Artemigrante, altolà al videomapping
sulla cattedrale di San Giovanni
«Qualcuno ha deciso di censurarlo»

MACERATA - Improvviso stop ieri sera per l'opera di Luca Agnani con tema l'evoluzione dell'uomo e dell'architettura, è stato impedito venisse proiettata (ECCO IL VIDEO INTEGRALE). Lo stop è arrivato dalla Diocesi o dal Comune? Si attendono risposte. L'artista: «In 14 anni che faccio questo lavoro, una cosa del genere mi è successa solo in casa mia. Ci sono rimasto molto male, anche perché ho avuto sempre un approccio molto rispettoso». Il direttore artistico del festival Marco Cecchetti: «Si è persa l'ennesima occasione per fare cultura»

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Il videomapping realizzato da Luca Agnani

 

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Il videomapping sulla cattedrale di San Giovanni

di Giovanni De Franceschi

Se fosse un film, al posto dei titoli di coda, degli applausi e del più classico “The end” apparirebbe, all’improvviso e a carattere cubitali, la parola “Censored”. Censurato. Fine delle proiezioni, tutti a casa, con l’amaro in bocca e una domanda in testa: “Perché?”.

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Luca Agnani

Invece non stiamo parlando di una pellicola della settima arte, anche se l’arte c’entra eccome. Ma di quanto accaduto ieri sera durante il festival Artemigrante a Macerata. E’ successo che è stato impedito a Luca Agnani di proiettare la sua opera sulla cattedrale di San Giovanni, un videomapping con tema l’evoluzione dell’uomo e dell’architettura. Il video era stato proiettato anche venerdì ed era prevista una seconda proiezione. Solo che ieri sera, appunto, è arrivato l’altolà improvviso e inatteso al direttore artistico del festival Marco Cecchetti. “Questo videomapping non s’ha da fare”, avrà detto uno dei moderni “bravi” in salsa nostrana lasciando l’interlocutore di stucco. Perché? Non è chiaro, di sicuro qualcosa deve aver dato fastidio, ma a chi: alla Diocesi, al Comune? A entrambi?

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Piazza della Libertà gremita ieri sera per Artemigrante

Eppure a vedere il video non c’è niente di palesemente blasfemo e poco rispettoso della religione. Tra l’altro stiamo parlando di un artista che ha già proiettato le sue opere su molte cattedrali ben più importanti, nonché anche a Petra recentemente. Ma a Macerata quella proiezione non solo ha dato fastidio, ma si è arrivati proprio ad oscurarla. E’ stata messa all’indice, da una sorta di Inquisizione versione 2024. Una risposta il Comune e la Diocesi dovranno pur darla prima o poi, perché è chiaro che la vicenda è destinata a sollevare un vespaio di polemiche.

«Purtroppo qualcuno, sicuramente più vicino a Dio di me, ha deciso che l’evoluzione non va bene e la censura è arrivata puntuale come un fulmine divino – ha scritto Agnani sul suo profilo Facebook – In 14 anni che faccio questo lavoro, una cosa del genere mi è successa solo in casa mia. Non aggiungo altro».

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«Mi è dispiaciuto parecchio – ha sottolineato poi Agnani parlando con Cronache Maceratesi – Non capita spesso che lavoro a Macerata, nella mia città, l’avevo detto e familiari e amici, ci avevo lavorato parecchio per tutto agosto, quindi ci sono rimasto molto male. Anche perché in 14 anni che faccio questo lavoro ho avuto sempre un approccio molto rispettoso e sulle cattedrali ne ho fatti parecchi di videomapping. Quest’anno, visto che ricorreva il 25esimo di Artemigrante e che io ho iniziato proprio con questo festival a fare il mio lavoro, avevo deciso di proporre quest’opera solo per il piacere di esserci. E ho pensato di puntare sul tema dell’evoluzione sia dell’uomo che dell’architettura. Alcune parti l’ho anche fatte e rifatte decine di volte, per far sì che non venisse una cosa poco rispettosa. Ci tengo sempre ad essere rispettoso, a casa mia dieci volte di più». Ma purtroppo non è bastato. «Che possa aver dato fastidio il tema dell’evoluzione dell’uomo? O il fatto che fossero presenti opere architettoniche di altre religioni? Questo non so dirlo», conclude amareggiato Agnani.

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Marco Cecchetti

«Di sicuro – chiosa Cecchetti, direttore artistico del festival – a Macerata si è persa l’ennesima occasione per fare cultura. In una città che si è storicamente basata sempre sull’arte e la cultura, ora non solo viene tagliato il supporto economico, ma anche la fruizione dell’arte stessa viene messa in discussione. A mio avviso non c’era niente che potesse offendere l’immaginario cristiano, anzi».

Pubblichiamo il video integrale di Luca Agnani.

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