Il civitanovese Pierpaolo Borroni, consigliere regionale di Fratelli d’Italia
«Al consigliere Carancini evidentemente non sono bastate le sacrosante parole rivoltegli dall’assessore Saltamartini in aula e torna a mistificare le carte in materia di sanità». Queste la dichiarazione del consigliere regionale di di FdI Pierpaolo Borroni, in replica all’esponente dem Romano Carancini.
«Per quel che riguarda il terzo pilastro della nostra riforma della sanità, gli atti aziendali, sono stati posti in essere tutti i passaggi fondamentali per andare incontro alle esigenze di ciascuna Ast – continua Borroni – Si tratta di atti e programmazioni necessari per dar corso ai due pilastri precedentemente approvati da questa maggioranza di centrodestra: riforma degli enti sanitari e nuovo Piano sociosanitario. A breve, come detto, gli atti aziendali che recepiscono e rendono concrete le due riforme. Il linguaggio sempre sopra le righe da parte di Carancini, carico di odio e livore, è l’unico messaggio che può veicolare. Solo vuote parole, avvertimenti in stile intimidatorio, l’unico modo che Carancini conosce per fare una politica che è stato sonoramente bocciata dai maceratesi, per il suo operato, anzi non operato da sindaco. E dai marchigiani in occasione della rivoluzione voluta con la defenestrazione della sinistra e del Pd, al governo della Regione. Il suo ruolo marginale – conclude il consigliere FdI – è sotto gli occhi di tutti e i tentativi di ergersi a paladino della gente è costantemente rispedito al mittente, vista la sua ormai poca credibilità politica. Stia tranquillo Carancini che le istanze provenienti dai territori sono la nostra stella polare».
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Non parliamo di credibilità politica dopo la figuraccia del trasferimento della Tac dal Covid Center a Recanati dopo aver stabilito che sarebbe andata all’ospedale di Civitanova. Aiuta passare per quello che da anni si è impegnato per una catasta di milioni probabilmente andati o al macero o da qualche altra parte non prevista nelle tante promesse?