Marco Sigona, la guida di Dermatologia:
«Servizi attrattivi ed equipe professionali.
Pazienti più attenti alla cura della pelle»

INTERVISTA - Il medico maceratese opera nel reparto da 33 anni, lo dirige dal 2022. Una attività capillare sul territorio e l'auspicio di un incremento di organico per rispondere alla domanda crescente degli utenti

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Marco Sigona, primario di Dermatologia

di Luca Patrassi

L’unità operativa di Dermatologia dell’Ast, nata nel 1991 per iniziativa dell’indimenticato primario Marco Simonacci, è guidata dal 2022 dal maceratese Marco Sigona, specializzazione nella clinica dermatologica dell’università di Ancona, membro di  importanti società scientifiche nazionali.

Lavora nel reparto maceratese dal 1996, lo dirige dal 2022: quali sono i punti di forza della Dermatologia che oggi guida?

«E’ un processo iniziato diversi anni fa con Marco Simonacci che, quasi in controtendenza rispetto a quella dermatologia tradizionale ed esclusivamente clinica che non si interessava di dermochirurgia, ha dato un’impostazione innovativa rivolta soprattutto alla diagnosi e alla cura delle neoplasie cutanee. Un’impostazione che ci permette di vantare tuttora un alto livello prestazionale dalla presa in carico del paziente con neoplasia cutanea, attraverso indagini di diagnostica dermatoscopica e videodermatoscopica digitale, fino alla gestione dermochirurgica più complessa, con tecniche avanzate di ricostruzione plastica con lembi, innesti e sostituti dermici fino alla terapia fotodinamica. Riguardo lo studio del melanoma ad alto spessore, per la metodica della biopsia del linfonodo sentinella siamo riconosciuti un’eccellenza  tra i pochi centri dermatologici in Italia che erogano questo tipo di prestazione e possiamo vantare un’ampia casistica decennale. Ed anche per il follow up, laddove necessario, abbiamo il gruppo multidisciplinare dermooncoradioterapico che ci permette un supporto anche con le più moderne immunoterapie e terapie target». 

Come è organizzata l’attività della Dermatologia? 

«La Dermatologia da alcuni è stata riorganizzata come una rete a valenza provinciale. Dirigo un’equipe con medici che, nell’ottica dell’integrazione ospedale-territorio, si spostano dall’ospedale di Macerata, dove il servizio è sempre garantito durante tutta la settimana, a San Severino, dove si svolge l’attività di dermatologia sia clinica che chirurgica affidata ad Alberta Bettacchi, a Civitanova dove è presente l’ambulatorio dermatologico e dermochirurgico con Rossella Ceschini, a Recanati dove grazie al contributo di Gabriele Ceccarelli viene svolta settimanalmente attività di dermochirurgia ambulatoriale. Gran parte del nostro servizio è attivo a Tolentino dove dal 2011 è posizionata strategicamente l’unità operativa semplice “Ferite difficili” con un ambulatorio medico-infermieristico altamente specializzato e gestito alternativamente da me e da Serena Fagotti». 

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Lo staff del reparto

Dunque un lavoro di squadra? 

«Assolutamente sì . L’impegno dei miei colleghi, ai quali aggiungo i dermatologi specialisti territoriali Giuliana Caporicci e Daniele Dusi, di tutto il personale del comparto, infermieri e oss, guidato dalla coordinatrice Fabiana Mochi, oltre che nell’ambito della prevenzione e trattamento delle già citate patologie dermo-oncologiche, è rivolto ad un enorme numero di richieste per patologie dermo-immuno- infiammatorie, in primis su tutte per la psoriasi, la dermatite atopica degli adulti e dei bambini, l’orticaria, tutte problematiche per le quali abbiamo attivato degli ambulatori dedicati con personale di alta professionalità e con l’utilizzo  delle nuove terapie biologiche. Grande è l’impegno destinato anche alle visite dermatologiche per la  gestione dei tanti pazienti affetti dal problema delle ferite difficili, settore molto delicato della medicina per il contesto socio-sanitario di cui si occupa e che trova risposta nella competenza del nostro team». 

I numeri dell’attività svolta…

«Nel 2023 abbiamo effettuato più di 19mila prestazioni, tra cui 2.460 interventi chirurgici maggiori e ambulatoriali e trattamenti di fotodinamica, diecimila prime visite dermatologiche, visite di consulenza interna per il pronto soccorso e per i reparti di degenza, 600 visite dermatologiche per presa in carico e controlli successivi di pazienti affetti da  psoriasi, dermatite atopica, orticaria e visite per la fototerapia, 5.400 medicazioni di pazienti chirurgici e di pazienti con ferite difficili ed ustioni, più di 700 visite di follow up per melanoma cutaneo e circa 100 visite multidisciplinari dermo-onco-radioterapiche per i nostri pazienti operati di melanoma ad alto rischio o per altri tumori cutanei». 

Dermatologia non sembra conoscere crisi di vocazioni rispetto a molte altre specialistiche che sembrano poco frequentate…

«Mi piace ricordare che oggi la Dermatologia è tra le specializzazioni più richieste ed ambite dai neolaureati ed è per noi tutti motivo di orgoglio trasmettere ai giovani colleghi la nostra esperienza rendendoli partecipi nell’attività quotidiana. Effettuiamo infatti anche attività di formazione e tutoraggio per gli studenti tirocinanti del corso di laurea in Medicina e per i medici specializzandi in Dermatologia essendo stati inseriti nella rete formativa dell’Università Politecnica delle Marche e nella  scuola di specializzazione in Dermatologia di Ancona:  siamo sede di frequenza per il tirocinio pratico in sala operatoria del master universitario di secondo livello in Dermochirurgia dell’Università di Siena. Ho avuto in passato collaborazioni con Unicam per docenze al master  in Dermocosmetologia e con la Clinica di chirurgia plastica delle Torrette di Ancona per l’insegnamento al master in Vulnologia». 

Progetti?

Il Pnrr declina il potenziamento dell’assistenza di prossimità e della telemedicina. Su entrambi i temi ci troviamo già pronti in quanto  la Dermatologia di Macerata è da anni attenta al territorio ed è stata identificata strategicamente dalla direzione generale dell’Ast Macerata tra le  branche specialistiche pilota per l’attivazione in breve di un servizio di telemedicina che sarà rivolto in questa prima fase soprattutto alla gestione a distanza dei pazienti più fragili, pazienti ipomobili,  pazienti allettati e portatori di lesioni cutanee croniche».

Qualcosa che le piacerebbe migliorare? 

«Questo aumento esponenziale di richieste quotidiane di prestazioni sanitarie rivolte a visite di prevenzione e al controllo dei nei, risultato certamente di una più attenta cura della pelle e di tante campagne d’informazione sulle quali da anni come categoria medica ci spendiamo, ancor di più in prossimità dell’arrivo dell’estate ed aggiungerei anche collegato al periodo post Covid, debbo riconoscere, purtroppo con rammarico, non è corrispondente alla nostra volontà di una risposta tempestiva che vorremmo offrire ai pazienti in termini di presa in carico e di cura. Sono certo che le politiche sanitarie di governance, consapevoli di questa tendenza, avranno a cuore il fenomeno e sapranno ascoltare e condividere i nostri suggerimenti e attivare i percorsi più appropriati per venire incontro ai bisogni dei pazienti. Su questo argomento auspico una rivalutazione delle risorse umane attualmente messe in campo in quanto la frammentazione dell’attività della nostra Dermatologia, così diffusa in forma capillare su tutto il territorio provinciale,  è sì un sistema sicuramente lodevole ma purtroppo molto vulnerabile e a rischio se si inceppa anche un singolo ingranaggio».

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