La conferenza di presentazione dei titoli della stagione lirica 2025
di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)
Confermate le anticipazioni: il cartellone 2025 allo Sferisterio vedrà in scena Rigoletto, Macbeth e La Vedova Allegra. Presentazione ufficiale del cartellone stasera in una caldissima sala Cesanelli dello Sferisterio, protagonisti il presidente dell’associazione Sandro Parcaroli, l’assessora alla cultura Katiuscia Csssetta, il direttore artistico Paolo Gavazzeni e il sovrintendente Flavio Cavalli. Titoli e date: La vedova allegra di Franz Lehár (venerdì 18 e domenica 27 luglio, sabato 2 e sabato 9 agosto) – pagina simbolica del passaggio storico e artistico tra Ottocento e Novecento, naturalmente in una nuova produzione e in italiano – insieme a due capolavori di Giuseppe Verdi come Rigoletto (sabato 19 e venerdì 25 luglio, domenica 3 e venerdì 8 agosto) e Macbeth (sabato 26 luglio, venerdì 1, giovedì 7 e domenica 10 agosto), che saranno presentati nei celebri allestimenti dell’Associazione Arena Sferisterio.
Il direttore artistico Paolo Gavazzeni
Il calendario artistico segue l’apprezzata formula dei weekend completi per assistere ai diversi titoli e si arricchisce di un appuntamento con la danza (mercoledì 30 luglio) e di due concerti (giovedì 31 luglio e mercoledì 6 agosto) per rendere la permanenza a Macerata più lunga anche per i gruppi di appassionati che arrivano da fuori regione. Già da subito è possibile, esclusivamente online sul sito sferisterio.it, iscriversi a una lista per ricevere i dettagli sull’acquisto dei biglietti dei diversi spettacoli, che saranno comunicati in autunno, a ridosso delle principali fiere del turismo internazionale, dove il Macerata Opera Festival sarà presente.
Il sindaco Parcaroli e l’assessora Cassetta
La vedova allegra (Die lustige Witwe) è il capolavoro del compositore Franz Lehár, operetta che risale al 1905, anno in cui Vienna era crocevia di generi musicali e di ogni altra forma d’arte e cultura all’insegna del modernismo e della più sottile raffinatezza, in questo caso messa al servizio di un genere teatrale in cui l’alternanza di musica e parlato intonano argomenti in elegante equilibrio tra la commedia e il sentimentalismo. Eseguito tradizionalmente anche in italiano, questo titolo è al contempo banco di prova per la bravura canora e attoriale degli interpreti ma anche occasione di soave divertimento per il pubblico di ogni età. Frutto della passione di Verdi per Shakespeare, Macbeth è la decima opera del compositore di Busseto, completata nel 1847. Sembrerebbe impossibile contribuire ulteriormente allo scavo psicologico e alla complessità caratteriale già delineate dal Bardo, eppure Verdi riesce nell’impresa e lo fa pur restando vicino alla forma del melodramma romantico, “dipingendo” uno scenario fosco abitato da personaggi d’inaudita complessità, capaci di tenere il pubblico dell’opera col fiato sospeso dalla prima all’ultima nota. Rigoletto è sinonimo di opera italiana e, insieme al nome di Verdi, costituisce un binomio che supera la popolarità per costituire un’icona potente della cultura nazionale. Dal 1851, anno del suo debutto (cui avrebbero fatto seguito altri due titoli celeberrimi come “Il trovatore” e “La traviata”) è presenza fissa nel repertorio eppure continua ancora a stupire per la mano felice con cui le melodie sono state disegnate così come per una certa apparente semplicità che tuttavia è sorretta da un trattamento dell’orchestra, del coro e dei solisti fra i più minuziosamente calibrati della storia musicale.
In platea, tra gli altri, c’erano la presidente regionale della Croce Rossa Rosaria Del Balzo Ruiti, i consiglieri dell’associazione Sferisterio Giuseppe Rivetti, Andrea Mozzoni e Gabriella Almanza Ciotti, la vicesindaca Francesca D’alessandro, l’assessora Oriana Piccioni.
Sandro Parcaroli
Ha aperto la serie di interventi il sindaco Sandro Parcaroli: «Ringrazio quanti hanno collaborato al Mof di quest’anno, dalla direzione alle maestranze senza dimenticare gli sponsor che sono una parte vitale del festival. Presentando oggi il cartellone possiamo andare nelle fiere e favorire l’afflusso dei turisti stranieri».
L’assessora Katiuscia Cassetta: «Siamo molto felici, lo Sferisterio ha una lunga storia e il sessantesimo è stato festeggiato degnamente. Un percorso culturale iniziato quattro anni, il fine è sempre stato l’incremento della qualità, lo Seristerio è diventato monumento nazionale. Un percorso che facciamo partendo dai più piccoli, a maggio, con progetti di introduzione all’opera».
Il sovrintendente Flavio Cavalli: «Siamo molto soddisfatti, ringrazio il sindaco e il Cda. Credo siano sotto gli occhi di tutti i risultati, l’affluenza di pubblico eclatante: abbiamo contribuito enormenente all’economia della città, abbiamo registrato gli apprezzamenti degli operatori. Abbiamo lavorato alacremente. La presenza del festival è un momento importante».
In bilico il sovrintendente Roberto Cavalli e il direttore artistico Paola Gavazzeni
Infine il direttore artistico Paolo Gavazzeni: «Ho avuto la responsabilità di organizzare il festival secondo i miei criteri, quest’anno abbiamo rivoluzionato il festival rispetto agli ultimi. Un grande lavoro che è stato fatto tutti insieme. Gli applausi cui assistiamo tutte le sere ci confortano del buon lavoro fatto, si è venduto il 30% in più di biglietti rispetto alla stagione scorsa, decisioni rischiose assunte in poco tempo. Presentare una stagione nuova mentre è in corso l’attuale pone un rischio di sovrapposizione, è stata fatta una celta ponderata che va incontro ai gusti di un pubblico variegato, di intenditori e di persone che ascoltano l’opera per la prima volta, bisogna tener conto di tutti. Questo festival ha un problema che è la ricerca di nuovi titoli, si ricerca la nuova proposta, ma dall’altro bisogna essere consci del rispetto che si deve al bilancio. Quanto alla Vedova allegra è un errore pensare che l’operetta sia inferiore all’opera lirica, è il racconto di un momento della nostra storia: all’epoca del debutto fu uno choc oggi è da ignoranti pensare a un titolo di serie b. Sono sicuro che sarà un grande successo, la grande difficoltà è trovare un cast idoneo, nessuno ha sottolineato il livello del coro Bellini, c’è stato il meglio dei cantanti lirici, bisogna avere la pazienza di trovare il talento e di valorizzarlo, lo Sferisterio non è un palcoscenico per tutti».
Gavazzeni, parlando del 2025, ha aggiunto «se ci sarò» riferendosi evidentemente alla direzione artistica. Nessuno ha inteso chiarire la situazione del direttore artistico e del sovrintendente che sono in scadenza di contratto. Infine il sindaco Parcaroli ha osservato: «Non è stato deciso nulla, vedremo. E’ in scadenza anche il Consiglio di amministrazione, credo che a settembre sarà operativo il nuovo statuto dell’associazione che prevede un Cda con cinque consiglieri di cui uno nominato dal Ministero. Sarà il nuovo organismo che deciderà la questione».
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La manifestazione pro Palestina in piazza Mazzini
Da segnalare, fuori dall’arena, la manifestazione in piazza Mazzini per chiedere la pace in Palestina. Si è svolta nel tardo pomeriggio poco prima dell’inizio di Norma: bandiere e cartelli per esprimere in maniera pacifica il proprio sostegno alla causa palestinese e per chiedere il cessate il fuoco. «Fermate i massacri», «Garantire cure sanitarie».
Poi una decina di manifestanti, tra cui il consigliere di Potere al popolo, Alberto Cicarè e il presidente provinciale Anpi Lorenzo Marconi, si sono schierati davanti la statua di Mazzini a formare la scritta, ognuno con una lettera stampata su di un foglietto, «Stop Genocidio».
Il consigliere Alberto Cicarè e Lorenzo Marconi (Anpi)
Solo due opere serie?
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Mmhh..a me sembra una Ferrari che va a metano, de gustibus….
Cmq saranno i numeri a dire se la scelta delle opere è stata giusta o meno (ubi maior…)
Secondo me il sindaco di MACERATA insieme all’assessore alla CULTURA e insieme al ministero della CULTURA dovrebbero richiedere la domanda x il patrimonio dell’UNESCO x l’ARENA SFERISTERIO che e’ di tutti.
Un bel programma, quello dell’anno prossimo. Davvero non capisco le perplessita: il Rigoletto è per tutti i palati, intensamente romantico, almeno quanto il Macbeth (per palati più implicati, per così dire) rappresenta quel quid in più che può fare la differenza. E La Vedova Allegra completa il quadro: era anzi ora da un po’ che anche allo Sferisterio – arena dall’acustica perfetta come quella di un teatro – andasse in scena anche l’operetta. Il golfo mistico maceratese è senz’altro più idoneo per quest’ultima che per il forte repertorio verdiano. Ma c’è un equilibrio acustico, allo Sferisterio, che permette di non far sfigurare nemmeno le opere che prevederebbero un organico orchestrale di ben più ampie fattezze.
Adesso, più che altro, speriamo che il nuovo consiglio d’amministrazione comprenda soggetti che hanno dimestichezza tanto con i conti quanto con la musica e lo spettacolo; e che Gavazzeni venga riconfermato.
Caro Sindaco, speriamo che il prossimo CdA dello Sferisterio sia composto da persone che si occupano esclusivamente o quantomeno prevalentemente di musica e di arte. E non, ad esempio, da docenti dell’università, tra l’altro neanche ordinari, in materie che nulla hanno a che fare con la musica e l’arte.