlia minorenne: assolto un 50enne. All’imputato venivano contestate le lesioni personali e le minacce. Il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto la trasmissione degli atti in procura per l’ipotesi di calunnia nei confronti dell’imputato. Oggi il giudice Domenico Potetti del tribunale di Macerata ha assolto il 50enne e disposto la trasmissione degli atti in procura verso chi lo aveva denunciato per valutare l’ipotesi di calunnia.

Nel capo d’imputazione si dice che l’imputato avrebbe aggredito un 66enne sulle piste La Maddalena-Sassotetto a Sarnano. I fatti risalgono al 18 febbraio del 2023, il 66enne mentre stava sciando sarebbe stato colpito dall’imputato ad una gamba con una racchetta. L’uomo era caduto a terra e l’altro a quel punto l’avrebbe bloccato dicendo frasi come «sei un porco, non sai chi sono io. Ora vedi cosa ti faccio. Ti meno fino a farti sanguinare».

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L’avvocato Igor Giostra

L’imputato, difeso dagli avvocati Igor Giostra e Roberto Pompei, aveva sempre negato l’aggressione.

L’episodio contestato sarebbe legato a qualcosa che era avvenuto poco prima. Il 66enne avrebbe detto ad una ragazza, all’epoca 17enne, vestita di bianco e di nero una cosa come «seppure sei vestita come una nota squadra di calcio sono convinto che non sei juventina».

La ragazza aveva detto che era tifosa di un’altra squadra. A quel punto l’uomo, essendo tifoso della stessa squadra, l’Inter, l’avrebbe abbracciata e le avrebbe dato due baci sulla guancia (lui sostiene con il consenso della ragazza). La giovane era la figlia dell’imputato e l’uomo, continua l’accusa, venuto a conoscenza di quanto accaduto sarebbe andato a cercarlo per poi colpirlo con una racchetta facendolo cadere. Poi l’avrebbe bloccato per non farlo rialzare e colpito con la racchetta su di un braccio, su una gamba, ad una spalla e ad una mano. L’uomo aveva riportato una prognosi di oltre 40 giorni. Oggi il pm ha chiesto l’assoluzione. Il 66enne si era costituito parte civile ed assistito dall’avvocato Enrico Di Bonaventura.

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