Il commissario Guido Castelli e il candidato sindaco Piero Farabollini
di Luca Patrassi
«Treia per la ricostruzione» è il tema messo in discussione ieri sera nella gremita sala multimediale di via Cavour e che ha visto protagonisti il commissario alla ricostruzione post sisma Guido Castelli e l’ex commissario e candidato sindaco a Treia Piero Farabollini. In platea una qualificata rappresentanza di imprenditori, tecnici ed ovviamente i candidati consiglieri comunali che sono scesi in campo a sostegno di Farabollini. A dire cosa sta facendo il governo e l’ufficio per la ricostruzione per Treia è stato il senatore Guido Castelli: «Ho capito una cosa, dal 2016 ad oggi, la ricostruzione è una creatura viva, mutante, c’è sempre da risolvere un problema nuovo. Una ricostruzione così ampia come l’attuale si incrocia con le vicende della vita, prima il Covid, poi la guerra con la bolla inflattiva. La situazione: nelle quattro regioni attendiamo 50mila richieste di contributo, ne sono state presentate 30mila e ci sono 20mila cantieri in corso. Siamo un po’ oltre la metà. Non è stato un terremotino, ma una roba enorme. Mi chiedono quanto manca, l’obiettivo è dare quanto più possibile speditezza alla ricostruzione. Tra Pnrr e sisma vi assicuro che non si vedranno più tanti soldi come li stiamo vedendo. Nel marzo scorso, con il governatore Acquaroli, abbiamo finanziato 700 milioni di opere pubbliche nelle Marche, Come struttura abbiamo adottato la logica di sostenere le amministrazioni che da sole non ce la fanno. A Treia sono stati dati molti finanziamenti, ho ritenuto opportuno finanziare Villa Spada che ospita anche la memoria del generale Anders. Sempre a Treia l’ufficio che guido ha destinato risorse importanti ed altri interventi sono in programma.
Come commissario rappresento le istituzioni e non guardo al colore politico di chi guida le amministrazioni, diamo la stessa attenzione a tutti. A Treia, come ovunque, l’impegno del governo proseguirà con qualsiasi sindaco. Come senatore di Fratelli d’Italia ho evidentemente il mio pensiero. Se vedo un comunista, spero che si redima» dice scherzando per poi tornare al tema in discussione: «Una cosa che ho cercato di fare, e l’ho ottenuta , è la stabilizzazione dei tecnici che stanno lavorando per la Ricostruzione, sono 400 i tecnici interessati nelle quattro regioni. Dobbiamo presentare i progetti, la ricostruzione finanzia tutto ma da Roma mi chiedono di velocizzare i tempi. Finanziamo ancora per 105 milioni l’anno i Cas (contributi per l’autonoma sistemazione, ndr), quindi la priorità va data ai progetti legati ai percettori del contributo, abbiamo stabilito il termine del 30 giugno per la presentazione dei progetti in questione. Ho fatto anche il conto delle risorse necessarie per chiudere le pratiche con il 110 e il superbonus sisma: 330 milioni bastano. Siamo arrivati a pagare la ricostruzione 3500 euro al mq, vi sembra normale? La ricostruzione andrà avanti, c’è una grande attenzione da parte del Governo». Castelli chiude la riunione con il racconto dei balestrucci di via Maffeo Pantaleoni a Macerata: assistenza ai volatili e ricostruzione anche dei nidi.
Ad aprire l’incontro è stato Farabollini: «C’è la volontà di far conoscere lo stato della ricostruzione nel nostro territorio ed avere rassicurazioni. Quando ho rivestito il ruolo ora del senatore Castelli mi sono trovato di fronte a una devastazione immensa legata a una sovrapposizione di eventi sismici che ha interessato quattro regioni, 80mila scosse di magnitudo superiore a 3, superiori cioè a quelle che sono percepibili dall’uomo. C’era la necessità di togliere le tracce di quello che il terremoto aveva lasciato, cioè le macerie, c’era la necessità di occuparsi delle persone, c’era la necessità di coinvolgere i tecnici. L’impianto della legge che avevamo a disposizione era quello fatto per l’Emilia Romagna che aveva avuto un terremoto diverso dal nostro in un territorio diverso dal nostro. Il terremoto ci ha fatto capire che quello che avevamo fatto fino ad allora non era sufficiente a proteggere le nostre vite, le nostre case». La sintesi di Farabollini: «Al termine del mio mandato ho lasciato una relazione di cinquecento pagine sull’attività svolta». Come dire che il lavoro di Farabollini è stato di impostazione di una ricostruzione su misura per il territorio marchigiano e di assunzione di responsabilità a partire da quelle prese in prima persona per rimuovere le macerie.
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CASTELLI viene a Treia per sostenere l’impossibile. Come a dire: sappiamo i danni ch’è Farabollini ha fatto da Commissario alla ricostruzione, come Fratelli d’Italia lo abbiamo cacciato da quel ruolo e speriamo che oggi riesca a distruggere anche TREIA.