Fiordomo e i suoi alzano il tiro
«E’ stato Bravi a cambiare gli accordi:
ha scelto il partito, si riprenda le deleghe»

VERSO LE ELEZIONI - Il candidato sindaco, Michele Moretti, Tania Paoltroni, Cino Cinelli, Stefano Miccini, Carlotta Guzzini, Giorgio Generosi, Marco Canalini replicano al primo cittadino. Pur non citandolo mai, parlano di un accordo con il Pd come causa principale della spaccatura

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Michele Moretti e Francesco Fiordomo

«Il sindaco cambia maggioranza? Bene, riprenda le deleghe di noi assessori e consiglieri comunali. Mancano poche settimane al termine della legislatura. Noi ci concentriamo sulla città, sulle idee e sui progetti per il futuro».  Dopo la tumultuosa spaccatura nella maggioranza, Vivere di Recanati risponde al sindaco Antonio Bravi. Il primo cittadino ieri, dopo aver dichiarato la sua amarezza per la candidatura a sindaco di Francesco Fiordomo, vista come un tradimento nei suoi confronti, ha chiesto a lui e a Michele Moretti di rimettere le deleghe da assessori.  Oggi a prendere posizione come sono tutti coloro che hanno seguito Fiordomo, abbandonando di fatto la maggioranza uscente: oltre a Fiordomo e Moretti, anche la presidente del Consiglio comunale Tania Paoltroni, i consiglieri comunali  Cino Cinelli e Stefano Miccini e il trio Marco Canalini, Giorgio Generosi e Carlotta Guzzini. Tutti eletti tra le fila di Vivere Recanati o di Uniti per Antonio Bravi Sindaco.

A loro dire non ci sarebbe stato nessun tradimento. Sarebbe stato Bravi a cambiare le carte in tavola e decretare la fine della coalizione facendo un accordo col Pd (che non viene mai neanche nominato).  Che, per inciso, è lo stesso partito della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli di cui Fiordomo è stato portavoce fino a non troppo tempo fa. E che cinque anni fa non c’era nella coalizione che aveva portato alla vittoria Antonio Bravi, perché aveva scelto di appoggiare Graziano Bravi.

«Cinque anni fa gli elettori hanno premiato una coalizione civica che candidava a sindaco Antonio Bravi – dicono – Questo gruppo è andato avanti con senso di responsabilità anche quando gli accordi sono venuti meno, prima con l’avvicinamento poi con l’accordo con un partito politico. Abbiamo lavorato per Recanati, in particolare per utilizzare al meglio i fondi del Pnrr. Nonostante la nostra volontà di proseguire come esperienza civica, il sindaco ha cambiato strategia tornando ad una logica partitica, di chiusura e contrapposizione, che non ci piace. Logica che si esprime in accuse e polemiche che leggiamo in queste ore e che non ci appartengono e alle quali non vogliamo in alcun modo replicare».

«In questi anni abbiamo sopportato fin troppo ed era chiaro da tempo che non eravamo disponibili a fare altro che non proseguire il percorso civico – continuano – Il sindaco lo sa almeno da due anni, è stato detto e ridetto in tutte le sedi, in tutte le lingue, lo sapevano anche i muri. Si è cercato in ogni modo di imporre la scelta partitica, ma noi siamo coerenti. Il sindaco ha scelto una strada diversa, quella del partito. Bene, ci dispiace ma rispettiamo la scelta, buon lavoro. Però evitiamo di parlare di tradimenti, amicizia, stupore, evitiamolo: coerenza e amicizia sono valori troppo importanti per essere chiamati in causa dal teatrino partitico al quale non vogliamo partecipare perché siamo allo stravolgimento della realtà mentre la politica ha bisogno di serietà, toni bassi e contenuti per tornare a coinvolgere i cittadini».

(Redazione Cm)

 

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