Varianti bocciate, il colpo di scena
tra sconfessioni e abbandoni polemici
«Ha vinto la mobilitazione popolare»

CIVITANOVA - Il resoconto del Consiglio che ieri ha portato alla bocciatura delle lottizzazioni Cristallo e Agriforest. Dal no netto di Fratelli d'Italia, al dietrofront di Vince Civitanova che ha votato contro la sua assessora Belletti, provocando l'uscita della Lega. Esultano l'opposizione e i cittadini che avevano raccolto oltre 4mila firme: «La maggioranza si è spaccata, la firma dell'insuccesso di Ciarapica»

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L’esultanza dei cittadini dopo il no alle varianti

di Laura Boccanera (foto Federico De Marco)

«Ha vinto la mobilitazione popolare, la maggioranza si è spaccata, bocciate varianti che sono la firma dell’insuccesso di Ciarapica». All’indomani del consiglio comunale che ha respinto osservazioni e bocciato le varianti Agriforest e Cristallo l’opposizione festeggia mentre nella maggioranza qualcuno dovrà fare chiarezza.

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L’assessora Roberta Belletti

C’era attesa come non mai ieri sera per la riunione del consiglio comunale chiamato all’adozione definitiva dei due progetti urbanistici per convertire in aree commerciali due aree agricole e l’aula era piena di cittadini intervenuti dopo la mobilitazione popolare con una raccolta di 4004 firme protocollate ieri mattina dai promotori Gabriele Troiani e Giorgio Medori. Con striscioni e slogan i presenti speravano di ribaltare il voto espresso nel dicembre 2023 quando invece le due varianti passarono fra il malcontento generale. E la mobilitazione ha funzionato, anche se all’inizio si temeva che il voto di FdI potesse non essere compatto.

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Il voto contrario di tre consiglieri su quattro di FdI

LE VARIANTI – E tanta è l’attesa quando si arriva all’esame delle varianti: da discutere le osservazioni, oltre 30 presentate in gran parte dai promotori della raccolta firme che già dalle 20.30 si erano radunati sotto al comune con striscioni e cartelli: “Meglio un morto in casa che una variante dietro la porta”, “No al piano irregolatore” e “Giù le mani da Costamartina”.

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Il sindaco Fabrizio Ciarapica non è intervenuto durante la discussione

Questa mattina inoltre sono state protocollate le 4004 firme per ribadire la contrarietà della città alle scelte urbanistiche adottate dal comune. Si inizia con la lettura delle osservazioni punto per punto da parte dell’assessora all’urbanistica Roberta Belletti, tutte respinte dall’ufficio tecnico. Alcune fanno riferimento alla mancanza di viabilità adeguata, all’assenza di interesse pubblico, si parla anche della mancanza del parere della società Autostrade e della distanza minima dal tracciato autostradale. Tanto che l’ufficio tecnico è costretto ad ammettere di aver presentato alla società autostrade la richiesta di parere, ma di non aver ottenuto risposta. L’ufficio consiglia la non ammissibilità delle osservazioni, tutte bocciate. Quando inizia la discussione, anche la sala rumoreggia.

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Fausto Troiani

Letizia Murri di Ascoltiamo la città fa appello alla maggioranza: «Non c’è vantaggio pubblico, le opere previste e la cifra di 500mila euro non è congrua per la svendita e deturpazione del territorio – il suo l’appello – noi possiamo batterci, ma siete voi col vostro voto assieme al nostro, se lo riterrete opportuno, che si possono bloccare operazioni come questa. Pensate in tutta coscienza che Civitanova abbia bisogno davvero di una nuova struttura commerciale in quella zona? L’ interesse pubblico non può essere invocato se oltre 4000 cittadini hanno detto no».

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I voti contrari dell’opposizione

Cita Ligabue il consigliere Francesco Micucci del Pd: « Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare – dice – l’interesse pubblico di 500 mila euro invocato è penoso.  E’ legittimo che un privato abbia un interesse, ma non è opportuno per il pubblico. Siamo qui per tutelare l’interesse del pubblico non del privato che vuole riqualificare quel terreno perché l’agricoltura rende poco. Lì c’era previsione per zona F che il comune non ha realizzato quindi la variante è solo peggiorativa».

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Roberto Pantella, capogruppo di Fratelli d’Italia

Ma è alle dichiarazioni che si scoprono le carte. Roberto Pantella di FdI come ribadito prima del consiglio afferma che la posizione sarà unanime (a differenza del voto del 2023 quando il gruppo si spaccò dando un’immagine alla deriva del partito con i consiglieri che votarono in maniera difforme dalle indicazioni dall’alto): «La linea di FdI è chiara a tutti e non sono necessari ulteriori stimoli della minoranza. Non siamo contrari al rapporto tra pubblico e privato se c’è la condivisione di un progetto. Ma ulteriore volumetria in quella zona può solo peggiorare la situazione. Coerentemente con quanto avevo espresso siamo contrari a questa variante. Non vogliamo peggiorare la qualità della vita cittadini. Col partito dopo la prima adozione abbiamo aperto un confronto e ulteriori valutazioni hanno portato alla nostra contrarietà».

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Il leghista Giorgio Pollastrelli che lascia l’aula in polemica con Troiani

E’ a questo punto che arriva il colpo di scena: si alza il presidente del consiglio Fausto Troiani e dichiara che Vince Civitanova esprime la propria contrarietà al progetto. Lo stesso progetto portato dall’assessora Roberta Belletti, espressione di Vince Civitanova e che da Troiani ha preso l’assessorato all’urbanistica dopo il Ciarapica 1. Dal pubblico si alzano cori “Buffone” rivolto a Troiani e “Vergogna”. Giorgio Pollastrelli della Lega sbotta, si alza e lascia l’aula assieme alla consigliera Polverini. A quel punto la platea inizia a festeggiare perché è ormai chiaro che la variante verrà bocciata. Ma nessuno si aspettava un voto così schiacciante. La maggioranza si è liquefatta: la variante non passa con 14 no (9 consiglieri di minoranza e della maggioranza Pantella, Tiberi, Ruffini di FdI, la Lega non vota, contrari Paolo Mercuri e Fausto Troiani di Vince Civitanova). Paola Fontana di Civitanova Unica si è astenuta. Gli unici sì sono di Nicolò Renzi, Fabrizio Ciarapica Paola Campetelli e Paolo Nori che vota difformemente rispetto all’indicazione di FdI. E’ l’1.22 del mattino.

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Gabriele Troiani e Giorgio Medori ieri hanno consegnato le 4004 firme raccolte dal comitato

Lo schema si ripete circa un’ora dopo con la variante Agriforest, qui la maggioranza dei no è ancora più schiacciante. Col sindaco rimane il solo Nicolò Renzi. Sedici i contrari e 3 gli astenuti.

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Anche la consigliera leghista Fabiola Polverini ha lasciato l’aula

LA QUESTIONE MORALE – Ma il consiglio di ieri è stato denso anche per altre questioni poste: in primis quella etico morale a cui hanno fatto riferimento con un’interrogazione urgente le consigliere Mirella Paglialunga “Per Civitanova”, Elisabetta Giorgini “Dipende da Noi” e Letizia Murri di “Ascoltiamo la Città”. Al centro dell’interrogazione la richiesta al sindaco sull’onorabilità del consiglio dopo la notizia della denuncia da parte di un imprenditore svizzero nei confronti di un consigliere comunale di centrodestra che ieri sera sedeva al suo posto. Sulla denuncia pende la richiesta di archiviazione della procura, ma l’imprenditore ha fatto richiesta di opposizione. La presunta truffa riguarderebbe il ruolo del consigliere come intermediario per l’acquisto di immobili con la creazione di società.

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Nell’interrogazione si parla anche di un altro «consigliere comunale di centrodestra  che attende la pronuncia in Cassazione per due condanne già emesse in primo e secondo grado per reati di carattere fiscale oltre ad avere pendente altro procedimento davanti al tribunale di Macerata per reati similari».

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Mirella Paglialunga e Letizia Murri esultano dopo la bocciatura

Le consigliere di opposizione chiedono quali provvedimenti il sindaco intende intraprendere per salvaguardare l’onorabilità del Consiglio. Se intende richiedere ai consiglieri di lasciare l’incarico in attesa del pronunciamento e se sia il caso che partecipino alla votazione sulle scelte urbanistiche. «E’ una questione che coinvolge eticamente la figura del consigliere comunale – ha detto Mirella Paglialunga – e il sindaco che è garante delle istituzioni cittadine, votato con la fiducia degli elettori deve provvedere affinché il nome del consiglio non sia compromesso. Le persone che non fanno interessi propri a nome del bene pubblico vengano rimosse». Anche altri consiglieri nel corso del consiglio hanno posto la questione: per Silvia Squadroni è «squalificante deprimente e vergognoso trovarci in questa aula dopo quanto uscito sui procedimenti in corso che riguardano alcuni consiglieri».

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Dal diretto interessato nessun commento, mentre il sindaco Ciarapica ha risposto le uniche parole proferite nel corso delle 5 ore di Consiglio: «Al momento al di là di articoli di giornale non c’è alcuna comunicazione ufficiale, qualora arrivassero ci adopereremo a ciò che la legge ci chiede di fare». Un intervento brevissimo, profetico dell’isolamento in cui il sindaco si sarebbe trovato di lì a poco, rimasto praticamente solo a votarsi le varianti.

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SPECTRE SRLS E CENTRO STUDI ATLANTICI  – Ma anche un’altra interrogazione ha trovato spazio ieri sera ed è quella presentata da Siamo Civitanova (Silvia Squadroni e Lavinia Bianchi) sulla concessione di spazi alla Spectre Srls e al centro studi atlantici, realtà che fanno capo all’avvocato Gianluigi Boschi, difensore del presidente del consiglio Fausto Troiani. In particolare si chiede se il circolo Atlantico usufruisce degli spazi dopo la delibera del 2023 che glieli assegnava e che ruolo ha la Spectre srls che da visura camerale risulta ubicata nella palazzina studenti anziani. A rispondere è il vicesindaco Claudio Morresi che sottolinea come «non ci sono state comunicazioni formali fra comune e detta società – e che al – Circolo atlantico non risultano consegnate le chiavi di via Mandela 6 concesso inizialmente con delibera 187. Con la successiva delibera 431 il circolo non figura tra i soggetti assegnatari». Ma nasce l’inghippo del numero civico. Secondo il comune la Spectre srls sarebbe ubicata al civico 5 di via Mandela che però sulla carta non esiste.

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La protesta dei cittadini fuori dal Comune

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