Apm, a rischio il rinnovo di Micucci Cecchi.
Fdi vuole presidenza e un consigliere.
Pd: «Pensano alle poltrone non all’acqua»

MACERATA - L'assemblea per l'approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche è slittata al 16 maggio. Il presidente uscente: «Pensiamo di aver fatto un buon lavoro, per il resto mi rimetto alle decisioni del sindaco». Il consigliere dem Andrea Perticarari: «Se Parcaroli accetta l’imposizione di Fratelli d’Italia nella municipalizzata, non conterà più nulla anche in Aato3»

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Gianluca Micucci Cecchi, presidente dell’Apm uscente

di Luca Patrassi

Il problema non sono le farmacie comunali che da decenni non rendono quanto l’attività citata lascerebbe pensare legittimamente, ancorché affidata alla gestione pubblica. Il problema non è il trasporto pubblico urbano rispetto al quale il Comune integra il contributo regionale con una cifra stratosferica se messa in relazione a quanto accade negli altri capoluoghi. Il problema sono le poltrone da occupare, in generale a prescindere dal colore di riferimento politico degli amministratori di turno. Nei giorni scorsi ci doveva essere l’assemblea dei soci di Apm per l’approvazione del bilancio e la nomina dei nuovi organismi direttivi, dunque il consiglio di amministrazione e il presidente. Nessun accordo, anzi tensioni e l’assemblea è slittata al prossimo 16 maggio. Il presidente uscente è Gianluca Micucci Cecchi, coordinatore della lista civica Parcaroli nel 2020, poi eletto consigliere comunale ed infine dimissionario per effetto appunto della nomina in Apm. Micucci Cecchi, come sempre, manifesta tranquillità: «Il mandato del consiglio di amministrazione è giunto al termine e con esso il mio incarico. Pensiamo di aver fatto un buon lavoro, per il resto mi rimetto alle decisioni del sindaco Sandro Parcaroli. Non mi aspetto nulla, l’incarico è appunto triennale ed è scaduto e dunque non c’è nessun obbligo della conferma. E’ una decisione che aspetta al primo cittadino».

Micucci Cecchi diplomatico, ma i rumors dicono che in maggioranza ci sono diverse richieste per l’indicazione del presidente. A muovere le fila è il gruppo di Fratelli d’Italia che dal 2020 ad oggi ha visto crescere il numero dei consiglieri per effetto dei passaggi di Andrea Blarasin (dalla Lega) e di Romina Leombruni (civica Parcaroli) mentre la lista civica Parcaroli, che ha due assessori (Katiuscia Cassetta e Silvano Iommi) e il presidente dell’Apm (Gianluca Micucci Cecchi), ha visto dimezzato il gruppo per effetti della uscita di Romina Leombruni e di Sabrina De Padova (gruppo misto). Dunque la posizione di Micucci Cecchi sembra a rischio. C’è anche da capire se Fratelli d’Italia rivendica la presidenza per fini esclusivamente maceratesi o per portare Apm nella squadra Ciarapica-Gentilucci a sostegno della proposta avversa a quella di Parcaroli per la gestione pubblica del servizio idrico in Aato3.

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Andrea Perticarari, consigliere del Pd

Uno scenario chiaro lo ha in mente il consigliere comunale Democrat Andrea Perticarari: «Nulla si sente rispetto al rinnovo delle cariche in Apm, è chiara la volontà della nomina di consiglieri che rispondano a Fdi. In questa ottica va letto anche il ritardo nell’iter per l’affidamento del servizio idrico: non è uno scontro di centrodestra contro il centrosinistra ma una lotta di potere interna al centrodestra con protagonista il presidente dell’Aato3 Gentilucci espressione di Fdi. Anche in Consiglio comunale si vedono e si sentono gli attacchi costanti di Fdi agli assessori della lista civica Parcaroli, ulteriore confusione arriva dal sindaco stesso che ha una lista civica del 10% ma è iscritto alla Lega. Se Parcaroli non confermasse Micucci Cecchi o non scegliesse un suo uomo di fiducia cedendo alla richieste di Fdi si creerebbe la tempesta perfetta con Apm in mano ai meloniani che hanno creato appositamente la situazione di stallo sul fronte idrico per arrivare il più vicino possibile alle elezioni e avere maggiore peso politico all’interno di Aato3 e infine decidere autonomamente in barba ai falsi inviti all’unanimità. Intanto il tempo passa e il termine per l’affidamento al gestore unico si avvicina inesorabilmente, la prima scadenza di concessione è per il 30 giugno del 2025 ed è quella di Astea. La soluzione devi averla pronta per quella data, è impensabile che l’accordo si realizzi in un anno dopo che per quattro anni e mezzo non si è fatto nulla per i giochi di potere di Fdi. Se Parcaroli accetta l’imposizione di Fdi in Apm, non conterà più nulla anche in Aato3. A Fdi della gestione pubblica o privata dell’acqua non interessa nulla, sono interessati ai posti di comando».

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