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«Link University, le motivazioni crollano
davanti alla realtà dei fatti:
non risolverà la carenza di medici»

MACERATA - Continua la polemica sul possibile sbarco dell'università privata: il rettore Unimc John McCourt ribadisce la sua contrarietà. Dello stesso tenore le dichiarazioni del consigliere Giordano Ripa, ex FdI e civica Parcaroli ora al gruppo misto

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John McCourt

di Mauro Giustozzi

Non si placa la ‘tempesta’ portata dalla notizia del prossimo sbarco di Link Campus University nelle Marche ed a Macerata. Il sì della Regione all’arrivo dell’università privata con un corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria Macerata e due corsi gemelli di Medicina e chirurgia Ascoli e Fano ha generato non poche perplessità di cui si fa ancora una volta portavoce il rettore dell’Università di Macerata, John Mc Court. A cui si aggiunge il consigliere Giordano Ripa.

«A me un po’ dispiace dover parlare sempre di Link in questi giorni quando dovremmo parlare dell’Università di Macerata e degli altri atenei pubblici delle Marche. –ha detto il rettore Mc Court- Mi sembra, questa proposta di portare tre corsi separati di medicina nelle Marche, sia una cosa decisamente improvvisata. Già nella nostra regione abbiamo quattro eccellenti atenei, abbiamo ad Ancona un’università che in questo ambito offre più di 300 posti per medicina che non sono affatto esauriti, ci sono ancora posti vacanti, ed abbiamo il governo centrale che tende ad abolire il numero chiuso in questo settore. Il fatto che Link vuol approdare nelle Marche istituendo corsi che costeranno moltissimo, come si può verificare direttamente dal loro sito, stiamo parlando di 20 mila euro l’anno per l’intera durata degli studi, a me sembra fuori dalla portata delle famiglie marchigiane. Faccio decisamente fatica a capirne il senso».

Tra i temi cavalcati da chi è favorevole a questa iniziativa c’è quello che studentesse e  studenti marchigiani non saranno più costretti ad abbandonare il proprio territorio per studiare medicina e dalla necessità di compensare la mancanza di personale sanitario. «E’ evidente e chiaro che c’è una carenza a livello regionale e nazionale di medici, ma questa carenza non verrà corretta con questa soluzione dell’arrivo dell’università telematica Link. –ribadisce il rettore di Unimc- Adesso la palla passa all’Anvur, l’Agenzia di accreditamento nazionale: loro dovrebbero avere un parere tecnico dei rettori, ma non è stato richiesto e ciò ci lascia molto perplessi. Hanno semplicemente il parere della Regione Marche, firmato dal presidente Francesco Acquaroli, e faranno il loro ragionamento. Di solito si basa sulle necessità, sui numeri di posti già a disposizione nella regione e poi sulla serietà dell’offerta didattica. Noi non possiamo fare altro che aspettare e vedere quello che accadrà».

***

Dal rettore al consigliere Giordano Ripa, consigliere del gruppo misto e già esponente della civica di Parcaroli e di FdI, nonché ex medico, la musica non cambia.

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Giordano Ripa, consigliere comunale del Gruppo misto

«Piuttosto che inseguire chimere sanitarie ad appannaggio di pochi, visto che si parla di rette da 20 mila euro l’anno, la Regione Marche dovrebbe capitalizzare la tanto decantata filiera di governo orientata al superamento del numero chiuso e favorire la crescita dell’Università di Ancona che, con le facoltà di Medicina e Chirurgia ed Odontoiatria, ha dato moltissimo e tanto può ancora dare nella formazione delle professioni sanitarie – dice Ripa – Solo così si realizza una seria programmazione per il ripristino degli organici dei medici necessari nei prossimi anni e per risolvere il problema che costringe molti studenti italiani a spostarsi all’estero per studiare Medicina. Probabilmente già dall’anno accademico 2025/26 il test d’ingresso per Medicina sarà abolito: tutti gli studenti potranno iscriversi e la selezione avverrà dopo il primo semestre attraverso una graduatoria basata sul merito, ovvero sui crediti formativi ottenuti e sul superamento di esami specifici, trasformando il primo semestre in un vero e proprio filtro per selezionare i candidati più idonei. A fronte delle valide iniziative governative che porteranno ad un incremento degli iscritti su scala nazionale con il ricorso alla meritocrazia per l’accesso nelle Università Statali, il governo regionale delle Marche ha espresso, a sorpresa ed in maniera anomala e contraddittoria rispetto ai programmi del “suo” governo parere positivo per l’attivazione nelle Marche di 2 corsi di laurea in Medicina e Chirurgia ed 1 corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria gestiti da una università privata. Chi ci guadagna nel rivolgersi al privato visto che il corso di Laurea in Medicina di Ancona riveste prestigiosamente e da tantissimi anni un ruolo fondamentale nella formazione di Medici basandosi su docenti universitari che hanno maturato la propria formazione nel corso di decenni e che, quindi, il corso fornisce enormi garanzie per il percorso professionale degli iscritti grazie ad un substrato tecnologico di altissima levatura? Un risultato raggiunto perché ad Ancona la facoltà di Medicina e’ strutturalmente integrata con l’Ospedale regionale di Torrette che è stato giudicato il miglior ospedale pubblico d’Italia».

«Detto questo – aggiunge Ripa – sorgono forti perplessità sia per quanto riguarda le 2 sedi (Fano e Ascoli) scelte per la facoltà di Medicina sia per la sede di Odontoiatria a Macerata. Dopo tre anni di studio della teoria, di fondamentale importanza per maturare le basi scientifiche (da qui la necessità di docenti esperti e preparati e con lezioni esclusivamente in presenza), nel secondo triennio si entra nella fase pratico- clinica. Sia a Fano che ad Ascoli Piceno ci sono due buoni ospedali ma non hanno certamente le potenzialità e le specialità necessarie per poter garantire il completamento della formazione medica come invece l’Ospedale regionale. Lacune e carenze che generano forti dubbi sull’utilità di queste nuove facoltà ai fini formativi sanitari. La motivazione addotta dai proponenti di istituire sedi universitarie di prossimità crolla di fronte alla realtà. Non si migliorano le problematiche della formazione universitaria e della carenza di medici con la sede sotto casa. Diverso è il discorso per quanto riguarda l’attivazione del corso di Laurea in Odontoiatria a Macerata. Questa specialità oltre alla fase teorica poggia il percorso formativo su criteri prettamente tecnici ed operativi-chirurgici; per questo si presuppone che nell’Ospedale di riferimento esista una unità operativa equipollente o pertinente. Ebbene all’interno dell’ospedale di Macerata non esiste alcun tipo di servizio odontoiatrico ci sono solamente alcuni ambulatori distribuiti sul territorio. Prima si attivi un’unità Odontoiatrica all’interno della struttura ospedaliera Maceratese, e solo allora si può prendere in considerazione la proposta, ferme restanti tutte le criticità citate a proposito delle facoltà di Medicina. Alla luce di quanto esposto manifestiamo totale dissenso dalle scelte della Regione Marche».

 

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