«La lapide di Mauro Maurelli
prima rimossa poi riposizionata»

SARNANO - Eroe di guerra, padre di quel Mario cui è intitolato lo stadio e che fu arbitro della celeberrima partita contro i nazisti nel 1944, la sua sepoltura era stata tolta dal cimitero senza avvertire nessuno dei familiari. L'impegno del nipote Mauro ha fatto sì che la situazione fosse ripristinata: «E pensare che quando mio fratello mi diceva che sarebbe stato meglio spostarlo nella cappella di famiglia gli dissi di no. Per fortuna ci sono persone di cuore che ringrazio per questo risultato»

- caricamento letture

lapide-maurelli

di Marco Pagliariccio

Un pezzo di storia di Sarnano che ha rischiato di finire nell’oblio. La lapide che ricorda Mauro Maurelli, morto in guerra sull’Altopiano di Asiago durante la Prima guerra mondiale insieme ai due commilitoni Paolo Petracci e Paolo Piervenanzi, era infatti stata rimossa. Solo in un secondo momento, grazie alle pressioni della famiglia, la stessa è stata ripristinata.

lapide-maurelli-3-325x183

Mauro Maurelli, nato a Sarnano il 16 luglio 1888, era caporale della Settima Compagnia di Sussistenza e morì il 28 aprile 1917. Suo figlio Mario, arbitro di calcio con all’attivo esperienze in Serie A e nelle coppe europee, fu il direttore di gara della celebre partita tra sarnanesi e nazisti del 1944 e a lui è intitolato lo stadio cittadino.

Suo nipote, Mauro anche lui, oggi 85enne, è pittore e alcuni dei suoi ritratti sono ospitati nella sala consiliare del Comune. Oggi vive ad Asiago, ma è rimasto sempre fortemente legato al suo paese di origine.

«Mio padre aveva insegnato a me e mio fratello Claudio a venerare la lapide di nostro nonno, tanto che ogni volta che tornavamo in paese la raggiungevamo dritti dritti senza neanche fermarci a mangiare i rituali vincisgrassi di mia bisnonna Nicolina e a disfare le valigie – racconta Maurelli – da quando mio padre ci ha lasciati 25 anni fa e poi purtroppo suo fratello, mio zio Maurizio meglio noto come “Mimmo”, terzino nella squadra della famosa partita contro i nazisti, abbiamo continuato insieme ai cugini e pronipoti in questa devota consuetudine di famiglia».

lapide-maurelli-2-325x183

Per questo quando il 7 settembre scorso, superato il cancello del cimitero, l’uomo ha constatato che la sepoltura dedicata ai tre soldati era sparita la sorpresa è stata decisamente amara.

«Era stato scardinato il severo e bel marmo nero con in bassorilievo una banda verticale di foglie di alloro, simbolo di vittoria e trionfo, a sinistra e l’altra banda di foglie di quercia (nobiltà e coraggio) sulla destra, il tutto in alternanza e a contrasto tra il nero lucido delle foglie e lo sfondo grezzo grigio chiaro picchiettato, che inquadravano i nomi inchiostrati di bianco dei tre caduti, come compresi tra due quinte di teatro – ricorda lucidamente Maurelli – dopo aver accertato che nessun parente prossimo o un più lontano discendente avesse ricevuto una comunicazione preventiva e tantomeno una motivazione di tale maldestra iniziativa, alle mie immediate rimostranze per questo a mio avviso inconcepibile trattamento riservato a tre caduti della Grande Guerra, mi venivano fornite vaghe informazioni, burocratiche spiegazioni, generici propositi di riconsiderazione della questione , senza però assunzione di concreti impegni di ripristino, se e quando possibile o eventuali alternative realisticamente praticabili.

Perfino alla mia richiesta di qualche ricerca per poter recuperare almeno i frammenti del marmo della tomba, quale minimo surrogato se non delle spoglie, almeno di qualche misera reliquia tangibile a sostegno della memoria, non era stata data nessuna risposta. E pensare che qualche anno fa, a mio fratello che mi proponeva di trasferire le spoglie di nostro nonno Mauro nella cappellina di famiglia, per riunirlo a suo figlio, cioè, nostro padre Mario, risposi: “Claudio, ma perché separare questi ragazzi che sono stati insieme in trincea e si fanno compagnia l’un l’altro da un secolo, chi mai oserà toccarli”. Mi sbagliavo».

Fabio-Fantegrossi

Fabio Fantegrossi, sindaco di Sarnano

E invece la perseveranza di Mauro e dei suoi familiari ha fatto la differenza. «Ero addolorato e molto depresso, tanto da non accorgermi che qualcuno, venuto a conoscenza dei fatti e della mia pena, con immensa sensibilità, di sua privata iniziativa aveva approfondito i termini della vicenda e in breve è stata ripristinata la situazione – dice Maurelli – vorrei poter esprimere il mio più sentito ringraziamento a coloro che hanno promosso questa iniziativa, l’hanno sostenuta, curata e portata a termine con la sensibilità, la competenza, l’impegno di tempo, di risorse e l’autorevolezza necessarie.

Un contributo determinante lo hanno dato in primis dell’ex sindaco Federico Marconi, l’attuale primo cittadino Fabio Fantegrossi, l’assessora Floriana Pesci e via via tutta la filiera coinvolta compreso in particolare il custode del cimitero Andrea Censori».

E’ proprio il sindaco Fantegrossi a ripercorrere le tappe della vicenda sul fronte amministrativo. «Un anno e mezzo fa circa l’amministrazione comunale aveva provveduto a fare delle estumulazioni per fare spazio a nuove sepolture – spiega il primo cittadino – i tecnici si accorsero allora che in un unico fornetto erano presenti i resti di tre militari risalenti alla Prima guerra mondiale. Le cassettine erano in pessimo stato e accertate le origini si era cercato di capire se vi fossero degli eredi, in quanto Maurelli era il più anziano, mentre gli altri due erano molto giovani. E da una prima ricerca non erano emersi dei contatti familiari prossimi. Poi l’assessora Pesci si è occupata in prima persona della vicenda e di riallacciare i rapporti, ha fatto acquistare tre nuove cassettine e dato nuovo dignità alla lapide. Tanto che il signor Maurelli ci ha scritto il giorno della Vigilia di Natale per ringraziarci di quanto fatto. Ma al di là del caso specifico credo fosse un atto doveroso per dare valore alla memoria di chi ha combattuto per Sarnano. Credo che abbia fatto piacere sia agli eredi che a tutta la cittadinanza».



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X