Lo staff del progetto Fuori classe
Alla Pars parte il progetto “Fuori classe” contro le dipendenze dei ragazzi. L’iniziativa nasce con il finanziamento, da parte del dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del consiglio dei ministri del progetto “Fuori classe – Unità scolastica di intervento precoce”, che riguarda la prevenzione delle dipendenze. Il progetto, di durata biennale, è realizzato in 9 regioni italiane in oltre 40 scuole di secondo grado. La cooperativa sociale Pars lo attua nelle Marche e nel Lazio.
L’idea del progetto è nata dall’esperienza di alcuni sportelli di ascolto nelle scuole secondarie di secondo grado dove è stato possibile osservare che i collaboratori scolastici instaurano delle relazioni significative con gli studenti. Relazioni che in molte circostanze si dimostrano difficili da gestire, soprattutto per le tematiche evidenziate dai ragazzi nell’ambito di assunzione di sostanze stupefacenti e comportamenti a rischio.
L’obiettivo è di fornire una formazione, mirata sull’adolescenza e sull’uso e abuso di sostanze legali e illegali, rivolta ai collaboratori scolastici e al personale docente, con lo scopo di sviluppare una capacità di osservazione che possa correlare eventuali comportamenti a rischio in classe e “tra i corridoi delle scuole”.
Il logo di Fuori classe
Successivamente sarà creata, all’interno di ciascun istituto, una Unità scolastica di intervento precoce composta da docenti, collaboratori scolastici, rappresentanti dei genitori, con il compito di confrontarsi periodicamente su eventuali casi osservati all’interno della scuola. Sarà poi implementata un’app dedicata ai beneficiari e sarà creato un protocollo condiviso per la gestione dei casi di rischio da sottoscrivere con le Istituzioni di riferimento, che sia inserito in un più ampio Patto educativo attivo a partire dal 2025.
«L’intervento, con carattere del tutto innovativo – dice Nicoletta Capriotti, presidente di Pars e coordinatore del progetto per il Centro Italia – permetterà la creazione di una rete di servizi che lavoreranno di concerto per creare continuità e rapidità nella prevenzione del disagio giovanile. L’attenzione degli insegnanti, insieme ai collaboratori scolastici, favorirà la rilevazione precoce di comportamenti a rischio nel giovane studente e faciliterà l’accesso ai servizi in caso di eventuali situazioni conclamate. In questa ottica, il genitore potrà percepire le varie figure educative come veri e propri alleati, stabilendo con gli stessi un confronto e una collaborazione corretti e costruttivi. Grazie alla creazione di una APP gratuita, i genitori potranno ricevere un supporto immediato nell’ambito della prevenzione all’utilizzo di sostanze illegali, garantendo il collegamento diretto tra genitori ed operatori sia del proprio territorio che del territorio nazionale».
Irene Costantini, psicoterapeuta Pars e referente territoriale per il progetto: «Ci vede impegnati su un fronte nuovo, che coinvolge i collaboratori scolastici e tutto il personale docente per l’erogazione di una formazione mirata ed innovativa. I collaboratori scolastici sono infatti figure strategiche nell’individuazione di potenziali comportamenti di abuso da parte degli studenti. Ad oggi infatti la letteratura scientifica in ambito di prevenzione e contrasto alle dipendenze patologiche all’interno delle scuole, non evidenzia interventi formativi che considerino il ruolo chiave dei collaboratori scolastici e l’importanza della relazione e della comunicazione tra insegnanti, personale ATA e genitori. Risulta quindi necessario che tutto il personale scolastico acquisisca competenze e capacità in questo senso, e che operi in sinergia con i genitori e le varie agenzie di socializzazione coinvolte. Lo scopo è quello di identificare i principali indicatori di disagio giovanile e di sviluppare una capacità di osservazione che possa correlare eventuali comportamenti in classe e “tra i corridoi delle scuole” all’utilizzo di sostanze illegali».
«Sono già tante le Scuole – prosegue Costantini – che hanno aderito riconoscendo il valore del percorso che vogliamo intraprendere. Nel frattempo stiamo facendo conoscere il Progetto anche alle Istituzioni del settore affinché si coinvolgano in un tema, quello dell’uso di droghe da parte di adolescenti, che è purtroppo di grande attualità».
Nel nostro territorio va sottolineata poi l’importante collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici – Lingue, Mediazione, Storie, Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Macerata, che svolgerà attività formative circa la valutazione di impatto del Progetto e il monitoraggio. Il progetto Fuori classe sarà coordinato con gli altri interventi che Pars realizza negli istituti scolastici e sul territorio in collaborazione con il Dipartimento di dipendenze patologiche e i servizi comunali.
A livello nazionale il Progetto, che si svolge in Emilia Romagna, Marche, Lazio, Campania, Sicilia, Toscana, Lombardia, Abruzzo e Puglia, vede come capofila la fondazione Nuovo villaggio del fanciullo di Ravenna e la collaborazione dell’Associazione italiana per la cura delle dipendenze patologiche (Acudipa).
Per informazioni: fuoriclasse@pars.it – 342-3995950 (Irene)
A breve saranno attivi il sito internet dedicato (www.fuoriclassenetwork.it) e i canali Facebook (Fuori Classe – Unità Scolastica di Intervento Precoce) e Instagram (@progettofuoriclasse).
(promoredazionale)
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Il progetto è molto interessante, come lo era (almeno sulla carta) il percorso intrapreso da Pamela Mastropietro per curare la sua patologia borderline grave, ma poi qualcosa non ha funzionato…e a subirne le tragiche conseguenze è stata solo la giovane ragazza e, di riflesso, la sua famiglia.