di Laura Boccanera
I fischietti dei bagnini a supportare gli slogan dal palco al grido di “chi non salta balneare non è”. E’ scesa in piazza la protesta dei concessionari di spiaggia dopo il deludente tavolo consultivo convocato dalla presidenza del Consiglio dei ministri e al quale erano state invitate 20 associazioni di categoria che però hanno definito gli esiti “deludenti” mandando avanti la protesta che stamattina ha occupato piazza Santi Apostoli a Roma.
Dalla costa maceratese-fermana è partito un pullman di balneari per la manifestazione indetta dalle sigle Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti per sollecitare l’esecutivo ad approvare una legge «che metta fine al caos in corso sulle concessioni». Da Civitanova una dozzina i concessionari demaniali, fra loro Marco Scarpetta di Raphael beach, ma anche i gestori e proprietari di G7, Re Sole e altri. Mancavano invece gli associati di “Popolo produttivo” l’altra associazione balneare civitanovese più vicina al governo Meloni.
In piazza sono andate le voci delle famiglie che stanno temendo di veder sottratto il bene già quest’anno e anche alcuni sindaci. In migliaia sono arrivati da tutte le regioni, in particolare oltre che dalle Marche, anche da Abruzzo, Sardegna, Puglia, Romagna, Toscana, Liguria Lazio, Calabria per chiedere al governo una legge che riformi il demanio e superi la Bolkestein, mettendo fine anche alla varietà con la quale alcuni comuni in Italia stanno già preparando i bandi per le aste.
Marco Scarpetta, vicepresidente Abc commenta: «Oggi a Roma è emersa chiara ed inequivocabile la preoccupazione di una categoria e di tanti colleghi che per l’interpretazione da parte di alcuni comuni della legge, potrebbero già quest’anno vedersi portare via le concessioni. Famiglie che vivono di questo. Da 15 anni ormai tutta la politica e tutto l’apparato sa cosa è possibile fare per fermare questa follia. Va solo fatto. Non immaginavo una risposta così coesa, da tutta Italia in pochissimo tempo è stato mobilitato un esercito di balneari che ha voluto incitare il governo a fare una legge che ci tuteli. Lo slogan era “una legge Meloni subito” e poi sanare quelle situazioni anomale con i bandi a macchia di leopardo e a seguire una riforma del demanio a medio e lungo termine. Abbiamo bisogno di tutele».
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Se andavano a Bari si beccavano anche 50 Euro.
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