Avevano ottenuto dal comune di Potenza Picena buoni spesa per fronteggiare l’emergenza Covid e altri contributi ma in realtà avevano dichiarato il falso sulla loro reale condizione. La Guardia di finanza ha scoperto, effettuando controlli incrociati fra i dati messi a disposizione dal Comune, 5 percettori di contributo ricevuto in maniera illegittima. Tra questi i componenti di un nucleo familiare avevano mentito anche sull’Isee percependo ulteriori bonus dall’Inps e reddito di cittadinanza per un ammontare di oltre 36mila euro.
La tenenza della Guardia di finanza di Porto Recanati ha approfondito la posizione di 7 percettori di buoni spesa per l’emergenza Covid, accertando che 5 dei 7 percettori non avevano dichiarato la reale condizione economica, ottenendo indebitamente 10.700 euro in buoni spesa (è scattata una sanzione amministrativa).
I finanzieri, inoltre, in presenza di alcune criticità, hanno esteso le indagini anche al nucleo familiare di uno dei percettori e hanno scoperto che, con l’ausilio di infedeli attestazioni Isee e di autocertificazioni non veritiere, i coniugi avevano indebitamente ottenuto, sempre dal comune di Potenza Picena, un “contributo economico per alloggi” di 2.111 euro, oltre a “integrazioni assegno temporaneo”, “assegno unico” e “bonus” erogati dall’Inps per un ammontare complessivo di 3.188 euro. Le attività ispettive hanno permesso di accertare anche l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, da parte di un componente del medesimo nucleo familiare, per un totale di 31.849 euro e l’indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio a carico dello Stato, presentata dal padre e dal figlio. Al termine delle operazioni padre, madre e un figlio del predetto nucleo familiare sono stati denunciati per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, indebita percezione del reddito di cittadinanza ed indebita richiesta di ammissione al gratuito patrocinio.
(redazione CM)
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