Spazio pubblicitario elettorale

Il Tar accoglie il ricorso,
stop agli espropri dei terreni
su cui sono state costruite le aree Sae

USSITA - I giudici hanno disposto che la delibera del consiglio comunale dell'aprile 2021 deve essere annullata e che «ai fini di una completa rivalutazione dell’interesse pubblico, potranno essere valutate eventualmente le soluzioni proposte dai ricorrenti per la riduzione dei costi di ripristino»

- caricamento letture

Schermata-2021-01-20-alle-19.20.52-325x210

Un’area Sae a Ussita

di Monia Orazi

Espropri Sae ad Ussita, tutto da rifare. Il Tar di Ancona ha accolto il ricorso di un gruppo di cittadini contro la delibera del consiglio comunale dell’aprile 2021 che, come previsto dalla procedura approvata dalla Regione, aveva dato avvio all’iter di esproprio dei terreni su cui sono state costruite le aree Sae, per trasmettere il piano di esproprio delle particelle interessate. A costituirsi in giudizio è stata solo la Regione Marche, mentre il Comune di Ussita non ha partecipato.

Nella sentenza depositata lo scorso dicembre i giudici amministrativi scrivono che «la mera convenienza economica non è sufficiente a disporre l’acquisizione di terreni occupati, con provvedimenti specificamente a carattere provvisorio e temporalmente limitato, a servizio della realizzazione delle Sae (a loro volta strutture emergenziali di carattere tendenzialmente provvisorio). Seguendo la tesi espressa dalla Regione Marche, e di riflesso dal Comune, qualunque proprietario che sia destinatario di occupazione temporanea di urgenza per la realizzazione, come nel caso in esame, di strutture abitative d’emergenza non potrebbe esprimere il legittimo sospetto che le modalità di realizzazione delle stesse non tengano in alcun modo conto della loro teorica provvisorietà. In tal modo, a dispetto del tenore dei provvedimenti di occupazione, le relative aree sarebbero già destinate di fatto ad espropriazione definitiva sulla base, come già detto, della semplice eccessiva onerosità del loro ripristino».

Silvia-Bernardini

Silvia Bernardini, sindaca di Ussita

I giudici hanno disposto che «la deliberazione del Consiglio Comunale di Ussita n.Omissis – deve quindi essere annullata, ai fini di una completa rivalutazione dell’interesse pubblico di cui sopra. In sede di rivalutazione dei presupposti per l’esercizio del potere potranno essere valutate eventualmente le soluzioni proposte dai ricorrenti per la riduzione dei costi di ripristino». Il tema è oggetto di un’interrogazione a risposta scritta presentata dal consigliere comunale di minoranza Guido Rossi «per conoscere gli sviluppi della richiesta di annullamento della delibera numero 30/21 del Comune di Ussita. Il tutto ha inizio con la seduta del consiglio comunale del 29.04.21 dove la maggioranza portava al punto 8 della discussione: ”Sisma 2016 – Realizzazione delle strutture abitative di emergenza (Sae) – Proposta per l’avvio del procedimento di acquisizione definitiva delle aree al patrimonio indisponibile dell’Ente” approvandolo.

Praticamente la maggioranza capitanata dal sindaco Silvia Bernardini, decideva di dar vita all’acquisizione delle strutture e dei terreni dove erano collocate le Sae, nonostante il Servizio Protezione Civile delle Regione Marche avesse dato possibilità di optare per ”la restituzione dei terreni ai legittimi proprietari con ripristino degli stessi nelle condizioni di fatto e di diritto che aveva in precedenza, al termine delle emergenze calcolate in un tempo massimo di 60 mesi. Non solo, con questo atto si decideva di deliberare l’esproprio definitivo acquisendo al patrimonio pubblico le strutture Sae e i terreni dove sono state costruite, stabilendo inoltre  di: ”..interrompere il riconoscimento dell’indennità di occupazione temporanea ai proprietari che non abbiano condiviso la determinazione della misura dell’indennità proposta».

Rossi-Guido

Guido Rossi

Rossi nella nota ricorda che i consiglieri di minoranza furono promotori di una raccolta firme: «A questo punto si riunisce la giunta e con delibera nr.26/21 ritorna sulle decisioni prese in consiglio comunale il 29.04.21, esprimendo un’altra volontà politica che recita:  “..tali strutture non contribuiscono alla valorizzazione del paesaggio ma, al contrario, tendono a generare un effetto di straniamento con conseguente impatto ambientale per Ussita, per il territorio interno al Parco Nazionale dei Monti Sibillini e con uno svantaggio economico importante per le risorse Comunali, giustificandosi che la decisione presa in Consiglio era stata quasi imposta dalla Regione Marche e dal Dipartimento della Protezione Civile”.

Il sindaco e la sua maggioranza, dopo avere deliberato in giunta (del. nr 26 del 06.05.21) improvvisamente cambiano totalmente idea e , in consiglio comunale, votano contro la proposta dei consiglieri Rossi, Pierdomenico, Orazi e addirittura contro le decisioni prese in Giunta, confermando l’acquisizione forzata. Successivamente alla decisione presa in consiglio comunale dalla maggioranza, i proprietari dei terreni, dove sono state collocate le Sae, soggetti ad un esproprio forzato, si sono riuniti e hanno deciso di impugnare le decisioni prese dal sindaco Bernardini e dalla sua maggioranza, seguendo le vie legali».

Articoli correlati



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X