Morau racconta il genio di Morricone,
i suoi corpi diventano emozioni.
Ma la “notte” allo Sferisterio divide

MACERATA OPERA FESTIVAL - La recensione dello spettacolo andato in scena ieri sera, un debutto internazionale in un'arena sold out. Sedici ballerini hanno composto l’esercito dei Morriconi e popolato il palco come amorfe figure, alter ego del protagonista che interagisce con le sue varie personalità e stati d’animo. In un linguaggio estremamente contemporaneo, innovativo e a tratti anche disturbante, si è cercato di materializzare in un atto visivo la tensione introspettiva propria dell’atto creativo. Non tutti gli spettatori però hanno gradito e in molti hanno abbandonato i posti prima della fine

- caricamento letture
MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_98-650x433

Una scena dello spettacolo con Clint Eastwood sullo sfondo

di Marco Ribechi (foto di Luna Simoncini)

Lo Sferisterio si apre alla grande danza ma la Notte Morricone divide il pubblico in arena. Ė stata una serata capace di toccare gli spettatori su più fronti quella andata in scena ieri per il Macerata Opera Festival, dedicata al ricordo del compositore romano autore di centinaia di colonne sonore iconiche che hanno segnato la storia del cinema mondiale.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_92-650x433

In uno Sferisterio tutto esaurito da settimane in ogni ordine di posto ha trovato spazio l’arte del regista Marcos Morau, eletto coreografo dell’anno nel 2023 e successivamente nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese. Lo spettacolo Notte Morricone, realizzato dalla Fondazione Nazionale della Danza – Arterballetto, in collaborazione con dodici teatri italiani, dopo oltre un anno di prove e di gestazione ha finalmente debuttato proprio a Macerata, da dove partirà per una lunga tournée. Un evento davvero internazionale, come dimostra anche il pubblico dell’arena rinnovato e formato in gran parte da appassionati di danza, desiderosi di ammirare questa arte non troppo presente nel tempio della lirica.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_101-650x433

 

Notte Morricone, come era stato ribadito anche nell’incontro mattutino degli Aperitivi Culturali (leggi l’articolo), è un tentativo di cogliere gli aspetti emozionali dell’atto creativo di cui Morricone diventa emblematico rappresentante. Chiuso nella sua casa, sui suoi strumenti e sul suo tavolo, il compositore si muove tra angosce e lampi di genio, tra stanchezza e esplosioni di vitalità, sempre nel tentativo di riportare in musica quelle che sono sensazioni ancora inespresse. Nell’intimo del protagonista, attraverso notti insonni e allo stesso tempo rivelatorie, il silenzio non è altro che una forma di musica ancora non scritta, ancora non materializzata in nessuna composizione, ancora dominata da semplici battiti. Ecco quindi che Marcos Morau, in un linguaggio estremamente contemporaneo, innovativo e a tratti anche disturbante, cerca di materializzare in un atto visivo questa tensione introspettiva propria dell’atto creativo del genio che, in un sol colpo, trasforma il caos in un’orchestrazione compiuta.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_120-650x433

 

Al suono della terza campanella che invita gli spettatori a prendere posto in arena il palco si presenta con dei grandi pannelli in stile industriale, collocati a formare un angolo di una casa o di un cantiere, richiamando nei colori e nei materiali un hangar di un porto o di una stazione. Gli stessi pannelli saranno poi fatti ruotare durante le danze a formare altri scenari, uno studio di registrazione, una sala d’opera e altri luoghi propri dell’attività del compositore. Alcune curiose figure già si muovono sul palco da prima dell’inizio, mentre giocano con un metronomo ticchettante.

MOF24_NotteMorriconePrima_Sferisterio_PhSimoncini_3-650x433

Il suono del metronomo, a volte fuso con dei battiti di cuore, con dei tuoni roboanti o ancora con gorgheggi industriali sarà uno dei motivi ricorrenti per tutta la durata dello spettacolo che unirà suoni più concreti e reali a degli accenni alle arie morriconiane. Metronomo inteso anche come battito del cuore del compositore che ha trascorso l’intera esistenza a cercare di sintetizzare in musica ogni singola emozione umana seguendo il mantra, più volte reputo: “Mi chiedo quale è il suono di una persona quando non viene vista”. Lo spettacolo in fondo è proprio questo, cogliere l’umanità di Morricone spiandolo, in un certo senso, dal buco della serratura del suo studio mentre è dominato dalla tensione tra il nulla prima della creazione e il tutto della composizione avvenuta.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_68-650x433

 

Ciò che però caratterizza la produzione è la capacità di mostrare questi aspetti emotivi tramite i corpi e la danza, ovvero tramite una modalità concreta incaricata di svelare l’invisibile. Sedici ballerini, come sedici sono i pezzi di una scacchiera, compongono l’esercito dei Morriconi che popolano il palco come amorfe figure, alter ego del protagonista che interagisce con le sue varie personalità e stati d’animo.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_80-650x433

Come in un informe biologico l’ammasso dei corpi dei danzatori a volte si gonfia, altre si libera attraverso corse lungo lo spazio scenico, altre si plasma per mezzo di conflitti o armonie. Sono tutti aspetti dello stesso soggetto in lotta con se stesso e con la sua frenesia creativa, con la stanchezza del corpo e con il desiderio di produrre ancora. Nei vari momenti della notte i morriconi dialogano tra loro in un modo onirico che non rispetta le leggi del mondo che conosciamo: movimenti fatti di scatti, posizioni instabili, passi allucinati e spesso contro ogni legge fisica arrivano a mostrare ciò che la realtà ordinaria non potrebbe mai cogliere, ovvero l’intimo inespresso del compositore che, nel cuore della notte, assume forme ultraterrene.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_14-650x433

Ecco quindi che la danza di Morau diventa qualcosa di altro dalla danza stessa, si fonde con il teatro, con la musica, con l’illuminazione, con il cinema, consegnando uno spettacolo capace di disturbare e attrarre allo stesso tempo perché questa è la natura di ciò che ancora non è concluso, di ciò che è in divenire. Di Morricone vengono raccontati alcuni tratti salienti della sua personalità. La scoperta della tromba, lo strumento che lo accompagnerà in moltissimi film, tratto distintivo delle sue opere, gli scacchi, altra sua grande passione, gioco che lo stesso compositore avvicinava alla capacità di comporre e alla matematica, l’attività di direttore d’orchestra che lo esalterà e sfinirà all’estremo. E poi ancora i successi, i premi rincorsi e ottenuti dopo una lunga carriera, i sogni di bambino raccontati attraverso le parole di alcuni pupazzi, cifra stilistica dello stesso Morau anche in altri spettacoli come Firmamento.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_23-650x433

I pensieri e le personalità di Morricone divengono così dei burattini, marionette dispettose e irrequiete ma tutte legate agli stessi fili. È proprio nei momenti di lucidità creativa che i fili si tirano, che le marionette iniziano a muoversi in armonia, in coreografie collettive che vogliono richiamare l’unità dell’essere artistico, ovvero il momento di genio creativo che allinea tutti i dubbi e le angosce per produrre un capolavoro coerente. Questo era anche il modo di procedere di Morricone, come ricordano alcune delle interviste che vengono trasmesse in sottofondo.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_53-650x433

L’artista stesso spiega infatti come la contaminazione sia l’unico modo per comporre qualcosa di innovativo, come richiede l’arte cinematografica sempre alla ricerca di nuovi linguaggi mai ascoltati. Nello spettacolo di Morau quindi il Morricone che tutti conoscono è presente solo a tratti attraverso brevi estratti musicali, quella che viene restituita invece è l’essenza di Morricone, a metà tra genio e uomo fallibile che si trascina stanco nelle traiettorie imprevedibili della sua mente. Non mancano anche i riferimenti alle canzoni più popolari come Se telefonando, composta per Mina, o Il Mondo del nostrano Jimmy Fontana. Morricone non è solo cinema, anzi le sue composizioni trascendono e oltrepassano la pellicola trasformandosi in oggetti di cultura popolare che superano la necessità del supporto video.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_38-650x433

Al termine dello spettacolo alcune sedie all’inizio occupate sono rimaste vuote, segno di defezioni anzitempo. Una parte dello Sferisterio non ha applaudito mentre il resto del pubblico, la grande maggioranza, batteva le mani in visibilio sia per l’aver potuto assistere a uno spettacolo dal linguaggio innovativo, di ricerca e mai banale, sia per aver portato allo Sferisterio qualcosa che supera i confini provinciali di una piccola città come Macerata, forse troppo abituata a farsi coccolare con spettacoli rassicuranti. C’è il sospetto infatti che molti siano arrivati in arena confortati dalla sicurezza di assistere a un concerto suonato dall’orchestra mentre invece sono stati costretti a fare i conti con un linguaggio simbolico, capace di trascendere non solo lo spazio di realizzazione ma anche l’immaginario stesso che si ha sulla danza. Uno spettacolo in un certo senso sconvolgente perché così è stato concepito, per lasciare il segno, e il dubbio, nello spettatore.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_47-650x433

Un plauso finale va ai favolosi danzatori del Centro Coreografico Nazionale capaci letteralmente di spingere più in alto l’asticella sulle capacità motorie di un corpo. Movimenti molto impegnativi a livello individuale ma che diventano addirittura impossibili quando concertati insieme attraverso ipotetiche dissonanze motorie. I corpi informi e disarticolati, amalgamandosi come in un blob, acquisiscono coerenza, armonia e bellezza, abbandonando la condizione individuale per riunirsi al tutto in una nuova coerenza che va oltre il singolo.

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_50-650x433

Una prova estetica e fisica notevole, accompagnata da un minuzioso studio delle forme fin nei più minimi particolari. Lo Sferisterio ha quindi in conclusione dimostrato ancora una volta che la danza può trovare spazio davanti al suo immenso muro assegnando un’ulteriore identità allo spazio nato in origine per il gioco della palla a bracciale. L’ampia presenza di pubblico ha sottolineato l’apprezzamento per questo tipo di appuntamenti che non per forza devono confortare e coccolare i gusti dei presenti, soprattutto quando si è di fronte a grandi professionisti che fanno della ricerca e dell’innovazione la linea guida della loro arte. Anche le sensazioni più scomode sono proprie dell’intimità di ogni essere umano e dell’arte stessa che, lungi dal riproporre sempre gli stessi schemi, può sopravvivere solo attraverso la sperimentazione e il raggiungimento di traguardi prima addirittura inesistenti perché mai pensati.

 

 

 

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_56-650x433

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_60-650x433

 

MOF24_NotteMorriconeGenerale_Sferisterio_PhSimoncini_75-650x433

 

Articoli correlati



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X