Il fitto colloquio tra Sandro Parcaroli e Francesco Acquaroli alla partenza del Pellegrinaggio Macerata-Loreto
di Luca Patrassi
Si avvicina la scadenza dei giorni di proroga del consiglio di amministrazione dell’Apm che avrebbe dovuto essere rinnovato un mese fa. Come oramai consuetudine amministrativa maceratese, si arriva a ridosso dell’ultimo giorno senza aver deciso nulla, o almeno così sembra. Si piomba nella celebrata “zona Parcaroli”, il non luogo dove non si decide nulla in tempo utile e tutto viene rinviato. Solo che stavolta, trattandosi di una società, i tempi sono fissati dalla legge. L’unica cosa sicura è che intanto è stata convocata l’assemblea dei soci per il 21 e il 28 giugno prossimi. All’ordine del giorno appunto il rinnovo del presidente e del consiglio di amministrazione: l’unico problema è che il sindaco sembra essersi volatilizzato da alcuni giorni, non ha partecipato alla seduta di Consiglio comunale che doveva discutere della municipalizzata, non ha partecipato alla riunione di giunta, non si fa vedere, non si fa sentire e ovviamente non decide. In maggioranza i vari partiti del centrodestra sono ancora all’oscuro di tutto mentre lo stesso presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi invita alla calma dopo aver spedito una lettera aperta alla vigilia di un Consiglio comunale che era già incandescente di suo.
Gianluca Micucci Cecchi, presidente uscente dell’Apm
La sera del Pellegrinaggio il sindaco Sandro Parcaroli è corso dal governatore Francesco Acquaroli chiedendogli di bloccare i protestanti meloniani maceratesi nella speranza di veder infrangersi senza danni l’ondata di insoddisfazione che si è alzata contro Micucci Cecchi. Acquaroli deve essere intervenuto con i suoi se è vero che sono rientrate le minacce di non presentarsi in aula e Fdi, Udc e Fi che erano partiti per arpionare, si sono limitati a togliersi alcuni sassolini dalle scarpe, favoriti anche dalla lettera aperta che inopinatamente Micucci Cecchi ha reso nota il giorno prima del “gran Consiglio”, convocato all’ultimo secondo perché scadeva il rinnovo della convenzione con Corridonia per la segreteria. Quanto al presidente dell’Apm Micucci Cecchi rileva che: «bisogna abbassare i toni, ad iniziare dal sottoscritto. Ho dato la mia disponibilità, su richiesta, per un altro mandato. Se la scelta deve essere politica nessun problema, non si critichi però la gestione dell’azienda perché i dati di bilanci dicono altro e nemmeno si attacchino le persone, ci vuole rispetto. Poi sarà il sindaco a decidere, cosa che è appunto nelle sue competenze».
Il sindaco Sandro Parcaroli probabilmente aveva in animo di confermare Micucci Cecchi, ma gli ultimi accadimenti potrebbero averlo indotto a fare valutazioni alternative, un piano B che però non c’è. Si vive pericolosamente sull’onda dell’emergenza con una Apm che, secondo quanto dicono Fdi, Udc e Fi per stare alla maggioranza e a dispetto di quello che assicura il suo presidente, non appare brillante nei conti, per tacere delle farmacie comunali.
Che farà ora Parcaroli, nel caso riappaia in città? Confermerà l’incarico a quel Gianluca Micucci Cecchi che non più tardi di qualche giorno ha scritto – tra le altre cose – sui partiti di maggioranza che lo attaccavano: ”questa è la piccola banale politica che ci si pone davanti, piccola perché priva di contenuti, banale perché assai evidente“. Pierfrancesco Castiglioni, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha poi risposto per le rime in Consiglio comunale (leggi l’articolo).
Bisognerà attendere l’ultimo giorno, probabilmente, per avere la risposta. Intanto nessuno sembra sapere quale decisione possa aver maturato il sindaco Sandro Parcaroli. Possibile anche che non abbia maturato nulla ed allora ecco arrivare il Micucci Cecchi bis.
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