Forza Italia: «Fogante non è un iscritto.
Accanimento sospetto del centrodestra,
ad Appignano come in Basilicata»

ELEZIONI - Continua a salire la tensione dopo la presa di posizione di alcuni simpatizzanti, capeggiati da Roberto Fogante, che hanno contestato la scelta degli azzurri di appoggiare il sindaco uscente Calamita. A intervenire è Stefano Montecchiarini, attuale vice, che lancia una frecciata anche a Lega, FdI e Udc: «L'alleanza con Azione ha permesso la vittoria di Bardi. Ma lì andava bene, qui no»

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Gianluca Pasqui e Stefano Montecchiarini

«Roberto Fogante non risulta iscritto a Forza Italia e pertanto non ha titolo per costituire alcun comitato che contenga nel suo nome “Forza Italia” e lo diffidiamo pubblicamente a farlo». Continua la polemica tutta interna al centrodestra dopo la presa di posizione di un gruppo di simpatizzanti di Forza Italia che hanno contestato la decisione del partito di appoggiare, con il centrosinistra, il sindaco uscente Mariano Calamita. A capeggiare questo gruppo, proprio Fogante, che ha parlato di un salto nel fosso per le poltrone. Dopo la replica di ieri del direttivo provinciale degli azzurri, oggi a parlare è il vice sindaco uscente Stefano Montecchiarini, il cui ingresso in Forza Italia, come responsabile del dipartimento giustizia provinciale, è stato annunciato in concomitanza con la scelta di appoggiare Calamita. Tra l’altro proprio oggi, il candidato sindaco del centrodestra Luca Buldorini, ha ringraziato i simpatizzanti che hanno contestato la decisione di Forza Italia. Insomma la tensione in tutto il centrodestra continua a restare alta.

«Ci chiediamo se Roberto Fogante sia lo stesso che la sera del 29 febbraio ha partecipato, insieme a tanti altri iscritti e simpatizzanti, alla conviviale durante la quale, presente il sindaco Mariano Calamita, veniva discusso il sostegno al primo cittadino uscente e contestualmente venivano ufficializzati la nomina di Rolando Vitali a commissario comunale e l’ingresso del sottoscritto nel partito – continua Montecchiarini – Non mi risulta che, salvo improbabili omonimie, Fogante quella sera abbia espresso non solo contrarietà ma neanche perplessità sull’operazione politica che si andava a decidere, posando anche insieme al sottoscritto, al segretario Pasqui e al commissario Vitali per una gradevole foto ricordo. Fogante ha anche partecipato ad altre riunioni successive a quella conviviale, alla presenza di diversi simpatizzanti, e anche in quelle occasioni non risulta abbia mai espresso contrarietà o dubbi in merito all’appoggio al sindaco Mariano Calamita. Quindi, da dove nasce questa improvvisa folgorazione sulla via di Damasco? Cosa è cambiato da quel 29 febbraio?».

«Da ultimo, una considerazione politica doverosa – sottolinea ancora Montecchiarini – Tutto questo interesse su Appignano è sospetto e deve far riflettere. Non si comprende, infatti, come mai il centrodestra si accanisca in tal mondo contro una operazione politica che soltanto pochi giorni fa ha consentito proprio al centrodestra di vincere le regionali in Basilicata. Il sindaco Mariano Calamita, infatti, è un iscritto ad Azione, ovvero quel partito grazie al quale il governatore Bardi è stato confermato. A percentuali invertite, ovvero con il 7,5% di Azione al centrosinistra, il risultato elettorale sarebbe stato capovolto. Ma, evidentemente, in quel caso l’alleanza con Azione per una frangia del centrodestra andava bene. Ad Appignano no. Probabilmente come Forza Italia provinciale abbiamo una visione della politica talmente lungimirante da anticipare anche quella nazionale e questo per qualcuno comincia ad essere un problema. Di certo non lo è per noi che, sempre e comunque, cerchiamo soltanto di essere vicini ai cittadini e alle loro istanze.

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