di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
La bio banca compie 10 anni, 222 trapianti effettuati in questi anni e ora si guarda al futuro con la conservazione di ovuli e spermatozoi e la rivoluzionaria tecnica delle terapie Car-T. E’ stata una giornata di festa all’ospedale di Civitanova, culminata con il “regalo” dell’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, la promessa di ulteriori spazi per il centro trasfusionale e di fondi per l’avvio del progetto di conservazione di ovuli e spermatozoi per preservare la fecondità di chi si trova alle prese con cure e malattie.
Da sinistra Daniela Corsi, Marco Ricci, Filippo Saltamartini, Francesco Alesiani e Isabella Cantori
L’occasione è appunto un bilancio dell’attività della bio banca, un progetto che nasce grazie alla pervicacia di medici eccellenti e della testardaggine di alcuni manager che hanno voluto che il reparto di Ematologia fosse all’altezza del suo personale. Un progetto nato grazie a Riccardo Centurioni e Giovanni Ribichini, ex primari di ematologia e del centro trasfusionale che hanno reso Civitanova un’eccellenza grazie alla collaborazione con il presidio di Torrette e dei medici Pietro Leoni ed Attilio Olivieri.
La bio banca serve per la conservazione delle cellule staminali dei pazienti che devono essere sottoposti ad auto trapianto e nonostante lo stop imposto dal Covid per la formazione, ad oggi sono 222 i trapianti effettuati e sette le sacche già raccolte.
Nel 2022 ha preso avvio il processo di formazione del personale che ha portato nell’ottobre del 2023 all’accreditamento, uno step fondamentale per garantire l’avvio della raccolta delle cellule staminali, fondamentali per l’autotrapianto dei pazienti oncologici in ematologia.
Ma a rafforzare il servizio nel prossimo futuro ci saranno due nuovi progetti: la raccolta e conservazione degli ovuli femminili di donne affette da patologie oncologiche, le quali devono sottoporsi a chemioterapia, per salvaguardare la fertilità e la raccolta e conservazione degli spermatozoi maschili in uomini affetti da tumore.
Riccardo Centurioni
Alla presentazione di dati e progettualità questa mattina c’erano il direttore dell’Ast Marco Ricci, gli attuali primari di ematologia Francesco Alesiani e la facente funzione del centro trasfusionale Isabella Cantori, Daniela Corsi, la direttrice medica Nadia Mosca, i primari dei vari reparti ospedalieri, gli ex primari Centurioni e Ribichini. Tra i politici l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini e il consigliere regionale Pierpaolo Borroni. Presente anche il presidente della Fondazione Carima, che al tempo finanziò la bio banca, Francesco Sabatucci.
«Ho visto la bio banca nascere quando ero medico – racconta Daniela Corsi – un progetto nato da Centurioni e realizzato grazie alla fondazione Carima. Nel 2023 abbiamo ottenuto l’accreditamento». «La bio banca è un progetto complesso ad alta specialità e pluridisciplinare – ha aggiunto Alesiani – ho visto personalmente l’ultimo miglio di una storia che parte da lontano, ma che da qui si apre a sperimentazioni di altissimo livello come ad esempio per l’utilizzo delle terapie Car-T».
Commozione fra i tanti presenti per le parole di Riccardo Centurioni che come scherzosamente l’ha definito l’assessore Saltamartini “è circondato da un’aura di santità”. E’ stato lui a ricordare l’impegno e la difficoltà di un progetto che è unico in tutte le Marche e che arriva da lontano e da due maestri, dal professor Giovanni Danieli (recentemente scomparso) e da Leoni: «Quello che è stato fatto qui non è stata solo una collaborazione con il professor Leoni. E’ qualcosa di più perché fatto con il cuore e per amicizia. Ho sempre detto di aver avuto la fortuna di avere come secondo padre il professor Danieli e come fratello maggiore Leoni. Mi hanno dato la spinta per creare quello che è stato creato. Grazie alla Fondazione che l’ha finanziato con 250mila euro oggi tocchiamo con mano una realtà di eccellenza. L’ematologia non si crea dal nulla, deve esserci la struttura dietro, è l’ospedale che sta dietro l’ ematologia e a Civitanova è stato possibile perché c’era tutto questo. Abbiamo fatto trattamenti a Natale, a Capodanno, la gente che lavora qui si è sacrificata notte e giorno per questo risultato».
Marco Ricci
Ma oltre le celebrazioni anche qualche spina: è Giovanni Ribichini che ricorda come manchino ancora alcuni aspetti per migliorare ed aiutare i professionisti a lavorare meglio: «sono dieci anni che chiediamo la costruzione di un nuovo centro trasfusionale. Quando ho iniziato Civitanova produceva 600 unità annue, siamo arrivati a diecimila annui. Invito chi è preposto ad utilizzare i 300 metri quadrati a fianco alla bio banca per allargare il reparto».
Un invito colto dall’assessore Filippo Saltamartini che nei saluti finali lancia una promessa: «troveremo i fondi per finanziare la raccolta e conservazione di ovuli e spermatozoi e per allargare il centro trasfusionale».
Marco Ricci e Filippo Saltamartini
Daniela Corsi
Francesco Alesiani
Isabella Cantori
Civitanova, la biobanca è realtà: «Qui 200 autotrapianti l’anno»
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Ma quello eletto per riaprire 13 ospedali e che ha riaperto solo quello del Comune di cui era Sindaco?