Dai pedigree al processo:
assolta dall’accusa di diffamazione

MACERATA - La donna era sotto accusa per alcuni commenti su Facebook durante una discussione legata a dei cani. La difesa contestava che non ci fosse la prova circa l'account da cui provenivano le frasi

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L’avvocato Gabriele Cofanelli

Accusata di aver offeso un uomo durante una discussione su una pagina Facebook: assolta l’imputata. A finire sotto processo al tribunale di Macerata Patrizia Bruschi con l’accusa di diffamazione aggravata. Ieri si è chiuso il processo dal giudice Andrea Belli.

Secondo l’accusa, l’imputata avrebbe pubblicato un commento su una pagina Facebook rivolto all’uomo che è . La discussione tramite social, dice l’accusa, riguardava, tra l’altro, dei pedigree dei cuccioli di cane acquistati.

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L’avvocato Massimiliano Cofanelli

L’imputata, difesa dai legali Gabriele Cofanelli e Massimiliano Cofanelli, aveva sempre respinto le accuse.

«Durante il processo abbiamo evidenziato di come nella realtà non fosse stata in alcun modo raggiunta la prova circa da quale account provenivano tali affermazioni o commenti e quindi non fosse possibile determinare con certezza la riferibilità a quella specifica persona fisica di una eventuale attività denigratoria – affermano gli avvocati della donna -. Soluzione questa condivisa dal tribunale penale di Macerata che dopo aver esaminato l’intera documentazione ha quindi assolto la nostra assistita dall’accusa di diffamazione aggravata». L’uomo, tramite il legale Francesco Coppari, si era costituito parte civile.

(a. lu.)



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