Daniele Silvestri al Varco sul mare
di Federico De Marco
Daniele Silvestri da 10 e lode al Varco sul mare di Civitanova. Oltre mille persone hanno assistito alla serata del tour Estate X del cantautore romano. Due ore e mezza di musica, ritmi serrati e brani coinvolgenti. La formazione “estiva” perde un po’ di quell’intimità da teatro in cui si parla di più e si orienta verso la grande piazza. Chitarre elettriche, percussioni e una mini sezione fiati (ma potentissima), e anche un fagotto.
La serata si apre con Argentovivo, toccante canzone con la quale ha vinto il Premio della Critica a Sanremo 2019. «In questo progetto farò un po’ avanti e indietro nel tempo – spiega Daniele Silvestri – in cui c’è passato e futuro, anche un futuro buono a cui mancano ancora 1016 anni». E parte Marzo 3039, L’uomo col megafono e l’Uomo nello specchio. La serata procede in un crescendo e si arriva al pezzo “surprise” come lo chiama Silvestri: Io fortunatamente, poi si continua con Precario è il mondo dalle sonorità cubane con l’impeccabile polistrumentista José Ramon Caraballo Armas. Continua Silvestri: «Vi sarà successo di visitare un posto lontano, forse vi siete sentiti anche fuori luogo lì in quel momento, ma poi magari quel posto lo sentiamo nominare dopo tanto tempo e ci sembra vicino. Ci viene insegnato ad alzare un muro ma dobbiamo sentire tutto il modo come la nostra casa».
E intona La mia casa storpiando un verso in “questa sera la mia casa è Civitanova”, variazione molto gradita dal pubblico. La serata continua con i grandi successi come, tra gli altri, Occhi da orientale, Le cose in comune, Sempre di domenica e la Paranza. Ci si fa seri per un po’ ascoltando While the children play, canzone sulla guerra e sul dolore dei bambini inserita nell’ultimo album Disco X. «Questa canzone avrei voluto farla ascoltare a Gino (Strada, fondatore di Emergency, ndr), sono sicuro che gli sarebbe piaciuta».
Il pubblico comincia a fremere, non si contiene quasi più, molti ballano ai lati del palco: scattano due coreografie. La prima su L’appello, brano dedicato a Paolo Borsellino e alla scomparsa della sua agenda rossa con il pubblico che ha sventola un cartoncino rosso. Poi mille colori con i flash del telefonino acceso. C’è spazio anche per un omaggio a Lucio Dalla con Cara. Infine si rompono definitivamente le righe e tutti si fiondano davanti la casse sotto al palco per il gran finale con Salirò e Cohiba. La prima serata del FestivalVarco promossa a pieni voti, domani (3 agosto) si replica con Francesco Gabbani e il 5 agosto con Albano.
Uno dei pochi rimasti che scrive canzoni e testi di un certo livello. I testi sopra tutto, li consiglierei ai rapper, trapper, ect. di questi tempi, chissà che non imparino qualcosa.
Bravissimo
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