Mattatoio in crisi, mozione del Pd:
«Avanti con la liquidazione
ma il Comune garantisca il servizio»

MACERATA - Il primo firmatario è Maurizio Del Gobbo. I dem vogliono vederci chiaro dopo il grido d'allarme lanciato da Coldiretti: «Vanno supportate le attività agricole del territorio. E' l'unica realtà industriale di macellazione della provincia»

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Maurizio Del Gobbo, primo firmatario della mozione

«Pur nella necessità di portare a termine la liquidazione, il Comune si impegni a garantire il servizio di macellazione a supporto delle attività agricole del territorio e a garanzia della qualità della carne che verrà consumata dai cittadini». L’appello, sotto forma di mozione (che ha Maurizio Del Gobbo come primo firmatario), arriva dal gruppo consiliare del Pd, dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi da Coldiretti Marche sulla situazione del mattatoio comunale.

I dem hanno ricostruito la storia della struttura, che versa in situazione di grande difficoltà.

«Il Centro macellazione comprensoriale Macerata spa, per tutti Cemaco, venne costituito nel 1992: il comune di Macerata vi partecipava con una quota del 67,84%; le restanti quote erano detenute dalla Provincia e dai comuni di Appignano, Montecassiano, Montefano, Pollenza, Porto Recanati, Recanati, San Severino, Urbisaglia e Treia – ricorda il Pd maceratese – l’obiettivo era di dare vita ad un mattatoio a valenza provinciale che avrebbe dovuto essere quello di riferimento per il territorio centro-meridionale della regione. Il Cemaco avrebbe dovuto svolgere un servizio di mattazione di bovini, ovini, suini per conto terzi; conservazione e stagionatura dei capi mattati; cedere in affitto dell’azienda ad altri soggetti aventi stesso scopo sociale; effettuare operazioni mobiliari e immobiliari; ricorrere a prestiti e mutui per il finanziamento delle attività sociali. Il valore patrimoniale si attestava all’epoca a circa 3 milioni di euro».

La situazione finanziaria però andò in progressivo declino. «Le progressive perdite di esercizio furono tali da necessitare il ricorso a finanziamenti esterni e vennero contratti debiti per circa 1,5 milioni di euro – ricostruiscono i dem – il Cemaco risulta essere in liquidazione dal 31 dicembre 2015 e a tutt’oggi non è ipotizzabile la determinazione di un termine per la chiusura della stessa. Nel 2022 Bovinmarche è diventato socio maggioranza, cooperativa che raggruppa 400 soci e oltre 650 allevamenti di bovini, ovini e suini, con l’obiettivo di promuovere i migliori prodotti, grazie ad iniziative concrete di commercializzazione e valorizzazione e a controlli rigorosi su tutta la filiera. Nel territorio provinciale il mattatoio di Macerata rappresenta la sola realtà industriale per la mattazione, con 60-80 bovini macellati a settimana, mentre gli altri piccoli mattatoi sono operativi sono la Marchigiana Macellazioni di Loro Piceno (solo agnelli), la Gradivi di Sarnano (suini e agnelli), il Fattobene a San Severino e Mei a Morrovalle (suini e pochi bovini). Di recente anche Coldiretti si è mobilitata per chiedere un contributo regionale volto ad ammodernare il mattatoio maceratesi e scongiurarne la chiusura: esso rappresenta una eccellenza nel territorio regionale».

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