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Dalle famiglie agli ultras,
in oltre 2mila solo per la maglia
«L’Ancona siamo noi» (Foto/Video)

ORGOGLIO - La marcia pacifica del popolo biancorosso lungo corso Garibaldi fino a Palazzo del Popolo, organizzata dopo i fatti di lunedì e con la squadra praticamente certa di essere fuori dalla Serie C. Cori contro il presidente Tony Tiong, il socio di minoranza Mauro Canil e l’amministratrice delegata Roberta Nocelli. «Per l’ennesima volta infangano la nostra storia. E noi questo non lo permetteremo mai. Questa giornata è tutta per noi, Ancona non retrocede»

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Il corteo dei tifosi dell'Ancona
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Il corteo dei tifosi dell’Ancona

di Antonio Bomba (foto di Giusy Marinelli)

‘La gente come noi non molla mai’. Basterebbe questo coro per descrivere la marcia pacifica del popolo anconetano che si sta svolgendo in questi momenti lungo corso Garibaldi, ma in realtà c’è tanto di più che merita di essere raccontato.

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Il corteo è stato organizzato degli ultras dell’Ancona dopo i fatti di lunedì e con la squadra praticamente certa di essere fuori dalla serie C. Un grido di allarme accolto da oltre 2mila persone tra Curva Nord, tifosi vari, famiglie dei ragazzini del settore giovanile e semplici cittadini. Insomma, chiunque ha potuto ha contribuito a formare il lungo serpentone. Perché la squadra di calcio della città non è solo una questione di sport. Ci sono di mezzo il cuore, gli affetti e migliaia di ricordi, oltre alla certezza che questa rappresenta una vetrina nazionale per la città intera. Insomma, un orgoglio per tutti.

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Il tutto è iniziato in piazza Roma attorno alle 19,30 con gli ultras che, attraverso il megafono, hanno prima ricapitolato la situazione in cui versa la società e poi ribadito ciò che stamane hanno richiesto anche al sindaco. «Per l’ennesima volta infangano la nostra storia. E noi questo non lo permetteremo mai. Questa giornata è tutta per noi perché noi siamo anconetani. Ancona non retrocede» è stato il punto finale del discorso che ha dato il via a una serie di canti pro Ancona. Poi, come era facilmente pronosticabile, non sono mancati cori contro il presidente Tony Tiong, il socio di minoranza Mauro Canil e l’amministratrice delegata Roberta Nocelli. Il corteo ha poi marciato fino a Palazzo del Popolo.

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Sul piano prettamente politico invece questa mattina il sindaco di Ancona ha incontrato i già citati Nocelli e Canil. Dal meeting (che avrebbe dovuto svolgersi a Palazzo del Popolo e invece si è tenuto fuori città e di buonora per motivi di ordine pubblico) è emersa la volontà del sindaco di incontrare per la prossima settimana il proprietario Tony Tiong.

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Un atto dovuto verrebbe da dire, non fosse che Tiong sta a Hong Kong e visti gli ultimi avvenimenti la sua presenza suscita più punti interrogativi che esclamativi. Ciò nonostante i buoni propositi del sindaco che nel frattempo non è restato con le mani in mano e sta portando avanti alcune interlocuzioni con degli imprenditori locali. Infine la vicenda racchiude anche problemi sociali visto che la società vanterebbe debiti con la Croce Gialla e altre aziende locali. Attorno alle 10,30 inoltre Silvetti si è incontrato con una delegazione della tifoseria biancorossa e, con essa condivide il ‘no’ netto a ulteriori fusioni o nuove entità. Insomma, la matricola era e resta questa.

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A tal proposito, attraverso un comunicato, la ‘Curva nord Ancona’ ha fatto sapere che «Abbiamo ascoltato e constatato che il sindaco sta facendo tutto quel che è in suo ‘potere’ per poter salvare il calcio ad Ancona». Inoltre «Abbiamo ribadito e trovato consenso comune sul fatto con che non verranno mai accettate alcun tipo di fusioni con altre società, quindi questa strada è esclusa. Abbiamo inoltre ribadito che non vogliamo più nessun artefice di quest’ultima gestione societaria alla guida dell’Ancona che verrà, in quanto hanno tradito la fiducia e la passione di un popolo intero, amministrazione comunale compresa. Siamo tutti sulla stessa barca – proseguono i tifosi – e in quanto tale remeremo tutti nella stessa direzione per tornare a dare dignità e credibilità alla nostra amata Ancona. Ci sono delle strade da percorrere e senza entrare troppo nei dettagli perché non è nostro compito farlo diamo massima fiducia al sindaco affinché, in qualità di primo cittadino di Ancona, trovi la miglior soluzione possibile per il calcio Dorico, che va di pari passo con i paletti che abbiamo sopra citato». Insomma, quanto detto al megafono a inizio manifestazione.

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