Franco Ferri
di Francesca Marsili
L’emorragia in casa Sclavi continua: Stefano Servili rinuncia all’incarico gratuito di consigliere personale del primo cittadino Mauro Sclavi. Sua moglie, Elena Lucaroni, è una dei tre assessori cacciati dalla Giunta assieme a Fabiano Gobbi e Flavia Giombetti.
Una Giunta con ancora un tassello mancante. Dopo la nomina di Benedetta Lancioni e Fabio Tiberi, il terzo nome sul quale il sindaco sta ragionando è quello dell’osimano Franco Ferri, ex segretario generale di Erap Marche, in pensione dallo scorso 7 dicembre.
In sostituzione alla Giombetti quindi, Sclavi è indirizzato verso l’incarico ad un tecnico, non ad una nomina politica. Stando ad indiscrezioni, starebbe approfondendo tutti gli aspetti legati alla compatibilità dell’ex segretario generale dell’ente regionale per l’abitazione pubblica, ed ex responsabile del presidio di Ancona, nel ricoprire il ruolo di assessore.
Si cerca quindi di evitare scivoloni come quello della nomina all’architetto Isabella Tonnarelli, rimasta in carica per una manciata di ore per poi essere costretta a dare le proprie dimissioni per un’incompatibilità legata al suo ruolo di posizione operativa nel comune di San Ginesio.
Stefano Servili
Accantonando chi potrebbe entrare, torniamo a chi invece sceglie di andarsene: Stefano Servili, che con una lettera indirizzata al «caro Mauro» si congeda dal suo staff, e dallo stesso, dicendosi «ferito e amareggiato».
Alle ultime elezioni aveva totalizzato 103 preferenze, risultando il secondo più votato della lista: «E credo di essere stato anche utile» premette rivendicando di aver contribuito alla vittoria della compagine. Ripercorre il suo percorso in questa amministrazione e nell’addio rivolto a Sclavi spiega: «Mi hai chiesto di rinunciare al seggio di consigliere per fare il presidente dell’Assm. Mi hai chiesto anche di rinunciare a questo ruolo per una presunta e poi rivelatasi infondata incompatibilità. Ho accettato, e non è stato facile. Ho poi accettato l’incarico che mi hai offerto come tuo consigliere personale per due ragioni: era a titolo gratuito, era un modo per aiutarti. Pur tra i più votati in Consiglio sono rimasto escluso da tutto.
Mauro Sclavi
Ma l’ho accettato perché ho avuto sempre fiducia nella tua serietà – prosegue -. Le vicende tristi di questi giorni mi hanno ferito e amareggiato molto e capisco solo ora che la mia esclusione non è mai stata casuale» aggiunge riferendosi alla cacciata dei tre assessori, due delle quali, Lucaroni e Giombetti, elette nella stessa lista.
Servili rompe così, definitivamente, il percorso con Sclavi, con il quale aveva fondato la lista “Tolentino civica e solidale” e a fianco del quale si era candidato. «Non mi sento più di condividere la strada che hai iniziato a percorrere – prosegue -, non è quella che avevamo imboccato insieme alla vigilia di questa storia. Perdonami e comunque consentimi- conclude – di ringraziarti per il breve tratto che abbiamo percorso insieme, carichi di speranza e voglia di fare per la nostra Tolentino».
Fabio Tiberi, Mauro Sclavi e Benedetta Lancioni
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Più che il Sindaco le incompatibilità le deve valutare il diretto/a interessato/a a prendere l'incarico di Assessore. Nel caso della Tonnarelli, hai un incarico importante in un Comune e non sai che sarai incompatibile se ne prendi un altro ?
Forza Mauro, avanti a testa alta!
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