Gravi carenze per sicurezza e salute:
sequestrata una azienda

MORROVALLE - Indagine dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata. Denunciati i due titolari. La ditta si occupa di lavorazioni di parti di calzature, venivano usati prodotti chimici senza impianto di aerazione

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I carabinieri mettono i sigilli

I dipendenti lavoravano con prodotti chimici ma non c’era impianto di aereazione, non avevano avuto una formazione per il lavoro che svolgevano, non c’era sorveglianza sanitaria: questo in una azienda di Trodica di Morrovalle che svolge attività di verniciatura e spazzolatura di parti di calzature. La ditta è stata sequestrata dopo una indagine dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Macerata, diretto dal maresciallo Martino Di Biase.

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I militari avevano fatto un primo controllo nell’azienda, rilevando criticità relativamente alle gravi condizioni di salute e sicurezza a cui erano esposti i dipendenti (quindici quelli identificati). Secondo gli accertamenti svolti dai militari chi lavoravano nella ditta, di proprietà di due italiani di origine pakistana, non aveva alcuna tutela in materia di salute e sicurezza. In un primo momento l’attività è stata sospesa fino alla regolarizzazione delle prescrizioni amministrative e penali contestate dai carabinieri. Nei giorni successivi, i titolari dell’attività, incuranti del provvedimento di sospensione hanno proseguito l’attività. I carabinieri hanno svolto un nuovo controllo e accertato che nella ditta si continuava a lavorare nello stesso modo. A quel punto, in accordo con la procura, è stato fatto il sequestro preventivo dell’azienda del valore di circa 300mila euro.

sigilli-nil-3-e1687164117708-325x277Sequestro poi convalidato nei giorni scorsi. I titolari sono stati denunciati per le gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro poiché non era stato rispettato il provvedimento di sospensione e, pertanto, i datori di lavoro continuavano a far operare i propri dipendenti nonostante non fosse stato designato il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, non fosse stato nominato il medico competente, non fossero stati consegnati ai lavoratori i previsti dispositivi di protezione individuale, non fossero stati sottoposti a sorveglianza sanitaria e risultassero privi di formazione e informazione. I lavoratori operavano, inoltre, senza impianto di aereazione nonostante risultasse la costante esposizione a prodotti chimici.

 



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